SECONDA PARTE. INDAGINE SUGLI STUDENTI INTERNAZIONALIparte degli elementi di valutazione generale della singola istituzione da parte dell’AgenziaNazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). Tuttavia, inqueste indagini non si sono mai separati gli <strong>studenti</strong> stranieri dal corpus generale degliiscritti, per cui non sono utilizzabili per valutare la capacità del sistema universitarioitaliano di attrarre <strong>studenti</strong> di altri Paesi.La nostra indagine comprende invece una serie di domande che investigano qualesia la valutazione del corso di laurea frequentato da parte degli intervistati: viene fuoriin primo luogo una valutazione generale e successivamente quella di aspetti particolari,come il rapporto con i docenti e con il sistema amministrativo. Viene inoltre richiesta lavalutazione del proprio rendimento negli studi e una spiegazione sulle motivazioni dellascelta di iscriversi in un ateneo italiano.L’esperienza nell’università italianaLa valutazione della propria esperienza nell’università italiana da parte degli <strong>studenti</strong>stranieri è risultata essere generalmente molto buona. Infatti, questa esperienza vienevalutata ottima nel 13,0% dei casi, buona nel 47,7% e negativa o pessima solo nel 8,1%dei casi. Questo risultato è superiore al livello di soddisfazione degli <strong>studenti</strong> negli ateneiitaliani in generale: per esempio, i risultati dei rispettivi Nuclei di Valutazione di Ateneorilevano che quanti si dichiarano insoddisfatti del corso di laurea frequentato tra gli <strong>studenti</strong>dell’Università di Siena nell’a.a. 2009/2010 e di quella di Bolzano nell’a.a. 2004/2005(valutate entrambe dall’ANVUR come università di ottimo livello) sono rispettivamente il16% e il 15,5% 13 ; anche negli altri atenei italiani e in altri anni accademici il livello diinsoddisfazione è simile.Dalla nostra indagine, risulta che sono particolarmente soddisfatti gli <strong>studenti</strong>provenienti dai Paesi europei non appartenenti all’UE. La valutazione è comunque moltobuona anche per gli <strong>studenti</strong> africani e per quelli americani e australiani. Solo nel casodegli <strong>studenti</strong> che vengono dall’Asia, anche se la valutazione resta nell’insieme positivaper la maggioranza dei casi, il numero di coloro che stimano questo rapporto negativo opessimo è più alto (Fig. 1.3).La valutazione è lievemente migliore tra le donne, che considerano la propria esperienzapositiva per il 61,4% dei casi, che tra gli uomini (59,8%).Riguardo all’età degli intervistati, coloro che hanno meno di 30 anni valutanopositivamente lo studio negli atenei italiani per il 60,1% dei casi; tra chi è più anzianoquesta valutazione sale al 63,1%.Se invece esaminiamo il giudizio in funzione dell’anno di arrivo degli intervistati, siosserva come esso sia più positivo di cinque punti percentuali per coloro che sono arrivatiin Italia da meno tempo (sia per coloro che sono arrivati negli ultimi due anni che per chi13NdV UNISI, Nucleo di Valutazione dell’Università di Siena, Relazione sulle opinioni degli <strong>studenti</strong> frequentanti inmerito alle attività didattiche, A.A. 2009/2010, 2011; NdV UNIBZ, Nucleo di Valutazione della Libera Università diBolzano, Relazione sulla valutazione della didattica da parte degli <strong>studenti</strong>, Anno accademico 2004/2005, 2006.105
VI RAPPORTO EMN ITALIA - GLI STUDENTI INTERNAZIONALI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANEè arrivato tra il 2006 e il 2010), rispetto a chi è arrivato fino al 2006. Queste differenze,peraltro lievi, non sembrano quindi connesse con i recenti cambiamenti nell’organizzazionedell’università italiana, ma probabilmente invece dal fatto che chi è in Italia da menotempo è venuto nel nostro Paese appositamente per frequentare un preciso corso di studioe ne è quindi maggiormente soddisfatto.La valutazione è tanto migliore quanto più alto è il livello del corso seguito: il giudizioè infatti positivo nel 58,8% dei casi tra coloro che seguono corsi di laurea triennale, nel60,7% tra coloro che seguono corsi di specialistica o quinquennali e nel 63,7% tra gli<strong>studenti</strong> di corsi post-lauream.Il consenso è massimo tra chi è iscritto a corsi nel settore delle scienze umane, mariguarda una larga maggioranza di quanti sono iscritti a corsi in materie economiche,giuridiche e sociali e, anche se in misura minore, chi segue corsi in discipline scientifichee tecnologiche.Notevole è anche la differenza tra chi lavora (che giudica positiva la sua esperienza peril 53,9%) e chi non lo fa (64,4%).Fig. 1.3: Valutazione della propria esperienza nell’università italiana (%)Totale13,047,731,18,2America eOceania16,442,032,98,7Africa12,747,234,06,1Asia7,847,633,611,1Europa non-UE14,950,927,36,90% 50% 100%ottima buona discreta negativaFONTE: International Student Survey EMN Italy-CNR/IRPPS-IDOS106