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Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

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VI RAPPORTO EMN ITALIA - GLI STUDENTI INTERNAZIONALI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANENaturalmente, anche i singoli atenei forniscono informazioni sulle rispettive pagineweb o gestiscono centri di informazione per gli <strong>studenti</strong> stranieri; tra questi, vale la penamenzionare il sito del Politecnico di Milano 43 (che oltre a quello in inglese gestisce ancheun sito interamente in cinese 44 ) e del Politecnico di Torino 45 , atenei nei quali le iscrizionidall’estero sono più numerose e vi è quindi un maggiore interesse a facilitare l’orientamentodegli <strong>studenti</strong> provenienti da altri Paesi. Tra i canali promozionali prescelti dagli ateneiitaliani vi è, inoltre, la partecipazione a fiere ed eventi <strong>internazionali</strong>, la pubblicazione diopuscoli e materiali informativi e il ricorso a vere e proprie campagne pubblicitarie.Visto di ingressoLa procedura con cui ogni anno viene stabilito il numero massimo di nuovi <strong>studenti</strong>esteri non comunitari ammessi al sistema universitario italiano è disciplinata dall’art.39 del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e normesulla condizione dello straniero (D. Lgs. 286/1998) e dall’art. 44 bis del relativo Regolamentodi attuazione (D.P.R. 394/1999, così come emendato dal D.P.R. n. 334/2004). Essaprevede che i singoli atenei stabiliscano, entro la fine dell’anno solare, un tetto massimodi posti da destinare all’immatricolazione degli <strong>studenti</strong> stranieri per l’anno accademicosuccessivo. Pertanto, per l’accesso ai corsi di formazione sono annualmente previste appositequote relative al numero massimo dei visti per studio che potranno essere rilasciatidalle rappresentanze diplomatico-consolari <strong>italiane</strong> all’estero. Il suddetto art. 44 bisprevede, altresì, la possibilità di accesso ai corsi di studio al di fuori delle quote fissatedalle singole istituzioni <strong>italiane</strong> per alcune categorie, quali i beneficiari di borse di studioprovenienti da Paesi con cui l’Italia abbia stipulato appositi accordi culturali e programmidi cooperazione allo sviluppo, anche nell’ambito di intese stipulate tra atenei italiani euniversità dei Paesi di provenienza 46 .Sulla base della disponibilità dichiarata da ciascun ateneo al Ministero dell’Istruzione,Università e Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con ilMinistro dell’Interno e il Ministero degli Affari Esteri, e sentita la Conferenza permanente43www.polinternational.polimi.it.44http://zh.polinternational.polimi.it.45https://didattica.polito.it/index_en.html.46<strong>Gli</strong> <strong>studenti</strong> non-UE non ancora residenti in Italia possono concorrere a due diversi tipi di borse di studio, allequali corrispondono delle regole particolari per quanto riguarda l’iscrizione ai corsi prescelti. Si tratta di:- borse di studio del Governo Italiano, attribuite a seguito di protocolli esecutivi di Accordi culturali o di programmidi cooperazione allo sviluppo; gli <strong>studenti</strong> che vincono tali borse si devono iscrivere seguendo le specifichedisposizioni diramate rispettivamente dall’Ufficio VI della Direzione Generale per la Promozione e la CooperazioneCulturale (DGPCC) e dall’Ufficio IX della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministerodegli Affari Esteri (MAE);- borse di studio assegnate dai Governi dei Paesi di provenienza a copertura dell’intero periodo di studi da effettuarein Italia, nell’ambito di accordi tra le università <strong>italiane</strong> e quelle dei Paesi interessati; tali <strong>studenti</strong> devono seguirele condizioni di iscrizione previste negli accordi interuniversitari che li riguardano. I candidati non-UE che rientranoin queste due categorie accedono ai corsi di studio al di fuori delle quote fissate dalle singole istituzioni <strong>italiane</strong>.32

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