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Gli Strumenti della Scienza

Catalogo (1800-1900) degli strumenti del gabinetto di fisica del Liceo Cagnazzi di Altamura

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con tutt’i suoi mobili, adjacenze e pertinenze, e nello stato come attualmente

rattrovasi».

Ribadendo così il principio «...che tutte le Amministrazioni di simili Monti sono

di loro natura laiche, e che non possono mescolarvisi le persone Ecclesiastiche

se non nella qualità di Delegati dal Governo...». 11

Sembra che uno spiraglio si apra in fatto d’istruzione quando viene diramata

una nota ministeriale nel marzo 1815 che parla di istituire un Liceo con o senza

Convitto. Di contro e lestamente l’Autorità Ecclesiastica si adopera in tentativi

di convertire la Università altamurana in un Seminario clericale conforme

agli ordinamenti del Concilio Tridentino e poi più tardi di devolvere le rendite

del Monte ai Reverendi Padri della Compagnia di Gesù perché provvedano

all’insegnamento pubblico. Aspirazioni d’ambo le parti naufragate sul nascere

per ferme opposizioni, che a loro volta tentarono di risollevare le sorti

dell’antico Ateneo.

Alle lunghe schermaglie politiche rinfocolate in ogni sede giunge alfine

inaspettato l’intervento del ‘riformista’ Papa Pio IX regnando Ferdinando II

con sua Bolla Si aliquando del 16 agosto 1848 con la quale sancisce aeque ac

principaliter le due Chiese di Altamura e di Acquaviva, esente dalla giurisdizione

di ogni Ordinario Vescovile, riconoscendo al Re il diritto di nomina e collazione

ed asserendo esservi in Altamura beni ecclesiastici con la rendita di ducati 2000

– scrive Ottavio Serena nelle sue memorie storiche 12 – autorizzava la fondazione

di un Seminario ecclesiastico da servire alla istruzione dei preti delle due Chiese.

«Nel Regio exequatur dato a quella Bolla – continua la nota – è vero, fatti

salvi i diritti di Regio Padronato e dei luoghi Pii laicali per la Chiesa e Città di

Altamura; ma ciò non dimeno Ferdinando II, sordo ai reclami della cittadinanza

altamurana, lasciò aprire il Seminario ecclesiastico…».

La stessa Bolla nominava Giandomenico Falconi Vicario di Molfetta, Arciprete–

Prelato delle due Prelature, che qualcuno asserisce ‘per interposti uffici’ di

suo fratello Stanislao Falconi avvocato generale presso la Suprema Corte di

Giustizia, ottenendo che alla Chiesa di Acquaviva fosse unita l’altra nullius di

Altamura e pertanto nominato Arciprete mitrato di quelle due Chiese aeque ac

principaliter. 13

Considerato un autentico grande Vescovo il cui nome è rimasto inciso nella

Prelatura, il Falconi appena arrivato ad Altamura avviò con il restauro della

Cattedrale i lavori per il recupero dell’antico Convento dei Domenicani per

istituirlo a sede del Seminario Vescovile, incaricando al progetto l’architetto

Luigi Castellucci 14 chiamato altresì a redigere contemporaneamente quello del

Palazzo Prelatizio ad Acquaviva da erigersi ex novo in uno spiazzo lateralmente

al Duomo (d’impianto XII sec. in stile romanico–pugliese) e quindi

addossandolo allo stesso. Monumento che a sua volta viene interessato da una

11 Dritti del Comune di Altamura sul Monte a Moltiplico, Deliberazione Cons. Com. nel 5 dic. 1862,

Bari, Tip. Cannone, cit., p. 15. In una nota a pié pagina 37 si legge : «Non si saprebbe spiegare come

nel 4 dicembre 1837 s’intestasse alla Provincia, n. 4706, discaricandone il Comune».

12 O. Serena, Di un’antica Università di Studi nelle Puglie, Altamura, Leggieri, 1887, p. 54 e segg.

13 G. Firrao, Cenni Storici sulla città di Altamura, Andria, 1880, p. 100.

14 N. Ciccimarra., Cattedrale di Altamura: Storia degli Illustri Prelati e delle Dinastie dall’origine sino

ad oggi, Vol. III, Bari, Tip. Resta, 1966, p. 91.

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