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Esercizi e appunti per il corso di Fisica Matematica - Sezione di ...

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x 2✻✲✻ ✲✛ ✻❄✛ ❄✲x1✻✲x 2✲x 1✲✻x 2✲x 1x 2✻✗✔ ✲✻✻x✖✕ 1x 2✻✬✩✲✓✏ ✲ ✲✒✑ x 1✫✪Fig. 2.9. A sinistra <strong>il</strong> campo vettoriale in alcuni punti dello spazio delle fasi <strong>per</strong> <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong>namicodell’Esempio 2.12, negli altri grafici sono riportati i possib<strong>il</strong>i scenari con <strong>il</strong> campo delle <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong>segnatoa sinistra.Esempio 2.13. Le equazioni <strong>di</strong> Lotka–Volterra, ovvero <strong>il</strong> sistema preda–predatore. Le equazioni <strong>di</strong>Lotka–Volterra descrivono l’evoluzione <strong>di</strong> un sistema costituito da due specie animali: le prede e i predatori;le equazioni furono introdotte dal matematico Volterra nel 1926 <strong>per</strong> stu<strong>di</strong>are l’evoluzione <strong>di</strong> duespecie <strong>di</strong> pesci nel mare Adriatico. Si denota con x 1 (t) ≥ 0 <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> prede e con x 2 (t) ≥ 0 <strong>il</strong> numero<strong>di</strong> predatori all’istante t e si assume che– in assenza <strong>di</strong> predatori la popolazione delle prede evolve secondo la legge <strong>di</strong> Malthus;– le prede costituiscono l’unico alimento dei predatori;– a ogni incontro <strong>il</strong> predatore mangia la preda e <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> incontri in un piccolo intervallo <strong>di</strong> tempo[t, t + ∆t] è proporzionale al prodotto x 1 (t)x 2 (t) del numero <strong>di</strong> prede <strong>per</strong> <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> predatoriall’istante t e all’ampiezza dell’intervallo ∆t considerato;– in assenza <strong>di</strong> prede i predatori muoiono con tasso lineare.Sulla base <strong>di</strong> queste ipotesi si ha chex 1 (t + ∆t) − x 1 (t) = ax 1 (t)∆t − bx 1 (t)x 2 (t)∆t e x 2 (t + ∆t) − x 2 (t) = cx 1 (t)x 2 (t)∆t − dx 2 (t)∆tdove a, b, c, d sono costanti reali positive. Passando al limite <strong>per</strong> ∆t → 0 e normalizzando opportunamentele costanti si ottiene <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong>namico{ẋ1 = x 1 (1 − x 2 )(2.10)x˙2 = αx 2 (x 1 − 1)dove α > 0. In definitiva <strong>il</strong> sistema preda–predatore è stato scritto come un sistema <strong>di</strong>namico (2.6) conspazio delle fasi <strong>il</strong> quadrante x 1 , x 2 ≥ 0 e campo delle <strong>di</strong>rezioni f(x 1 , x 2 ) = (x 1 (1 − x 2 ), αx 2 (x 1 − 1)).Risolvendo l’equazione f(x 1 , x 2 ) = (0, 0) si ottengono i due punti fissi (0, 0) e (1, 1). Per fare unoschizzo del ritratto <strong>di</strong> fase si procede come al solito e si <strong>di</strong>segna <strong>il</strong> campo vettoriale in qualche puntodel piano delle fasi, si veda la figura 2.10. In questo caso non è possib<strong>il</strong>e intuire <strong>il</strong> comportamento dellelinee <strong>di</strong> fase, <strong>per</strong>ché attorno al punto fisso (1, 1) ci si trova <strong>di</strong> fronte ai quattro possib<strong>il</strong>i comportamentidescritti nella figura 2.9 relativa al problema dell’osc<strong>il</strong>latore armonico. Per quanto riguarda la stab<strong>il</strong>itàdei punti fissi, si può senza dubbio <strong>di</strong>re che (0, 0) è instab<strong>il</strong>e, infatti se <strong>il</strong> sistema viene preparato in unostato iniziale con x 1 = 0 e x 2 > 0, l’evoluzione tenderà a far allontanare <strong>il</strong> sistema dall’origine lungo l’assex 1 (le prede presenti all’inizio si riproducono e la popolazione cresce con legge <strong>di</strong> Malthus). Per quantoriguarda <strong>il</strong> punto fisso (1, 1) non si può <strong>di</strong>re nulla.In conclusione questo esempio mostra che <strong>per</strong> poter determinare <strong>il</strong> ritratto <strong>di</strong> fase <strong>di</strong> un sistema<strong>di</strong>namico in <strong>di</strong>mensione maggiore o uguale a due non è sufficiente lo stu<strong>di</strong>o del campo delle <strong>di</strong>rezionif, come accadeva nel caso uni<strong>di</strong>mensionale, è necessario quin<strong>di</strong> introdurre strumenti più raffinati e piùpotenti; in questo senso sarà <strong>di</strong> grande importanza la nozione <strong>di</strong> integrale primo (si veda <strong>il</strong> paragrafo 2.4).fismat05.tex – 20 Apr<strong>il</strong>e 2006 – 13:12 pagina 27

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