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Esercizi e appunti per il corso di Fisica Matematica - Sezione di ...

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livello chiusa, questa osservazione <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> concludere che <strong>il</strong> punto fisso (1, 1) è stab<strong>il</strong>e e che si tratta<strong>di</strong> un centro. È abbastanza ragionevole attendersi che una linea <strong>di</strong> fase con dato iniziale su una curva<strong>di</strong> livello chiusa <strong>per</strong>corra l’intera curva <strong>di</strong> livello in tempo finito, infatti la curva <strong>di</strong> livello non passa <strong>per</strong>punti critici; quin<strong>di</strong> i moti che giacciono sulle curve <strong>di</strong> livello chiuse sono <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci. Nel caso <strong>di</strong> Lotka–Volterra la stima del tempo <strong>di</strong> <strong>per</strong>correnza non è molto fac<strong>il</strong>e <strong>per</strong>ché non è possib<strong>il</strong>e risolvere l’equazioneche definisce le curve <strong>di</strong> livello rispetto a una delle due variab<strong>il</strong>i; quando ciò è possib<strong>il</strong>e allora i tempi<strong>di</strong> <strong>per</strong>correnza lungo archi <strong>di</strong> linea <strong>di</strong> fase possono essere ricondotti al calcolo <strong>di</strong> un integrale definito (siveda l’Esempio 2.19).x 2✻x 2✻✛❄❄✲✲✻✲x 1❄✲✲x 1Fig. 2.11. A sinistra: <strong>il</strong> campo vettoriale in alcuni punti dello spazio delle fasi <strong>per</strong> <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong>namicodell’Esempio 2.13. A destra: <strong>il</strong> ritratto <strong>di</strong> fase con le linee <strong>di</strong> fase chiuse <strong>per</strong>corse in verso antiorario.Nell’Esempio 2.17 è stata usato l’integrale primo del sistema <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> Lotka–Volterra <strong>per</strong> determinare la struttura del ritratto <strong>di</strong> fase; ci si è limitati a verificare cheuna funzione u, indovinata chissa come, fosse un integrale primo. Sarebbe ut<strong>il</strong>e sv<strong>il</strong>uppareun metodo che <strong>per</strong>mettesse <strong>di</strong> costruire gli integrali primi a partire dalla conoscenza delcampo vettoriale del sistema <strong>di</strong>namico. Questo problema è tutt’altro che banale. Ricordandola definizione <strong>di</strong> integrale primo si ha che u è un integrale primo <strong>per</strong> <strong>il</strong> sistema<strong>di</strong>namico ẋ = f(x) se e solo se in ogni punto x dell’a<strong>per</strong>to connesso I in cui <strong>il</strong> campo delle<strong>di</strong>rezioni è <strong>di</strong> Lipschitz si ha ∇u(x) · f(x) = 0, ovverof 1 (x 1 , . . . , x n ) ∂u∂x 1(x 1 , . . . , x n ) + · · · + f n (x 1 , . . . , x n ) ∂u∂x n(x 1 , . . . , x n ) = 0 (2.13)In altri termini <strong>per</strong> determinare un integrale primo si deve risolvere un’equazione <strong>di</strong>fferenzialedel primo or<strong>di</strong>ne alle derivate parziali in <strong>di</strong>mensione n.In <strong>di</strong>mensione n arbitraria <strong>il</strong> problema è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, ma in <strong>di</strong>mensione due, cioè nel casodei sistemi <strong>di</strong>namici planari, <strong>il</strong> problema può essere affrontato in modo sistematico. Ilvettore normale alla curva <strong>di</strong> livello ∇u(x 1 , x 2 ) è ortogonale in ogni punto al vettoref(x 1 , x 2 ), quin<strong>di</strong> esiste una funzione incognita µ : (x 1 , x 2 ) ∈ I → µ(x 1 , x 2 ) ∈ R definitasu tutto l’a<strong>per</strong>to I tale che <strong>per</strong> ogni (x 1 , x 2 ) ∈ I si abbia ∇u(x 1 , x 2 ) = µ(x 1 , x 2 ) ν(x 1 , x 2 )dove ν(x 1 , x 2 ) = (f 2 (x 1 , x 2 ), −f 1 (x 1 , x 2 )) è un campo vettoriale in ogni punto ortogonaleal campo delle <strong>di</strong>rezioni f; in modo più esplicito si ha∂u∂x 1(x 1 , x 2 ) = µ(x 1 , x 2 )ν 1 (x 1 , x 2 )e∂u∂x 2(x 1 , x 2 ) = µ(x 1 , x 2 )ν 2 (x 1 , x 2 ) (2.14)In conclusione al fine <strong>di</strong> determinare un integrale primo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong>namico planareci si deve chiedere se esiste una funzione µ : (x 1 , x 2 ) ∈ I → µ(x 1 , x 2 ) ∈ R, detta fattorefismat05.tex – 20 Apr<strong>il</strong>e 2006 – 13:12 pagina 31

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