Tiroidectomia Totale: How I do it - AOOI

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Il D.M. 332/99 individua con chiarezza all’art. 2, comma 1, le categorie
degli aventi diritto alla fornitura protesica: “a) gli Invalidi Civili, di Guerra
e per Servizio, i privi della vista e i sordomuti, i minori di 18 anni che
necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di
un’invalidità permanente; b) gli istanti in attesa di accertamento che si
trovino nelle condizioni previste dall’art. 1 della L. 18/80; c) gli istanti in
attesa di riconoscimento cui, in seguito all’accertamento sanitario effettuato
dalla commissione medica dell’azienda Usl, sia stata riscontrata
una menomazione che comporta una riduzione della capacità lavorativa
superiore ad un terzo […]; e) i ricoverati in una struttura sanitaria accreditata,
pubblica o privata, per i quali il medico responsabile dell’unità
operativa certifichi la contestuale necessità e urgenza dell’applicazione
di una protesi, […] prima della dimissione, per l’attivazione tempestiva o
la conduzione del progetto riabilitativo, a fronte di una menomazione
grave e permanente. Contestualmente alla fornitura della protesi o dell’ortesi
deve essere avviata la procedura per il riconoscimento dell’invalidità;”.
Al secondo comma dello stesso articolo si specifica che “agli
invalidi del lavoro, i dispositivi dovuti ai sensi del decreto del Presidente
della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, sono erogati dall’Istituto
nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) con
spesa a proprio carico, secondo le indicazioni e le modalità stabilite dall’istituto
stesso”.
L’articolo 2 della legge n.118 del 30/03/1971 recita: “si considerano mutilati
ed Invalidi Civili i cittadini affetti da mutilazioni congenite od acquisite,
anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici per oligofrenia
di carattere organico o dismetabolico, insufficienza mentale
derivante da difetti sensoriali o funzionali, che abbiano subito una riduzione
permanente della capacità lavorativa non inferiore ad 1/3 (34%) o,
se minore d’anni 18, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti
e le funzioni proprie della loro età”.
Lo stesso articolo pone la definizione di protesi acustica come: “dispositivo
elettronico avente la funzione di amplificare il messaggio sonoro,
finalizzato alla sostituzione o all’integrazione della funzione uditiva per
esiti di fatti morbosi congeniti od acquisiti, aventi carattere di stabilizzazione
clinica, ed interessanti uno o più settori dell’apparato uditivo”. In
quanto “non altrimenti specificato” la protesi acustica impiantabile può
essere considerato come dispositivo elettronico prescrivibile agli aventi
diritto.
Agli audiolesi già Invalidi Civili al 100%, per rientrare nelle categorie degli
aventi diritto, occorrerà richiedere l’aggravamento per intervenuta sordi-
1124, per quanto riguarda le prestazioni di assistenza sanitaria curativa e riabilitativa, che devono
essere garantite, a prescindere dalla iscrizione di cui al terzo comma dell’articolo 19 della
presente legge, agli invalidi del lavoro, ferma restando, altresì, l’esclusione di qualunque concorso
di questi ultimi al pagamento delle prestazioni sanitarie”.