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Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

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VI RAPPORTO EMN ITALIA - GLI STUDENTI INTERNAZIONALI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANEmatematica, informatica e biologia. In più abbiamo altri due corsi di laurea in biologia ebio-tecnologie sia nella biennale che nella triennale. Nel corso di biologia, su 80 iscrittiabbiamo una percentuale di <strong>studenti</strong> stranieri intorno al 60%. Nei corsi di laurea magistralein fisica, informatica e biologia la percentuale è intorno al 30-40%. Ci sono anchecorsi in lingua tedesca ma parliamo di una bassa presenza di <strong>studenti</strong>. Poi abbiamo corsi dilingua inglese, spagnola e tedesca per i nostri <strong>studenti</strong> che vogliono andare all’estero. Fareun corso di laurea in lingua inglese dall’oggi al domani significa fare un enorme lavoro esoprattutto formare una classe docente che sia in grado di spiegare con tecniche e con unlinguaggio nuovo. Fare questo senza risorse economiche oggi è impensabile.Esistono corsi propedeutici di italiano per gli <strong>studenti</strong> stranieri?Ne abbiamo più di uno.<strong>Gli</strong> <strong>studenti</strong> stranieri devono conoscere l’italiano all’atto dell’iscrizione?Quelli che si iscrivono ai corsi di laurea in lingua inglese non devono sostenere esamidi lingua italiana presso la nostra ambasciata all’estero. Tutti gli altri sì, esclusi ovviamentetutti quelli che provengono dai Paesi dell’Unione Europea.Quali sono i rapporti tra gli <strong>studenti</strong> italiani e stranieri?I rapporti sono buonissimi e questo è dovuto ad una forma mentis che hanno acquisitoanche i nostri <strong>studenti</strong> italiani. Nel caso dei rapporti tra <strong>studenti</strong> italiani e stranieri dellelauree triennali o magistrali dobbiamo fare però una distinzione perché abbiamo situazionidiverse, a volte anche un po’ contrastanti. In alcuni casi, quando ad esempio arriva ungruppo di <strong>studenti</strong> da una sede consorziata, ad esempio quelli che vengono dall’universitàcinese Jiling, all’inizio questi <strong>studenti</strong> costituiscono un gruppo a sé stante e difficilmenteriescono ad integrarsi con gli altri <strong>studenti</strong>. Quando invece gli <strong>studenti</strong> vengono per sceltaspontanea, non indirizzati da altre istituzioni ed hanno verificato di avere le competenzee le capacità giuste per la nostra università, allora in quel caso si interfacciano meglio conlo studente italiano creando anche gruppi di lavoro.Come sono i rapporti tra gli <strong>studenti</strong> stranieri e l’amministrazione dell’università?Posso dire che delle volte abbiamo difficoltà con <strong>studenti</strong> stranieri perché purtroppo l’universitàitaliana non è andata così veloce negli ultimi dieci anni come avrebbe dovuto. Dellevolte abbiamo dei tecnici che non conoscono perfettamente la lingua inglese e spesso nonriescono a relazionarsi allo studente straniero che conosce poco o male la lingua italiana.Le risulta che gli <strong>studenti</strong> stranieri abbiano problemi con la concessione del permesso disoggiorno per motivi di studio?Purtroppo noi non siamo in grado di risolvere questi problemi perché dipendono dalleprefetture e dalle questure.176

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