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già in grado di svelare e fissare le leggi con le quali può modificare ogni cosa; i bisogni a cui il<br />
tutto deve rispondere sono quelli concreti, immediati, fonte di godimento intenso e diretto (come i<br />
bisogni primari).<br />
È all'interno di questo umanesimo che nacque la scienza, l'ultima epistemologia adottata dopo<br />
quella mitico-religiosa e quella filosofica.<br />
Il detonatore: l'epistemologia scientifica<br />
Abbiamo già visto che l'epistemologia è l'albero della conoscenza con cui conosciamo l'albero<br />
della vita, è la modalità con cui raccogliamo i singoli pezzi, definiamo la loro identità e<br />
valutazione, la loro inclusione ed esclusione in un sistema di vita, la loro regolamentazione e<br />
sanzione. Ogni epistemologia adottata fissa in maniera diversa la propria visione della vita, il<br />
Globale Massimo in cui includere i vari pezzi previsti o prevedibili: è come una telecamera<br />
attraverso cui osserviamo-percepiamo la vita, la ricostruiamo, la modifichiamo.<br />
L'ultima telecamera epistemologica con cui percepire-ricostruire-modificare la vita è nata<br />
cinquecento anni fa. Da allora in poi nuove telecamere ancora non ne sono state prodotte, se non<br />
versioni più sofisticate delle tre telecamere di base (epistemologia mitico-religiosa, filosofica,<br />
scientifica). Un importante padre fondatore della epistemologia scientifica è il nostro Galileo<br />
Galilei che mise a punto un metodo per scoprire le leggi che regolano la natura: il cosiddetto<br />
metodo scientifico.<br />
Punto di partenza del metodo per scoprire la verità non è la rivelazione di Dio (epistemologia<br />
mitico-religiosa) o il procedimento logico della ragione (epistemologia filosofica), ma è un<br />
fenomeno vivo concreto, sufficientemente piccolo, da poter sottoporre ad esperimento.<br />
Esperimento deriva da ex perio cioè provo, tento, penetro questo fenomeno piccolo e tiro fuori (ex)<br />
la legge. Lo scienziato non è che nasce con la legge, ma prova, osserva, sperimenta, riprova, si<br />
sforza, penetra dentro, esce fuori, riprova, e alla fine evidenzia la legge. E che significa legge?<br />
Legge significa che è un universale, una regola fissa, valida in tutti i fenomeni simili dovunque<br />
mi trovi, una norma che può essere applicata, replicata e verificata ovunque e in ogni tempo,<br />
purché rispettate le stesse condizioni e procedure dell'esperimento.<br />
Ma come definire e trasmettere questo "universale" che non deve mai cambiare, deve rimanere<br />
statico-rigido-immodificabile a prova di ogni tentativo di falsificarlo? La grande ancella della<br />
scienza diventa la matematica, che permette di esprimere una legge in numeri, in entità univoche<br />
perfettamente identificabili e mai contraddicibili, in quantità numerabili e misurabili con estrema<br />
precisione e previsione. La matematica è l'unica realtà che fa passare lo scienziato dal soggettivo,<br />
dal visto, dallo sperimentato, a un qualcosa che è codificabile in maniera fissa, quantificabile,<br />
pesabile, misurabile, razionabile, proprio come sono i numeri e le operazioni matematiche.<br />
Ogni legge, resa affidabile dalla matematica, autorizza l'uomo a chiudere il cerchio, a tornare<br />
nella realtà viva ordinaria e organizzarla-modificarla secondo un progetto di dominio e di<br />
cambiamento deciso dal Narciso del creato vivente. La legge si trasforma in techné, che significa<br />
in origine "arte", l'arte di trasformare-modificare la natura per vivere meglio la mia individualità<br />
terrena. Infatti, ogni legge prodotta dal metodo scientifico si accoppia quasi sempre con la<br />
"tecnologia": la possibilità di trasformare a proprio piacimento la natura-vita, imponendole di<br />
produrre secondo le esigenze e bisogni decisi dall'uomo e dai suoi progetti di cambiamento e di<br />
controllo vitale.<br />
Il prodotto tecnologico, a sua volta, diventa la prova più schiacciante e inappellabile per ogni<br />
scettico, perché accresce significativamente il benessere nell'uomo e lo libera concretamente dalla<br />
schiavitù, molto più di una orazione alla divinità o di un ragionamento sottile e non<br />
contraddicibile. Scienza significa sapere cioè gustare, provare (da sapio); significa che ognuno può<br />
provare, gustare se quella legge è vera gustando e consumando i frutti tecnologici prodotti<br />
dall'albero della conoscenza scientifica. Anche dove si parla di entità non direttamente visibili (ad<br />
esempio l'elettricità), si può sempre verificarne la concretezza e la sua visibilità sul piano dei<br />
cambiamenti e benefici consumabili e assaporabili nella propria esistenza di ogni giorno. Anche<br />
per una malattia, piuttosto che risolverla pregando la divinità o sopportando pazientemente e<br />
offrendo a Dio la mia sofferenza, posso prendere l'antibiotico o un altro antidoto internistico o<br />
chirurgico e superare la malattia senza più stare male.