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Gli studenti internazionali nelle università italiane - West

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VI RAPPORTO EMN ITALIA - GLI STUDENTI INTERNAZIONALI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANEdell’Unione Europea. Alla fine del 2003, l’ordinanza n.701/2003 (e successive modifichee integrazioni) del Ministero del Lavoro, della Solidarietà Sociale e della Famiglia hadesignato l’istituzione abilitata a riconoscere automaticamente i documenti comprovantiil titolo di studio conseguito all’estero, cioè al di fuori del sistema educativo nazionale 7 .Per quanto riguarda la disciplina settoriale, è stato creato l’Ufficio per il riconoscimentodelle qualifiche professionali e la formazione continua <strong>nelle</strong> professioni mediche nell’ambitodel Ministero della Salute, che ha come compito principale quello di procedere alriconoscimento delle qualifiche di medici, dentisti, farmacisti, infermieri e ostetriche. Unaltro punto di interesse è la modifica dei curricula universitari in questo settore a partiredall’anno accademico 2003/2004 8 . 1Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca registra tutti i romeni che studiano all’esteroe gli stranieri che studiano in Romania attraverso il Centro nazionale per il riconoscimentoe l’equipollenza dei diplomi conseguiti all’estero, istituito con decisione delGoverno n. 49 del 29 gennaio 1999.Dal 2005, il sistema di istruzione superiore in Romania è organizzato in tre cicli,compatibili con il quadro europeo delle qualifiche. Così, per tutti i cicli di istruzionesuperiore, ai cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea, degli Stati appartenentiallo Spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e della Confederazionesvizzera possono essere applicate le stesse condizioni previste per i cittadini romeni.A livello nazionale, nel 2009, è stata creata la Divisione Studenti Internazionali alfine di promuovere l’immagine del sistema universitario romeno, favorire collaborazionie partenariati istituzionali, attirare un numero sempre crescente di <strong>studenti</strong> stranieri,facilitandone l’accesso e l’integrazione <strong>nelle</strong> istituzioni accademiche romene.La spesa pubblica per il sistema educativo è cresciuta costantemente negli ultimianni, raggiungendo circa il 6% del Pil della Romania, che tuttavia resta uno dei pochiPaesi dell’UE che destina molto meno del 10% del Pil all’istruzione. Una percentuale dicirca il 64% del finanziamento delle università proviene da assegnazioni da parte delGoverno, mentre il restante 36% da fondi propri derivanti da servizi di consulenza, servizieducativi, ricerca scientifica, progetti esterni, micro-attività produttive, sovvenzioni, donazioni,sponsorizzazioni e tasse di iscrizione. Attualmente, il sistema di finanziamentouniversitario è basato sul numero di <strong>studenti</strong>, in collegamento con la valutazione dellaqualità dei programmi educativi forniti.Per tutti i cicli di studi universitari, le quote di iscrizione a carico del bilancio delloStato sono stabilite su decisione del Governo. In aggiunta a questi posti, gli istituti diistruzione superiori dello Stato sono autorizzati a fornire i loro servizi a un numero di<strong>studenti</strong> che si impegni a pagare i propri studi. La metodologia per l’ammissione all’uni-7Constantin Daniela Luminița, Vasile Valentina, Preda Diana, Nicolescu Luminița, The Migration Phenomenonfrom the Perspective of Romania’s Accession to the European Union, Study no.5, European Institute of Romania,2004, p. 155.8Ibidem.166

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