dove cost è una costante reale arbitraria. Scegliendo cost = 0 si ottiene proprio l’energia meccanicah(q, p) = 12m p2 − aq 2 + bq 4 (2.34)3. I punti <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio sod<strong>di</strong>sfano <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong> equazioni f(q, p) = 0, ovvero{ { (√ )f1 (q, p) = 0 p/m = 0af 2 (q, p) = 0 ⇒ 2aq − 4bq 3 = 0 ⇒ P 1 = (0, 0), P 2 =2b , 0 e P 3 =( √ ) a−2b , 0sono i tre punti <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibirio.4. Si stu<strong>di</strong>a la stab<strong>il</strong>ità considerando <strong>il</strong> sistema linearizzato attorno ai punti critici; la matrice jacobiananel generico punto fisso ¯x = (¯q, ¯p) è(A(¯q, ¯p) =0 1/m2a − 12b¯q 2 0Si scrive, ora, l’equazione secolare e si determinano gli autovalori della matrice A(¯x):() √−λ 1/mdet(A(¯x) − λ1I) = det2a − 12b¯q 2 = λ 2 2a − 12b¯q22a − 12b¯q2− = 0 ⇒ λ 1,2 (¯x) = ±−λmmA questo punto si può stu<strong>di</strong>are la stab<strong>il</strong>ità dei tre punti critici P 1 , P 2 e P 3 : λ 1,2 (P 1 ) = ± √ 2a/m, esistealmeno un autovalore reale e positivo, quin<strong>di</strong> P 1 è un punto <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio instab<strong>il</strong>e; λ 1,2 (P 2 ) = ±2i √ a/m,gli autovalori hanno parte reale zero, quin<strong>di</strong> non si può <strong>di</strong>re nulla sulla stab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> P 2 ; λ 1,2 (P 3 ) =±2i √ a/m, gli autovalori hanno parte reale zero, quin<strong>di</strong> non si può <strong>di</strong>re nulla sulla stab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> P 3 .Stu<strong>di</strong>o della stab<strong>il</strong>ità sulla base della teoria <strong>di</strong> Liapunov. I punti P i , con i = 1, 2, 3, sono estremali<strong>per</strong> la funzione h(q, p); si scrive la matrice hessiana:e quin<strong>di</strong>∂ 2 h∂q 2 = −∂f 2∂= −2a + 12bq2∂qH(q, p) =( −2a + 12bq200 1/m2 h∂p 2 = ∂f 1∂p = 1 m)e)∂ 2 h∂q∂q = ∂2 h∂p∂q = 0det (H(q, p)) = 12bq2 − 2amPoiché det (H(P 2,3 )) = 4a/m > 0 e H 1,1 (P 2,3 ) = 4a > 0, P 2,3 sono punti <strong>di</strong> minimo <strong>per</strong> la funzioneh(q, p). Si <strong>di</strong>mostra che la funzione w(q, p) = h(q, p) − h(P 2,3 ) è una funzione <strong>di</strong> Liapunov <strong>per</strong> P 2 e <strong>per</strong>P 3 , quin<strong>di</strong> usando <strong>il</strong> Teorema 2.30 si conclude che P 2,3 sono punti <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio stab<strong>il</strong>e.5. In primo luogo si osserva che h(q, p) è funzione pari sia in q sia in p, quin<strong>di</strong> ci si limita a stu<strong>di</strong>arnele curve <strong>di</strong> livello nel quadrante q, p ≥ 0 (I quadrante); negli altri quadranti le curve verranno ottenute<strong>per</strong> simmetria. Si osserva, inoltre, che P 1 è punto <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio instab<strong>il</strong>e e che h 1 := h(P 1 ) = 0: le curve<strong>di</strong> livello più interessanti sono quelle passanti <strong>per</strong> i punti critici instab<strong>il</strong>i quin<strong>di</strong>– considero la curva <strong>di</strong> livello Γ h1 := {(q, p) ∈ R 2 : h(q, p) = h 1 }. Nel quadrante q, p ≥ 0 l’equazione<strong>di</strong> tale curva è p = q √ 2m(a − bq 2 ). La curva interseca l’asse p = 0 in q = 0 e q = √ a/b, non èdefinita all’esterno dell’intervallo [0, √ a/b] e è regolare in (0, √ a/b) (si veda la figura 2.16). SuΓ h1 giacciono tre orbite: due asintotiche a P 1 e una coincidente con <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio instab<strong>il</strong>ex(t) = (0, 0).– Osservo che h(q, p) è nulla su Γ h1 e che h(P 2 ) = h(P 3 ) = −a 2 /4b < 0, quin<strong>di</strong> <strong>per</strong> la continuitàdella costante del moto h(q, p) le curve <strong>di</strong> livello relative a energie negative si troveranno tutteall’interno <strong>di</strong> Γ h1 , mentre quelle relative a energie positive si troveranno tutte all’esterno.– Considero e ∈ R tale che −a 2 /4b < e < 0: le regioni contenute all’interno <strong>di</strong> Γ h1 contengonociascuna un solo punto <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio stab<strong>il</strong>e, quin<strong>di</strong> le curve <strong>di</strong> livello relative a valori negatividell’energia sono curve chiuse, regolari che ruotano attorno al relativo punto <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio stab<strong>il</strong>e,si veda <strong>il</strong> Teorema 2.22. Su ciascuna componente connessa <strong>di</strong> ogni curva <strong>di</strong> livello giace un’orbita<strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca attorno al relativo punto <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio stab<strong>il</strong>e.fismat05.tex – 20 Apr<strong>il</strong>e 2006 – 13:12 pagina 50
✲✲✛✛P 3p✻✲✲✛✛P 2✲qFig. 2.16. Curve <strong>di</strong> livello <strong>per</strong> <strong>il</strong> potenziale quartico.– Sia e > 0: le curve <strong>di</strong> livello h(q, p) = e le <strong>di</strong>segno <strong>per</strong> continuità.– I versi sulle curve <strong>di</strong> livello vengono determinati osservando che ˙q = p/m è positivo nel semipianop > 0 e negativo in quello p < 0.Dalla <strong>di</strong>scussione precedente si ha che l’insieme dei dati iniziali che generano orbite <strong>per</strong>io<strong>di</strong>che è tuttolo spazio delle fasi a eccezione dei punti <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio e dei punti della curva <strong>di</strong> livello con energia zero;ovvero Π = R 2 \ (Γ h1 ∪ {P 2 , P 3 }).6. Si consideri l’orbita generata dal dato iniziale x 0 = ( √ a/4b, 0). Poiché √ a/4b < √ a/2b < √ a/b<strong>il</strong> punto x 0 = ( √ a/4b, 0) si trova all’interno della regione delimitata dalla curva <strong>di</strong> livello passante<strong>per</strong> l’origine, quin<strong>di</strong> esso origina un’orbita <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca. Alternativamente si può osservare che h(x 0 ) =−3a 2 /16b > h(P 2 ) = −a 2 /4b implica x 0 ∈ Π. Determino i punti <strong>di</strong> inversione dell’orbita <strong>per</strong>io<strong>di</strong>carisolvendo l’equazione h(q, 0) = −3a 2 /16b. Oltre all’ovvia soluzione q 0 = √ a/4b si trova q 1 = √ 3a/4b.Pertanto, osservato che h(q, p) = −3a 2 /16b implica p = √ 2m[−bq 4 + aq 2 − 3a 2 /16b] si ha√dqdt = 1 []m p = 2m −bq 4 + aq 2 − 3a2 ⇒16b∫ T/20∫ √ 3a/4bdqdt = √ √a/4b 2m [ ]−bq 4 + aq 2 − 3a216be quin<strong>di</strong>∫ √ 3a/4bT = 2 √a/4b√dq2m [ ]−bq 4 + aq 2 − 3a216b<strong>Esercizi</strong>o 2.13. Si consideri <strong>il</strong> problema <strong>di</strong> un pendolo <strong>di</strong> massa m = 1 e lunghezza l = 1 osc<strong>il</strong>lante inun piano vincolato a ruotare con velocità angolare costante ω > 0 attorno a un asse. Il moto è descrittodall’equazione <strong>di</strong> Newton:¨θ = ω 2 sin θ cos θ − g sin θ (2.35)ove θ è l’angolo tra <strong>il</strong> pendolo e l’asse <strong>di</strong> rotazione. Si risponda ai seguenti quesiti: 1. si riconduca la(2.35) a un sistema <strong>di</strong>namico planare. 2. Si determini una costante del moto. 3. Si determino i punti<strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio e 4. se ne stu<strong>di</strong> la loro stab<strong>il</strong>ità. 5. Si <strong>di</strong>segnino le curve <strong>di</strong> livello e si determini l’insiemedei dati iniziali che danno luogo a orbite <strong>per</strong>io<strong>di</strong>che. 6. Si stu<strong>di</strong> <strong>il</strong> caso in cui venga introdotto una forzaresistiva −α ˙θ con α > 0. In particolare si determinino eventuali punti <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio asintoticamente stab<strong>il</strong>ie se ne stimi <strong>il</strong> bacino d’attrazione.Soluzione: stu<strong>di</strong>o <strong>il</strong> problema nell’intervallo θ ∈ [0, π]. Per θ < 0 si ottengono gli stessi risultati <strong>per</strong>chél’equazione del moto è simmetrica nello scambio θ → −θ.1. L’equazione (2.35) può essere scritta nella forma (2.6) introducendo le due nuove variab<strong>il</strong>i q = θ ep = ˙θ; infatti{ { { q = θ ˙q =p = ˙θ ⇒ ˙θ˙q = pṗ = ¨θ = ω 2 sin θ cos θ − g sin θ⇒ ṗ = ω 2 (2.36)sin q cos q − g sin qfismat05.tex – 20 Apr<strong>il</strong>e 2006 – 13:12 pagina 51
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In realtà lo studio è limitato al
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3. u(x, y) = log √ x 2 + y 2 , (x
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nella regione√2E := {(ξ, η) ∈
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ammette l’unica soluzioneu(x, t)
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