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Le Giornate del Cinema Muto 2006 Sommario / Contents

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EL INSTITUTO CERVANTES PRESENTA<br />

EL HÚSAR DE LA MUERTE (Andes Film, CL 1925)<br />

Regia/dir: Pedro Sienna; prod: Alfredo Wolnitsky; scen: Hugo Silva, Pedro<br />

Sienna; f./ph: Gustavo Bussenius; cast: Pedro Sienna, Clara Werther,<br />

Dolores Anziani, Hugo Silva, Guillermo Barrientos; data uscita/released:<br />

21.11.1925; 35mm, 1564 m., 63´ (22 fps), Universidad de Chile.<br />

Didascalie in spagnolo / Spanish intertitles. (Versione in inglese<br />

predisposta per la traduzione simultanea a cura di / English version<br />

prepared for the simultaneous translation by Katia Chornik)<br />

Partitura orchestrale originale / Music score (originally for orchestra):<br />

Horacio Salinas; riduzione/chamber version: Katia Chornik<br />

Esecuzione dal vivo/Live music performance:<br />

VIVA6 Katia Chornik (violino/violin, direzione/direction, produzione/<br />

production), Julia Rogers (violino/violin),Anna Davies (violoncello),Tanya<br />

Ursova (piano), Cameron Todd (tromba/trumpet), Dan Gresson<br />

(percussioni/percussion).<br />

Nonostante le precarie risorse tecniche e gli scarsi mezzi economici,<br />

tra il 1910 ed il 1931 in Cile vennero realizzati 78 lungometraggi, di cui<br />

solo tre sono sopravvissuti: Canta y No Llores, Corazón (Canta e non<br />

piangere, amore), El <strong>Le</strong>opardo (Il leopardo) e El Húsar de la Muerte<br />

(L’ussaro <strong>del</strong>la morte).<br />

<strong>Le</strong> pittoresche imprese di Manuel Rodríguez, patriota ed eroe<br />

popolare <strong>del</strong>la guerra d’indipendenza cilena ai primi <strong>del</strong>l’800, furono il<br />

soggetto di tre lungometraggi muti: Manuel Rodríguez (1910), il primo<br />

mai realizzato in Cile, diretto da Adolfo Urzúa Rosas; Manuel Rodríguez<br />

(1920), di Arturo Mario, e El Húsar de la Muerte (1925), diretto ed<br />

interpretato dal celebre attore-autore Pedro Sienna (1893-1972), che<br />

aveva già vestito i panni di Rodríguez nella versione cinematografica<br />

<strong>del</strong> 1920. El Húsar, ritenuto il miglior film muto cileno, ebbe alla sua<br />

uscita un enorme successo di pubblico: secondo il giornale El Mercurio,<br />

in cinque settimane lo vide più di un decimo degli abitanti di Santiago.<br />

Manuel Rodríguez (1785-1818) fu uno dei capi nella lotta<br />

d’indipendenza cilena contro la Spagna. Appartenente a una famiglia<br />

aristocratica, studiò legge ed iniziò la carriera politica nel 1811 come<br />

ministro <strong>del</strong>la giustizia. In seguito fu eletto al Parlamento, divenne<br />

ministro <strong>del</strong>la guerra e nel 1814 fu nominato segretario di stato e<br />

ministro <strong>del</strong> tesoro. Quando José de San Martín e Bernardo O’Higgins<br />

misero insieme l’esercito di liberazione <strong>del</strong>le Ande per affrancare il<br />

Cile dal dominio spagnolo, Rodríguez si vide affidare l’organizzazione<br />

<strong>del</strong>le attività clandestine mirate a destabilizzare i realisti. Divenne<br />

presto un romantico eroe popolare; genio dei travestimenti, era<br />

sfuggente come un fantasma. Una <strong>del</strong>le sue gesta più celebrate fu il<br />

travestimento da mendicante con cui ottenne una monetina da Marcó<br />

<strong>del</strong> Pont, il governatore <strong>del</strong> Cile. Nel novembre <strong>del</strong> 1816 Del Pont<br />

aveva firmato un decreto che offriva una ricompensa per la cattura di<br />

Rodríguez e dei suoi seguaci, vivi o morti, pena la morte per chiunque<br />

omettesse di denunciare i rivoluzionari. Bernardo O’Higgins,<br />

proclamato “diréctor supremo” nel 1817 e divenuto poi il primo capo<br />

18<br />

<strong>del</strong> Cile indipendente, nominò Rodríguez ufficiale comandante<br />

<strong>del</strong>l’esercito dei patrioti. Agli inizi <strong>del</strong> 1818 Rodríguez fondò il<br />

battaglione degli Ussari <strong>del</strong>la Morte (“Los Húsares de la Muerte”),<br />

battaglione che aiutò a sconfiggere gli spagnoli e a liberare il Cile. Ma<br />

i rapporti fra Rodríguez e O’Higgins si deteriorarono, tanto che<br />

Rodríguez fu imprigionato, per poi fuggire in Argentina, dove ebbe il<br />

sostegno di San Martín. I dissidi con O’Higgins continuarono, così<br />

Rodríguez venne incarcerato di nuovo. Fu assassinato nel maggio <strong>del</strong><br />

1818, all’età di 33 anni.<br />

El Húsar de la Muerte fu restaurato la prima volta nel 1941, con<br />

l’aggiunta di musica ed effetti sonori. Quando la casa di produzione, la<br />

Andes Films, smise di considerare il film rimunerativo, cedette il<br />

negativo ad una fabbrica di pettini, un destino comune per i film di<br />

quegli anni, quando la celluloide veniva così riciclata. El Húsar fu salvato<br />

per miracolo da Sergio Bravo, che lo recuperò dalle mani di un<br />

dipendente <strong>del</strong>la fabbrica e lo fece restaurare nel 1962. Poiché il<br />

negativo era considerevolmente danneggiato, si ritiene che alcune<br />

parti <strong>del</strong>la pellicola siano andate irreparabilmente perdute. Nel 1995<br />

il Ministero <strong>del</strong>l’Istruzione cileno fece restaurare il film per la terza<br />

volta, grazie a fondi provenienti dall’Organizzazione degli Stati<br />

Americani. Fonte principale fu l’unica copia positiva rimasta dal<br />

restauro precedente, visto che il negativo originale era andato<br />

perduto. Poiché anche un intero rullo di questa copia a 35mm era<br />

andato perduto, alcune scene sono state aggiunte ricavandole da una<br />

precedente versione a 16mm.<br />

Nonostante la qualità <strong>del</strong> materiale a disposizione, i pregi <strong>del</strong> film<br />

rimangono evidenti: la sua miscela di umorismo, schiettezza ed audacia<br />

storica è ancora sorprendente, come l’abile montaggio. Nel 1998, El<br />

Húsar, una pietra miliare <strong>del</strong>la cinematografia latino-americana, è stato<br />

dichiarato “monumento storico nazionale” <strong>del</strong> Cile.<br />

Grazie al supporto <strong>del</strong>l’Instituto Cervantes, il film sarà presentato alle<br />

<strong>Giornate</strong> con la musica appositamente composta da Horacio Salinas<br />

(il direttore <strong>del</strong> leggendario gruppo degli Inti-Illimani) ed eseguita dal<br />

vivo dal gruppo VIVA6. – KATIA CHORNIK<br />

Despite precarious technical resources and scarce funds, 78 feature films<br />

were made in Chile between 1910 and 1931. Only three have survived:<br />

Canta y No Llores, Corazón (Sing and Don’t Cry, Love), El <strong>Le</strong>opardo<br />

(The <strong>Le</strong>opard), and El Húsar de la Muerte (The Hussar of Death).<br />

The colourful exploits of Manuel Rodríguez, patriot and popular hero of the<br />

Chilean War of Independence in the early 1800s, were the subject of three<br />

silent Chilean features: Manuel Rodríguez (1910), directed by Adolfo<br />

Urzúa Rosas, which was the first Chilean feature film; Manuel Rodríguez<br />

(1920), by Arturo Mario; and El Húsar de la Muerte (1925), directed by<br />

and starring the noted actor-writer Pedro Sienna (1893-1972), who had<br />

already played Rodríguez in the 1920 film version. El Húsar, generally<br />

considered the best Chilean silent film, was a tremendous popular success<br />

on its first release; the newspaper El Mercurio stated that more than onetenth<br />

of the population of Santiago saw it in five weeks.<br />

Manuel Rodríguez (1785-1818) was a leading character in Chile’s fight for

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