PRIMA PARTE. GLI STUDENTI INTERNAZIONALI IN ITALIA: IMPATTO, STATISTICHE E PROSPETTIVEPer quanto riguarda le provenienze si nota che, mentre nel settore delle Belle Arti il primogruppo è costituito dagli <strong>studenti</strong> cinesi, nel settore della formazione musicale sonoinvece gli <strong>studenti</strong> sud-coreani e giapponesi a detenere le prime posizioni.I diplomati non comunitari, a loro volta, nel 2011 sono stati 548 di cui la metà alConservatorio (271, con i sud-coreani a rappresentare il gruppo più numeroso con 108diplomati) e uno su tre all’Accademia di Belle Arti (188, tra i quali a sorpresa sono glialbanesi a classificarsi capolista con 28 diplomati).ITALIA. Studenti stranieri diplomati distinti per istituti AFAM (2011)Conservatori di musicaIstituti musicalipareggiatiAccademie Belle ArtiAccademie Belle Artilegalmente riconosciuteAccademia Nazionaledi Arte DrammaticaAccademia Nazionaledi DanzaIstituti superiori per leindustrie artisticheAltri Istituti autorizzatial rilascio di titoli AFAMTot. UE 53 3 63 10 0 0 2 0 131Tot. non UE 271 18 188 68 0 0 3 0 548Non ripartiti 0 0 1 0 0 0 0 0 1Tot. Stranieri 324 21 252 78 0 0 5 0 680di cui F 210 15 159 62 0 0 2 0 448Tot. Ital.+Stran. 4.826 813 3.855 1.231 53 39 193 0 11.010% Stran./Tot. 6,7 2,6 6,5 6,3 - - 2,6 - 6,2% non UE/Tot. 5,6 2,2 4,9 5,5 - - 1,6 - 5,0FONTE: EMN Italia. Elaborazioni su dati MIUR/Ufficio di Statistica. Rilevazione dell’Alta Formazione Artistica e MusicaleTotaleFormazione Post-Lauream: Dottorati e MasterL’offerta dei corsi formativi post-lauream da parte delle università <strong>italiane</strong> (pubblicheo private) merita una breve introduzione per la grande varietà dell’offerta e il suo dinamismo,assicurati dall’autonomia universitaria, dal perseguimento degli interessi economiciintrinseci al sistema Paese e, non ultimo, dalla competizione per assicurarsi un numeroadeguato di iscrizioni da parte degli <strong>studenti</strong>. Si tratta, infatti, non solo di corsi di Scuoledi specializzazione, Master di primo e secondo livello e di corsi di Dottorato di ricerca(questi ultimi meno mutevoli nel corso del tempo per quanto riguarda l’offerta formativa),ma anche di un’offerta molto significativa di altri corsi di perfezionamento di secondolivello pari a circa un migliaio l’anno 66 .Nell’a.a. 2011/2012, gli <strong>studenti</strong> stranieri iscritti ad un corso post-lauream (inclusoi comunitari) sono 8.083, pari al 7,6% degli iscritti totali: una proporzione quasi doppia66Secondo la classificazione internazionale ISCED, i dottorati corrispondono al livello formativo 6, mentre i master,i corsi di specializzazione e di perfezionamento corrispondono al livello 5. Nel sistema italiano si tratta del secondoe del terzo ciclo, come spiegato nella parte introduttiva del presente testo.51
VI RAPPORTO EMN ITALIA - GLI STUDENTI INTERNAZIONALI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANErispetto all’incidenza degli <strong>studenti</strong> stranieri iscritti ai corsi di laurea triennale o magistrale(3,8%, livello 5 ISCED), analizzata nel capitolo precedente. Inoltre, la stragrandemaggioranza (quasi il 92%) degli <strong>studenti</strong> stranieri iscritti ad un corso post-lauream èiscritta ad un corso di Dottorato (3.954) o a un Master (3.454).ITALIA. Studenti stranieri iscritti ai corsi post-lauream (a.a. 2011/12)Non UE UE Totali % non ItalianiScuole di Specializzazione 461 214 34.344 2,0Dottorati 3.215 739 34.629 11,4Master e Corsi di Perfez. 2.294 1.160 37.281 9,3TOTALE 5.970 2.114 106.254 7,6FONTE: EMN Italia. Elaborazioni su dati MIUR-Ufficio di StatisticaNello specifico gli <strong>studenti</strong> non comunitari, 5.970 pari ai tre quarti (73,9%) degli <strong>studenti</strong>stranieri iscritti a livello di post-lauream, incidono sul totale italiani e stranieri per il5,6%. Sono 461 gli iscritti alle Scuole di specializzazione, 3.215 ai corsi di Dottorato e 2.294gli iscritti a Master o corsi di perfezionamento. Il primo Paese con il numero piú elevato diiscritti è l’Albania (600 iscritti), seguito da diversi Paesi asiatici: Iran (395), India (358) eCina (354). Non si deve dimenticare che ai corsi di Dottorato gli <strong>studenti</strong> stranieri possonoessere ammessi in soprannumero, anche se già soggiornanti in Italia e magari con un titolodi laurea italiana (questo può riguardare abbastanza spesso il caso degli <strong>studenti</strong> albanesi).Nonostante le ammissioni in soprannumero di quelle che possono essere identificate comele “seconde generazioni”, nel confronto europeo l’incidenza dei dottorandi stranieri (inclusii comunitari) rispetto al totale dei dottorandi iscritti rimane molto bassa 67 .Riguardo al soprannumero va anche tenuto conto che, nel contesto italiano, quellodegli iscritti ai corsi di Dottorato rappresenta uno status non chiaramente definito perchéda un lato essi svolgono un’attività di ricerca professionale, ricevendo una borsa di studioche è un vero e proprio stipendio da cui vengono detratti anche gli accantonamentipensionistici, dall’altro sono <strong>studenti</strong> che devono soddisfare i requisiti previsti di formazione.Questa condizione si riverbera anche sulle iscrizioni in soprannumero senza borsa,opzione introdotta nel 1998 e dal 2010 non più limitata numericamente, soggette ad unanotevole differenziazione a livello nazionale, per effetto dell’autonomia delle università<strong>italiane</strong>, ma anche tra le diverse aree di ricerca e facoltà all’interno dello stesso ateneo.67Secondo i dati Eurostat più recenti, riferiti al 2009, l’Italia, con un’incidenza dei dottorandi stranieri sul totaledei dottorandi dell’8,25%, si colloca nel gruppo dei “nuovi” Paesi membri, con un’incidenza tra il 3% e il 10%(Romania 3,1%; Estonia 5,3%; Bulgaria 5,7%; Ungheria 7,1%; Italia 8,25%; Slovenia 8,5%; Finlandia 9,3%; Malta9,5%; Cipro 9,5%; Repubblica Ceca 10,2%), molto lontano dal gruppo dei “vecchi” Paesi membri dove l’incidenzaè molto più alta (Spagna 22,0%; Austria 27,5%; Belgio 31,7%; Francia 40,9%; Regno Unito 47,5%). Solo Polonia,Lettonia e Lituania si collocano sotto il 3%, mentre non sono disponibili i dati aggiornati per Germania, Irlanda,Grecia, Paesi Bassi, Lussemburgo. Nello stesso tempo, dai dati Eurostat del 2009 risulta molto alta l’incidenza didottorandi italiani all’estero. Nell’elenco dei Paesi europei l’Italia si trova al settimo posto con 11,98%, precedutada Bulgaria 13,8%; Irlanda 19,3%; Portogallo 17,9%; Slovacchia 14,9%; Malta 282,4% e Cipro 141,8%.52