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E se dopo essersi sbattuti a vuoto compariva l'astinenza, a malincuore si rimediava con<br />
"sostanze sostitutive" (metadone), rifiutando quasi sempre psicofarmaci o terapie similari.<br />
Una società underground<br />
Dalla società, dalle istituzioni, dai servizi pubblici, dalle persone ci si aspettava poco o niente;<br />
era come un sentirsi società sotterranea, ramo senza tronco, pieni di astio e aggressività verso<br />
l'esterno, vissuto in genere come cattivo e separato. Una certa separatezza e distinzione c'era pure<br />
nei confronti della delinquenza comune poiché nei comportamenti normo-proibiti di costoro c'era<br />
spietatezza, non rispetto della vita o di limiti similari e, soprattutto, facevano tutto per dio<br />
"mammona" e per i "lussi" che si potevano permettere; tutta roba assai distante dai propri<br />
piaceri, affidati invece al dio "polverina".<br />
Si trattava, dunque, di una identità nascosta a cui finalmente si era approdati e che ormai<br />
rappresentava un proprio stile di vita, che aveva diritto al mantenimento e al rispetto altrui. E al<br />
confronto con altre situazioni giovanili, l'Io del tossicomane storico appariva fortemente<br />
strutturato e caratterizzato da spiccate peculiarità, per certi versi ammalianti.<br />
Il "buco" in testa delle sostanze<br />
Restava il fatto, però, che questa esperienza rappresentava e rappresenta una condizione<br />
umana assai problematica, per non dire tragica; prima o dopo, infatti, questa organizzazione del<br />
tossico, stabile che sia, andava e va in crescente crisi. Come per la piccola fiammiferaia, la fictionvirtualità<br />
durava il tempo di un cerino acceso, né poteva lenire il rigore invernale e la morte per<br />
assideramento. Ogni fiction, prima o dopo, trapassa in cocente delusione e confuso smarrimento.<br />
Me lo dicevano loro stessi nei pochi momenti di vero contatto.<br />
«Tanto per cominciare le formule chimiche consumate occupano ogni giorno di più<br />
nell'Organismo del tossicomane gli spazi assegnati a sostanze chimiche sorelle che normalmente<br />
sono prodotte nel nostro stesso Organismo e che da sempre e in modo naturale ci<br />
hanno reso possibile ogni equilibrio e ogni vita umana. Inoltre, dopo qualche mese di questo<br />
infiltrarsi, le sostanze psicotrope sovvertono tutto e si incistano fisicamente nelle nostre<br />
cellule e nei nostri recettori; …e gli ormoni non vengono più secreti, i mediatori non escono<br />
più e le cellule quasi dimenticano le loro tradizioni. E capita così che quando il mercato è<br />
senza più sostanze da far consumare o mancano i soldi per potersele pagare, emerge<br />
inesorabile il disordine che si è costruito: gli ormoni si ribellano, i mediatori impazziscono,<br />
le cellule soffrono e l'astinenza è pesante e pare senza vie d'uscita.<br />
Ma pure a potersi assicurare sempre e in ogni luogo le sostanze psicotrope, resta sempre il<br />
fatto che l'effetto scema col passare dei giorni: gli sballo sono sempre più corti e inquieti, il<br />
Superuomo sempre più nano e le crociere sempre più sotto tono e sempre più col mal di<br />
mare!… Una pezza non è un vestito!<br />
E poi questo "dipendere" dalle sostanze psicotrope per procurarsi certi effetti, fa sì che<br />
gradualmente senza formule chimiche non c'è sballo. Superuomo o crociere… non sono più<br />
ripercorribili le strade di tipo non chimico che di norma e in modo diverso regalano gli stessi<br />
effetti alle persone "normali"… e sono strade invece autorigenerantisi, riproducibili quasi a<br />
volontà, diffuse in tante cose e in tanti contesti e che a saperle rintracciare si danno a noi<br />
miracolosamente… ad occhi incantati. Col passare dei mesi l'orizzonte esperienziale del<br />
tossico diventa sempre più a piccolo raggio: cala la sessualità… l'amicizia non regge… la<br />
famiglia è piena di noia… il territorio non conta più… la proprietà dura un secondo… il<br />
lavoro non ha più forza ammaliante… gli artisti divertono meno… le idee sono senza<br />
sostanza… la realtà oggettiva è senza consistenza e quella soggettiva spadroneggia senza<br />
rivali… la ricerca di sviluppo non ha futuro» 5 .<br />
Perciò, prima o dopo, il tossico veniva al Servizio.<br />
I malati della "685"<br />
5 M. Loiacono, op. cit., pag. 163.