visualizza fonte (pdf)

~ 22 -
patrii confini, onde si cercassero novelle dimore in terra stra-
niera. Gettate quindi le sorti, dovette Sigoveso (1) prendere la
via della Selva Nera, ove s'impadroni di gran tratto della Ger-
mania, mentre Belloveso seguito forse da 300,000 Galli-Celti in
un colle donne e co' figli ascese arditamente al Moncenisio,
creduto sin allora insuperabile, secondo Tito Livio. Era I'ltalia
superiore dominata a qiiei tempi dagli Etruschi, popoli gia av-
vezzati alle arti ed alia guerra, e dei quali si ha la storica cer-
tezza die siano stati i primi dominatori o coltivatori della Lorn-
bardia.
Avanzatosi pertanto Belloveso verso I'odierno Piemonte offri
battaglia sulle rive del Ticino agli Insubri, che tale era il nome
dato dagli Etruschi agli abitanti di codesto paese e li sconfisse.
Resosi percio Belloveso signore di tutto quel tratto di paese che
propriamente Lombardia si chiama ed appell5 la sua residenza
forse con voce d'origine celtica Midland, o paese di pianura,
posto fra I'Adda, il Ticino ed il Po, nome che poscia latinizzato
dai Romani si pronunzio Mediolanum. All'epoca pero della prima
calata dei Celto-Galli, Milano o non esisteva o non era gran
fatto ragguardevole, mentre citta principale degli Insubri vuolsi
fosse Castel Seprio, che ora non piii esiste, ma che fu capo-
luogo di un Contado sino ai tempi di mezzo. Unitamente a
Castel Seprio ed a Milano sorsero altre citta durante la dominazione
dei Celto-Galli, cioe: Laus Pompeja, Moguntiacum, Forum
Diuguntorum, Quadrata padam, Domus rubea, Acerra (2). Fa
d'uopo credere per cio che la popolazione de' Galli crescesse
prodigiosamente, e che fra essi abitassero nondimeno alcuni de'
vinti Etruschi, onde al dir di Polibio, esercitarvi le arti di ricamo
d'intaglio in cui erano eccellenti, e fabbricarvi le armi,
i sajoni e le collane d'oro, de' quali oggetti i Galli, solamente
dediti alia guerra ed all'agricoltura, ambivano molto d'ornarsi.
Della semplicita del vivere di questi popoli ragiona Plinio il
vecchio (Hist. Nat. lib. 18. cap. 10) ove dice: che per pane si
cibavano del panico misto alle fave delle quali servivansi in ogni
vivanda. D'altro lato le tante guerre sostenute contro i Romani
fanno prova del valore dei prise hi Insubri, sicche Anneo Floro
dice di lore: « Avevano gli animi di fiera ed i corpi loro erano
piu che umani. » Cosi il citato Claverio volendo testimoniare la
supremazia degli Insubri nell' armi sopra tutte le altre tribii
millo.
(1) Till Livii: Historia ab urbc condita. liber V, — Plutarco: Vita di Ca-
(2) Pli. Claverii: Introd in univcrs. Geograph. cap. 23 — Muralori: DisserU
corogn medii evi Tab. Theodosiana.