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Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

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VI RAPPORTO EMN ITALIA - GLI STUDENTI INTERNAZIONALI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANEGLI STUDENTI STRANIERI CHE VIVONO IN FAMIGLIAM. Carolina Brandi (IRPPS-CNR)<strong>Gli</strong> <strong>studenti</strong> in Italia con la propria famigliaCome era prevedibile, più di tre quarti di coloro che hanno risposto non vivono pressola propria famiglia d’origine; è però significativo che essa sia la situazione nella quale sitrova quasi un quarto degli intervistati, indicazione questa di una presenza ormai nontrascurabile di immigrati per altre ragioni o di figli di immigrati iscritti <strong>nelle</strong> università<strong>italiane</strong>.La presenza di questo specifico sottogruppo di <strong>studenti</strong> universitari cittadini di Paesinon appartenenti all’UE è confermata dalle risposte a molte altre domande.Ad esempio, il 22,2% di rispondenti dichiara di avere appreso la lingua nella scuolapubblica italiana. Inoltre, il fatto di vivere già in Italia è una delle due motivazioni piùfrequenti date alla domanda sul perché l’intervistato si è iscritto a un ateneo italiano;non si tratta però di seconde generazioni, dato che solo lo 0,3% risponde che l’italiano èla propria lingua, essendo nato in Italia.Tuttavia, non tutti gli immigrati iscritti presso gli atenei italiani sono giovani membridi famiglie che risiedono in Italia da lungo tempo: infatti, tra coloro che vivono in Italiacon la famiglia, solo poco più della metà ha studiato l’italiano nella scuola pubblica delnostro Paese, mentre quasi un quarto lo ha appreso nel Paese d’origine; questo dimostrache si sono iscritti in atenei italiani anche giovani che, pur vivendo in famiglia, si sonotrasferiti in Italia di recente, insieme ad altri familiari o raggiungendo quelli che già risiedevanoin Italia. A riprova di questo fatto, si può notare come, se una larga maggioranzadi coloro che vivono in famiglia è giunta in Italia prima del 2006, quasi un quarto vi èarrivato tra il 2006 e il 2010. Inoltre, nel gruppo in esame, solo la metà circa è in Italiacon una carta di soggiorno o con un permesso per motivi di famiglia, a riprova del fattoche si tratta di giovani che appartengono a famiglie immigrate in Italia da tempo, ma piùdi un quarto ha un permesso per studio e circa il 10% un permesso di lavoro.Questo gruppo di <strong>studenti</strong>, che vive in Italia con la famiglia, è comunque costituitonella quasi totalità da giovani al di sotto dei 30 anni e non sorprende quindi che essisiano in larga maggioranza in possesso di una licenza superiore e stiano ora frequentandouna laurea di primo livello. La presenza però di una percentuale, piccola ma nontrascurabile, di persone che possiedono una laurea magistrale o di vecchio ordinamentodimostra che tra loro vi sono anche stranieri che stanno conseguendo una seconda laureanel nostro Paese, probabilmente per la difficoltà a ottenere il riconoscimento di quellagià conseguita nel Paese d’origine 15 : non a caso, la percentuale di quanti sono in questacondizione è quasi uguale a quella di coloro che hanno più di 30 anni.Le facoltà scelte più comunemente da questo gruppo di intervistati sono le stesse di15Brandi M. Carolina (ed.), Le migrazioni qualificate dall’Europa dell’Est verso l’Italia, numero monografico,“Studi Emigrazione”, n. 179, 2011.136

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