Dimostrazione. L’asserto è conseguenza imme<strong>di</strong>ata del fatto che <strong>per</strong> ogni moto in I si haL f u(ϕ(t)) = U ′ (t) <strong>per</strong> ogni t ∈ J.Proposizione 2.15 □Esempio 2.16. Si consideri un sistema meccanico conservativo uni<strong>di</strong>mensionale, cioè un sistema meccanicocostituito da una particella in moto sull’asse y sulla quale agisce la forza g(y) tale che esiste unafunzione u : R → R tale che g = −du/dy. Come si è visto nell’Esempio 2.6 se la particella ha massaunitaria, questo problema può essere posto nella forma (2.6) ponendo: q = y, p = ẏ, x = (q, p) e f(x) =f(q, p) = (p, g). Si considera l’energia meccanica del sistema h : (q, p) ∈ R 2 → h(q, p) := p 2 /2 + u(q) ∈ R.Usando la definizione si <strong>di</strong>mostra imme<strong>di</strong>atamente che h è un integrale primo del sistema e quin<strong>di</strong> siconserva lungo tutti i moti:L f h(q, p) = ∇h(q, p) · f(q, p) =( dudq , p )· (p, g) = (−g, p) · (p, g) = −gp + pg = 0Come si è accennato all’inizio del paragrafo gli integrali primi sono uno strumentomolto ut<strong>il</strong>e <strong>per</strong> capire la struttura del ritratto <strong>di</strong> fase, soprattutto nel caso <strong>di</strong> sistemi<strong>di</strong>namici bi<strong>di</strong>mensionali. Si supponga, che u : I ⊂ R n → R sia un integrale primo <strong>per</strong> <strong>il</strong>sistema <strong>di</strong>namico (2.6). Si considera la su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> livello Γ e := {x ∈ R n : u(x) = e}, cone ∈ R una costante reale fissata, e si osserva che in ogni punto x ∈ Γ e si ha che <strong>il</strong> vettore∇u(x) è ortogonale alla su<strong>per</strong>ficie, cioè è ortogonale al piano tangente alla su<strong>per</strong>ficie inx. Essendo u un integrale primo si ha anche che ∇u(x) · f(x) = 0 e quin<strong>di</strong> <strong>per</strong> ognipunto x appartente alla su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> livello Γ e si ha che <strong>il</strong> vettore f(x) giace nel pianotangente alla su<strong>per</strong>ficie in x. Questa semplice osservazione <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> concludere chequalora esista un integrale primo, ciascuna linea <strong>di</strong> fase del sistema <strong>di</strong>namico appartienea una determinata su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> livello. Nel caso bi<strong>di</strong>mensionale le su<strong>per</strong>fici <strong>di</strong> livello sonocurve <strong>di</strong> livello e quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> vincolo che una linea <strong>di</strong> fase debba appartenere a una su<strong>per</strong>ficie<strong>di</strong> livello è molto forte.Esempio 2.17. Si considera <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> Lotka–Volterra introdotto nell’Esempio 2.13. Siverifica fac<strong>il</strong>mente che la funzione u(x 1 , x 2 ) := α(x 1 − log x 1 ) + x 2 − log x 2 in x 1 , x 2 > 0 è un integraleprimo del sistema <strong>di</strong>namico, infatti∇u · f =(α − α x 1, 1 − 1 x 2)· (x 1 (1 − x 2 ), αx 2 (x 1 − 1)) = α(x 1 − 1)(1 − x 2 ) + (x 2 − 1)α(x 1 − 1) = 0Per capire come sono fatte li curve <strong>di</strong> livello si deve stu<strong>di</strong>are la funzione <strong>di</strong> due variab<strong>il</strong>i u(x 1 , x 2 ). Inprimo luogo si osserva cheu x1 = α − α , u x2 = 1 − 1 , u x1xx 1 x1= α2 x 2 , u x2x 2= 11 x 2 , u x1x 2= 02Segue che l’unico punto <strong>di</strong> stazionarietà <strong>di</strong> u è (1, 1) e che si tratta <strong>di</strong> un minimo relativo proprio. Osservatoche u <strong>di</strong>verge positivamente quando ci si avvicina agli assi, si ha che <strong>il</strong> grafico <strong>di</strong> u ha grossomodo lastruttura <strong>di</strong> un paraboloide che si schiaccia nei pressi degli assi cartesiani. Determinare la su<strong>per</strong>ficie d<strong>il</strong>ivello Γ e := {(x 1 , x 2 ) ∈ R ∗ + × R ∗ + : u(x 1 , x 2 ) = e vuol <strong>di</strong>re tagliare <strong>il</strong> grafico della funzione u con unpiano parallelo al piano x 1 x 2 alla quota e. Si ha, allora, che Γ e = ∅ se e < u(1, 1) = α + 1, Γ e = {(1, 1)}se e < u(1, 1), Γ e è una curva chiusa nel cui interno cade (1, 1) se e > u(1, 1); si veda la figura 2.11. Leorbite <strong>di</strong> fase con dato iniziale esterno agli assi e <strong>di</strong>verso dal punto fisso (1, 1) evolvono su una curva <strong>di</strong>fismat05.tex – 20 Apr<strong>il</strong>e 2006 – 13:12 pagina 30
livello chiusa, questa osservazione <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> concludere che <strong>il</strong> punto fisso (1, 1) è stab<strong>il</strong>e e che si tratta<strong>di</strong> un centro. È abbastanza ragionevole attendersi che una linea <strong>di</strong> fase con dato iniziale su una curva<strong>di</strong> livello chiusa <strong>per</strong>corra l’intera curva <strong>di</strong> livello in tempo finito, infatti la curva <strong>di</strong> livello non passa <strong>per</strong>punti critici; quin<strong>di</strong> i moti che giacciono sulle curve <strong>di</strong> livello chiuse sono <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci. Nel caso <strong>di</strong> Lotka–Volterra la stima del tempo <strong>di</strong> <strong>per</strong>correnza non è molto fac<strong>il</strong>e <strong>per</strong>ché non è possib<strong>il</strong>e risolvere l’equazioneche definisce le curve <strong>di</strong> livello rispetto a una delle due variab<strong>il</strong>i; quando ciò è possib<strong>il</strong>e allora i tempi<strong>di</strong> <strong>per</strong>correnza lungo archi <strong>di</strong> linea <strong>di</strong> fase possono essere ricondotti al calcolo <strong>di</strong> un integrale definito (siveda l’Esempio 2.19).x 2✻x 2✻✛❄❄✲✲✻✲x 1❄✲✲x 1Fig. 2.11. A sinistra: <strong>il</strong> campo vettoriale in alcuni punti dello spazio delle fasi <strong>per</strong> <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong>namicodell’Esempio 2.13. A destra: <strong>il</strong> ritratto <strong>di</strong> fase con le linee <strong>di</strong> fase chiuse <strong>per</strong>corse in verso antiorario.Nell’Esempio 2.17 è stata usato l’integrale primo del sistema <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> Lotka–Volterra <strong>per</strong> determinare la struttura del ritratto <strong>di</strong> fase; ci si è limitati a verificare cheuna funzione u, indovinata chissa come, fosse un integrale primo. Sarebbe ut<strong>il</strong>e sv<strong>il</strong>uppareun metodo che <strong>per</strong>mettesse <strong>di</strong> costruire gli integrali primi a partire dalla conoscenza delcampo vettoriale del sistema <strong>di</strong>namico. Questo problema è tutt’altro che banale. Ricordandola definizione <strong>di</strong> integrale primo si ha che u è un integrale primo <strong>per</strong> <strong>il</strong> sistema<strong>di</strong>namico ẋ = f(x) se e solo se in ogni punto x dell’a<strong>per</strong>to connesso I in cui <strong>il</strong> campo delle<strong>di</strong>rezioni è <strong>di</strong> Lipschitz si ha ∇u(x) · f(x) = 0, ovverof 1 (x 1 , . . . , x n ) ∂u∂x 1(x 1 , . . . , x n ) + · · · + f n (x 1 , . . . , x n ) ∂u∂x n(x 1 , . . . , x n ) = 0 (2.13)In altri termini <strong>per</strong> determinare un integrale primo si deve risolvere un’equazione <strong>di</strong>fferenzialedel primo or<strong>di</strong>ne alle derivate parziali in <strong>di</strong>mensione n.In <strong>di</strong>mensione n arbitraria <strong>il</strong> problema è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, ma in <strong>di</strong>mensione due, cioè nel casodei sistemi <strong>di</strong>namici planari, <strong>il</strong> problema può essere affrontato in modo sistematico. Ilvettore normale alla curva <strong>di</strong> livello ∇u(x 1 , x 2 ) è ortogonale in ogni punto al vettoref(x 1 , x 2 ), quin<strong>di</strong> esiste una funzione incognita µ : (x 1 , x 2 ) ∈ I → µ(x 1 , x 2 ) ∈ R definitasu tutto l’a<strong>per</strong>to I tale che <strong>per</strong> ogni (x 1 , x 2 ) ∈ I si abbia ∇u(x 1 , x 2 ) = µ(x 1 , x 2 ) ν(x 1 , x 2 )dove ν(x 1 , x 2 ) = (f 2 (x 1 , x 2 ), −f 1 (x 1 , x 2 )) è un campo vettoriale in ogni punto ortogonaleal campo delle <strong>di</strong>rezioni f; in modo più esplicito si ha∂u∂x 1(x 1 , x 2 ) = µ(x 1 , x 2 )ν 1 (x 1 , x 2 )e∂u∂x 2(x 1 , x 2 ) = µ(x 1 , x 2 )ν 2 (x 1 , x 2 ) (2.14)In conclusione al fine <strong>di</strong> determinare un integrale primo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong>namico planareci si deve chiedere se esiste una funzione µ : (x 1 , x 2 ) ∈ I → µ(x 1 , x 2 ) ∈ R, detta fattorefismat05.tex – 20 Apr<strong>il</strong>e 2006 – 13:12 pagina 31
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Si può osservare che ˙θ ha segno
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Troncando lo sviluppo delle potenze
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x ∈ [a, b], u x (a, t) = u 1,a (t
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3. u(x, y) = log √ x 2 + y 2 , (x
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ammette l’unica soluzioneu(x, t)
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