12.07.2015 Views

Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

SECONDA PARTE. INDAGINE SUGLI STUDENTI INTERNAZIONALIPaesi europei non appartenenti all’UE, e una generale soddisfazione, tranne in un numerolimitato di casi prevalentemente concentrati tra gli <strong>studenti</strong> provenienti dall’Asia e dall’Africa,per la propria esperienza in Italia.Sia gli <strong>studenti</strong> che appartengono a famiglie immigrate sia quelli che sono venuti inItalia appositamente per frequentarvi un corso universitario rimangono infatti in larga maggioranzasoddisfatti della propria scelta e del risultato ottenuto negli studi. Naturalmente,coloro che non hanno bisogno di svolgere una attività lavorativa per mantenersi, e possonoquindi dedicarsi integralmente agli studi, hanno un rendimento migliore di quanti sonoinvece costretti a lavorare. Non sembra però che siano molti, tra coloro che hanno scelto distudiare nel nostro Paese, quelli che sentono in modo particolare la necessità di modifichesostanziali della struttura delle nostre università, della quale apprezzano in particolaremodo il rapporto tra i docenti e gli allievi.Notiamo, infine, come molti tra coloro che sono in Italia con un permesso per studiostiano frequentando un corso di master, di specializzazione o di dottorato e come i livellipiù alti di soddisfazione per la propria esperienza negli atenei italiani si riscontrano propriotra chi è iscritto a questi corsi post-lauream: è questo un segno evidente dell’ottima considerazioneche gode all’estero il sistema accademico italiano, una nota positiva che meritadi essere posta in evidenza essendo scarsamente conosciuta.Tuttavia, la positiva esperienza negli atenei italiani non è sufficiente per molti <strong>studenti</strong>stranieri al punto da spingerli a scegliere l’Italia come il Paese di destinazione definitiva.Se alcuni, in prevalenza coloro che già erano immigrati in Italia per altri motivi, voglionorestarvi ed altri stanno ancora compiendo la loro scelta e potranno forse in futuro optareper il nostro Paese come luogo di lavoro, altri ancora hanno invece già deciso che, una voltaconseguito il titolo si sposteranno in altre nazioni <strong>nelle</strong> quali ritengono, e non senza buoneragioni, che la situazione occupazionale per i laureati sia migliore.Se quindi il numero degli <strong>studenti</strong> stranieri negli atenei italiani non è cresciuto quantoquello negli atenei degli altri Paesi, ciò non va probabilmente attribuito a problemi intrinsecial sistema universitario stesso ma piuttosto a problemi di altro tipo e in particolare alfatto che gli sbocchi professionali per i laureati in Italia sono limitati perché, generalmente,chi sceglie di frequentare gli studi universitari all’estero lo fa spesso prevedendo poi di restarea lavorare nel Paese dove conseguirà il titolo 19 . Il fatto che in Italia le probabilità perun laureato di trovare un lavoro adatto alla propria qualificazione siano piuttosto limitate 20spinge molti giovani a cercare una diversa destinazione per la propria migrazione per studioe ciò induce a riflettere, tanto per gli <strong>studenti</strong> esteri che per quelli italiani, al carente collegamentotra mercato occupazionale e sistema universitario.19Brandi M. Carolina, Emigrazione di élite: neolaureati e ricercatori italiani all’estero, in Fondazione Migrantes,Rapporto Italiani nel Mondo 2008, Edizioni IDOS, Roma, 2008, pp. 156-162.20Cammelli Andrea, XV Rapporto Almalaurea sulle condizioni occupazionale dei laureati: sintesi, 2013. Cfr.www.almalaurea.it/sites/almalaurea.it/files/docs/universita/occupazione/occupazione11/sintesi_andrea_cammelli.pdf.143

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!