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Le Giornate del Cinema Muto 2006 Sommario / Contents

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Stolen Moments, “A South American Love Romance”, was Valentino’s last<br />

film before The Four Horsemen of the Apocalypse, which was to launch<br />

his career as superstar and myth.This was also the last of the still un-typed<br />

actor’s roles as a moustachioed Latin villain. Billed as “Rudolf Valentino”, he<br />

plays José Dalmarez, a Brazilian novelist, adventurer, seducer, and<br />

blackmailer, who meets an abrupt and well-deserved bad end.<br />

The film was originally planned to launch a screen career for Marguerite<br />

Namara (1888-1974), a celebrity pianist and singer of the day, but it failed,<br />

as did her second attempt more than a decade later in sound pictures. Most<br />

of the supporting cast were also destined for short careers, as was the<br />

director James Vincent (1882-1957), originally an actor, who had begun his<br />

directing career under Ince in 1915. His work here is unimaginative; and the<br />

film was probably improved by the re-editing which reduced it to half its<br />

original length for this 1922 reissue, designed to highlight the role of<br />

Valentino, by this time an international star.The strategy worked: the reissue<br />

was modestly profitable for Select Pictures Corporation, where one of the<br />

managers was 20-year-old David O. Selznick, son of the firm’s founder.<br />

DAVID ROBINSON<br />

THE YOUNG RAJAH (Il giovane Rajah) (Famous Players-Lasky,<br />

US 1922)<br />

Regia/dir: Philip Rosen; scen., ad: June Mathis, dal romanzo/from the novel<br />

Amos Judd (1895) di/by John Ames Mitchell, & dalla pièce/from the play<br />

Amos Judd (1919) di/by Alethea Luce; f./ph: James C. Van Trees;<br />

presented by: Jesse L. Lasky; cast: Rudolph Valentino (Amos Judd),<br />

Wanda Hawley (Molly Cabot), Pat Moore (Amos da ragazzo/as a boy),<br />

Charles Ogle (Joshua Judd), Fanny Midgley (Sarah Judd), Robert Ober<br />

(Horace Bennett), Jack Giddings (Slade), Edward Jobson (John Cabot),<br />

Josef Swickard (Narada), Bertram Grassby (il maragià/The Maharajah),<br />

J. Farrell MacDonald (Tehjunder Roy), George Periolat (General Gadi),<br />

George Field (Prince Musnud), Maude Wayne (Miss Van Kovert),<br />

William Boyd (Stephen Van Kovert), Joseph Harrington (Dr.<br />

Fettiplace), Spottiswoode Aitken (Caleb); l. or./orig. l. (35mm): 7705 ft.;<br />

NTSC Digi-Beta, 52’ (24 fps), Flicker Alley, Los Angeles. Digital<br />

reconstruction by Flicker Alley for Turner Classic Movies, <strong>2006</strong>.<br />

Didascalie in inglese / English intertitles.<br />

Quando il trono <strong>del</strong> maragià Sidir Singh di Dagmahar viene rovesciato<br />

e ucciso, il fido generale Gadi, corre in aiuto <strong>del</strong>l’unico figlio di Sidir, il<br />

giovane Rajah.Assieme al generale Gadi, Morton Judd il più caro amico<br />

di Singh, si adopera per far trasferire il giovane Rajah al sicuro negli<br />

Stati Uniti, sotto la protezione di suo fratello Joshua. Joshua Judd<br />

cresce il ragazzo come fosse suo figlio, con la nuova identità di Amos<br />

Judd. Mentre gli anni passano,Amos conduce un’esistenza lontana dalle<br />

sue radici culturali indiane ed è in buona misura inconsapevole <strong>del</strong> suo<br />

lignaggio reale. Un giorno l’usurpatore,Ali Kahn, venuto a sapere che<br />

il figlio <strong>del</strong> Maharajah è ancora vivo, esorta il suo comandante militare<br />

a metter insieme uomini fidati per trovare Amos ed eliminarlo. I devoti<br />

<strong>del</strong> Maharajah ucciso riescono ad impedire l’attacco e riportano in<br />

patria il giovane Rajah affinché possa ridare la pace al suo popolo.<br />

126<br />

L’intreccio di America moderna ed esotica cultura indù, unito ad<br />

inclinazioni mistiche, suggerì la storia alla scrittrice June Mathis, che<br />

era stata provvidenziale nel garantire a Valentino il ruolo di<br />

protagonista nei Quattro cavalieri <strong>del</strong>l’Apocalisse), grazie a cui era<br />

diventato una star. Fidandosi totalmente <strong>del</strong>la Mathis,Valentino decise<br />

di interpretare The Young Rajah, nonostante le riserve <strong>del</strong>la Famous<br />

Players. Il soggetto presentava un’attrattiva in più: la moglie di<br />

Valentino, Natacha Rambova, avrebbe potuto disegnare costumi<br />

adeguatamente esotici per il marito. Ma di fronte agli scarsi consensi<br />

che accolsero il film quando uscì, Valentino smorzò alquanto il suo<br />

entusiasmo iniziale scaricamdo parte <strong>del</strong>le responsabilità sulla Famous<br />

Players, parlando di inadeguatezza <strong>del</strong>le strutture produttive.<br />

La ricostruzione digitale di quel che rimane di questo lungometraggio<br />

<strong>del</strong> 1922, a lungo considerato perduto, è stata supervisionata dal<br />

produttore Jeffery Jon Masino <strong>del</strong>la Flicker Alley, una ditta che realizza<br />

nuove edizioni in digitale dei film muti, in associazione con la Turner<br />

Classic Movies. Nel 1998 la Library of the Moving Image di Los<br />

Angeles ha acquistato da Sotheby’s, che aveva messo all’asta la <strong>Le</strong>slie<br />

Flint Collection, quella che si riteneva essere l’unica copia superstite,<br />

un totale di 26 minuti di frammenti non in sequenza. <strong>Le</strong>slie Flint,<br />

presidente <strong>del</strong>la Valentino Memorial Guild di Londra e medium<br />

professionista, che affermava di avere regolari contatti spiritici con<br />

l’attore, era entrato in possesso di una copia 16mm <strong>del</strong> film, a suo dire<br />

ritrovata in Italia negli anni ’60 in una gabbia di polli. Ahimè, troppo<br />

tempo è passato prima che si ottenessero fondi sufficienti per il<br />

trasferimento <strong>del</strong> film completo e ciò non è stato senza conseguenze<br />

per la sua conservazione. Per rendere lo svolgimento narrativo più<br />

agevole, la Flicker Alley ha utilizzato due prossimamente e foto di<br />

scena provenienti da collezioni private e dalle collezioni speciali <strong>del</strong>la<br />

Paramount che si trovano presso la Margaret Herrick Library<br />

<strong>del</strong>l’Academy. Insieme con le didascalie originali, le didascalie di<br />

raccordo ricavate da découpage tecnici originali <strong>del</strong>la Paramount<br />

aiutano a colmare le lacune <strong>del</strong>la trama. Sono stati anche preparati<br />

degli storyboard per vedere come queste sequenze andassero<br />

sviluppate. <strong>Le</strong> didascalie restaurate e le sequenze di “foto di scena”<br />

sono state elaborate separatamente e poi montate off-line. La scarsa<br />

qualità <strong>del</strong>le immagini <strong>del</strong>la copia a 16mm è stata considerevolmente<br />

migliorata in fase di trasferimento digitale dalla Advanced Digital<br />

Services di Hollywood, che ha studiato un procedimento per<br />

convertire un’immagine HD da 1080 x 1920 pixel in quattro quadranti<br />

PAL da 540 x 960 pixel. Questi ultimi sono poi stati “ripuliti” con un<br />

sistema di filtraggio digitale e “ricuciti” in un’immagine HD, a sua volta<br />

poi convertita in un file Quicktime NTSC non compresso, la cui<br />

velocità è di circa 21 fotogrammi al secondo.<br />

Ora, con le didascalie nuove e quelle già esistenti, le immagini di scena<br />

al posto <strong>del</strong>le riprese mancanti, e la velocità corretta, la versione<br />

ricostruita dura 52 minuti: certo non è lunga quanto l’edizione <strong>del</strong><br />

1922 (circa 88-100 minuti), ma offre al pubblico d’oggi un’occasione<br />

unica per vedere una mitica produzione perduta e trarre le proprie<br />

conclusioni sulla qualità <strong>del</strong> lavoro. – BRANDEE BRANNIGAN COX

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