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Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

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PRIMA PARTE. GLI STUDENTI INTERNAZIONALI IN ITALIA: IMPATTO, STATISTICHE E PROSPETTIVEAll’inizio del febbraio 2013 erano in vigore 11.608 Accordi interuniversitari di cui il57,6% con Stati europei, il 24,1% con Paesi del continente americano, il 13,6% con partnerprovenienti dall’area dell’Asia e dell’Oceania e il restante 4,7% con nazioni africane.L’affidabilità del database è condizionata, tuttavia, dalla presenza di numerosi accordiancora in fase di progettazione o di iniziale implementazione. Nonostante ciò la bancadati sugli accordi interuniversitari viene continuamente aggiornata e integrata con varietipologie di intese di collaborazione, tanto che di recente è stato reso possibile inserirenella scheda di rilevazione anche i Protocolli Aggiuntivi adottati da alcune università performalizzare la mobilità di <strong>studenti</strong> extra-UE.Cooperazione interuniversitaria: il caso dell’Università “Sapienza” di RomaAttenendosi alle direttive e alle indicazioni generali dei Ministeri di competenza, leuniversità <strong>italiane</strong> realizzano i loro percorsi di <strong>internazionali</strong>zzazione in regime di pienaautonomia. A titolo d’esempio si analizzerà nel presente paragrafo il caso dell’Università“Sapienza” di Roma: proprio questa università, che con circa 140mila <strong>studenti</strong> èconsiderata il più grande ateneo d’Europa, viene scelta dal maggior numero di <strong>studenti</strong><strong>internazionali</strong> in mobilità in Italia. Dall’ultimo rilevamento della Ripartizione RelazioniInternazionali dell’ateneo risultano stipulati 953 Accordi Internazionali Interuniversitaricon istituzioni accademiche di altri Paesi 93 . La cooperazione internazionale si è particolarmenteintensificata negli ultimi quattro anni: nel periodo tra il 2008 e il 2012 il numerodi nuovi accordi di collaborazione con università estere è aumentato di oltre il 50%.La linea strategica vede i Paesi emergenti come interlocutori prioritari per gli scambi e lamobilità. È sintomatica la ripartizione geografica delle collaborazioni culturali e scientifichedella “Sapienza”, di cui il 35% riguarda l’area europea (compresa quella non comunitariacostituita dai Paesi ex-sovietici), il 24% i Paesi del Sud America, il 13% il Sud EstAsiatico, il 12% i Paesi dell’America del Nord, l’8% il Medio Oriente e Nord Africa, il 7%i Paesi dell’Africa Subsahariana e l’1% l’Australia. La politica di individuazione di Paesi earee ritenuti strategici è valsa alla “Sapienza” un maggior rilievo nell’ambito accademicointernazionale e ha consolidato la sua collaborazione con istituzioni di prestigio: oggi la“Sapienza” vanta 132 Accordi con atenei che rientrano nella classifica delle Top 500 delQS World University Ranking 2011.Le collaborazioni culturali e scientifiche della “Sapienza” con istituzioni accademichedi altri Paesi vengono attuate attraverso la sottoscrizione di Accordi Bilaterali Interuniversitariche promuovono attività di ricerca e/o di didattica favorendo gli scambi<strong>internazionali</strong> di professori, ricercatori, dottorandi e <strong>studenti</strong>. <strong>Gli</strong> Accordi Interuniversitari,sottoscritti dal Rettore (per parte italiana) e dall’equivalente autorità accademicadell’istituzione partner, si distinguono per varie tipologie. L’Accordo Quadro è un attogiuridico che esprime un “interesse generale” alla promozione e allo sviluppo di collaborazionitra la “Sapienza” e l’istituzione partner e non prevede, per sua natura, alcun tipo93www.uniroma1.it/internazionale.73

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