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che mi caratterizzavano prevalentemente come "substrato" (…un contenitore di energia impacchettata,<br />
capace potenzialmente di modificarsi e trasformarsi in un'altra entità, se interagisce con opportuni<br />
"enzimi"). Si era trattato, dunque, di una fase importante della mia "gravidanza a cielo aperto" a cui<br />
avevano collaborato pure l'insieme delle interazioni con i Neurologi.<br />
«Infatti, una prima interazione era stata quella che da struttura totipotenziale e incistata mi aveva<br />
portato a riconoscermi come enzima, di grado iniziale, per il substrato-malati mentali: "substrato",<br />
dunque, sono stato io; "enzimi" sono stati sia i malati mentali che i Neurologi.<br />
«Una seconda interazione era stata quella che mi aveva portato a diventare enzima specifico per il<br />
substrato-malati mentali, con un aspetto di originalità "nostrana". Contemporaneamente si era<br />
maturato un gruppo di operatori specifici, spazi di reparto e ambulatoriali, un filone di ricerca<br />
originale. Anche in questo caso, "substrato" siamo stati io e i vari operatori coinvolti, "enzimi" sono<br />
stati ancora una volta i malati mentali e i Neurologi.<br />
«La terza interazione era stata quella che da "drogologo" ufficiale per il substrato-tossici mi aveva<br />
portato a diventare enzima potenziale di disagi più strutturali e di variabili più generali prendendo<br />
spunto da mie riflessioni e ricerche da anni portate avanti al riparo di occhi indiscreti e di giudizi distanti.<br />
"Substrato" siamo stati io ed alcuni operatori; "enzimi" sono stati i "tossici", che da "substrato"<br />
secondo la Legge 685 sul campo hanno svolto il vero ruolo di "enzima" o, meglio, "substrima".<br />
«Era evidente, senza ombra di dubbio, che di fatto si era verificato un tipo di scambio opposto rispetto<br />
a quello previsto dalla reazione vitale dell'Organismo sociale: in pratica a "dare cambiamento"<br />
("enzima") erano stati i tossici, e a "ricevere cambiamento" ("substrato") eravamo stati noi operatori.<br />
«Letto alla luce della griglia "enzima-substrato", un processo durato anni appariva essenzialmente<br />
una catena di interazioni, una sorta di piccola gravidanza, che aveva prodotto sostanziali cambiamenti<br />
nella struttura mia e in quella di pochi altri, portandoci a nuovi traguardi e a nuove<br />
interazioni.<br />
«…E così, i Neurologi, i malati mentali, i tossici, quegli elementi così restii a cambiare e così stabili<br />
nella loro organizzazione, non erano stati altro che efficaci enzimi di cambiamento per le nostre parti<br />
"substrato". Infatti, ognuno, di quegli "enzimi" aveva interagito con noi senza modificarsi in nulla, ci<br />
aveva dilatato, ci aveva mobilizzato i legami… rotti gli involucri… obbligati a mettere in atto le nostre<br />
potenzialità. E a pensarci molti di noi avevano una parte "substrato" che fino ad allora non si era mai<br />
riuscita a spotenzializzare; e probabilmente senza quel travaglio da noi subito, non sarebbe scoppiata<br />
la scorza, l'involucro che ci teneva sottocenere, né forse avremmo mai abbandonato gli equilibri<br />
preesistenti e le trovate già collaudate o istituzionalizzate. Solo grazie all'interazione con quegli<br />
"enzimi" avevamo potuto acquistare una estrema mobilità nelle emozioni e nei comportamenti;<br />
avevamo dovuto infognarci in esperienze nuove dove erano saltate le nostre sicurezze sia personali che<br />
ideologiche; avevamo dovuto recuperare - per uscire dalla confusione - comportamenti, ruoli e idee<br />
ingabbiati potenzialmente nella nostra parte "substrato"; c'eravamo dovuti incamminare su strade<br />
nuove dove tanto deve ancora avvenire, dove sono da ricercare e sperimentare nuove postazioni e nuove<br />
conclusioni» 12 .<br />
"Tossico" di nuova specie<br />
«E in effetti, se a parte le cose date senza nulla sortire consideravo le cose ricevute, il bilancio '80 si<br />
presentava quasi in attivo poiché c'era da aggiungere in "entrata" alcune cose rimaste in ombra e delle<br />
quali ci stavamo rendendo pienamente conto proprio allora, quasi inaspettatamente, come un<br />
ritrovarsi parecchi soldi da un salvadanaio che faceva pensare invece a pochi spiccioli.<br />
«Di "nuovo" c'era quello che era cambiato in ognuna delle persone che in qualità di volontari si erano<br />
cacciate nel "Centro-ghetto" per vivere a distanza ravvicinata le solite storie d'eroina; …e qualcuno<br />
non aveva cambiato solo il pelo. E a seguito di quella esperienza, una dozzina di noi avevamo finalmente<br />
superato remore e perplessità e autotassandoci avevamo preso in fitto un appartamento in via<br />
Montegrappa, dove ritrovarci per continuare a portare avanti alcune iniziative al di fuori<br />
dell'istituzione e concepirne altre da estendere gradualmente sul Territorio. La mia speranza nascosta<br />
era che si trattasse di una nuova "ouverture" e che, dopo la tappa "appartamento" prima o poi si<br />
potesse avviare la realizzazione dell'“Utero Y” per una "nuova specie", in campagna da mio nonno.<br />
«A parte queste novità, di "nuovo" c'era pure il cambiamento verificatosi in Giovanna e nel nostro<br />
rapporto. Si era finalmente sciolta, capiva di più certi miei nuovi modi di fare e di pensare e per la<br />
prima volta aveva intravisto un buchino all'orizzonte verso il quale incamminarci passo passo, senza<br />
paura di sentirci invasa la nostra casa, diventata ormai …"Casa del pellegrino".<br />
«Ma i "parecchi soldi" me li sentivo in tasca soprattutto io stesso; infatti, per quel che mi riguarda,<br />
c'erano in entrata parecchie novità. C'era ad esempio il fatto che più di prima mi sentivo radicato<br />
12 M. Loiacono, op. cit., pp. 184-186.