21.05.2013 Views

Libro intero - Nuova Specie

Libro intero - Nuova Specie

Libro intero - Nuova Specie

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

questo enorme ritardo di "teoria" proprio sul disagio che vi riguarda. Certamente potete non<br />

condividere l'intera analisi, ma almeno sulla necessità di uscire da questo pozzo di S. Patrizio<br />

dovreste prendere posizione attiva, specie voi studenti di Sociologia destinati a fare opinione nel<br />

sociale e nelle istituzioni.<br />

Dovete far capire che, proprio perché non siamo in grado di cogliere un fenomeno vivo - in quanto<br />

abbiamo delle telecamere molto invecchiate e a fotogrammi separati -, in realtà stiamo ancora<br />

ragionando a distanza di venti anni come se quel fatto monotipologico (la tossicodipendenza storica)<br />

fosse ancora attuale e rilevabile. Tenete presente che oggi già parlare di 6-7 anni, in questo fenomeno<br />

vivo che ha un metabolismo accelerato, è come parlare di 20-30 anni di prima; non si può vedere solo<br />

il fatto che il numero 7 è uguale al nostro numero 7; il metabolismo in un ipertiroideo può consumare<br />

nello stesso tempo tantissime energie in più rispetto ad un ipotiroideo; quindi non bisogna fermarsi<br />

solo a questi aspetti grossolani, esterni.<br />

Purtroppo, devo dirvi che anche oggi queste fenomenologie o non sono state debitamente<br />

percepite, oppure si è ricorso nuovamente a interpretazioni di superficie o falsamente specialistiche.<br />

<strong>Specie</strong> alcuni "specialisti" mi sembrano patetici, perché furono di moda anche negli anni 70-80 a<br />

proposito della tossicodipendenza e ora, senza nessuna continuità con quel loro periodo storico,<br />

continuano ancora oggi a sfornare teorie fritte e rifritte con lo stesso olio: "aria fritta" che scaturisce<br />

da un osservatorio in netto ritardo rispetto al fenomeno vivo del disagio e si avvale di interpretazioni<br />

miopi, stereotipate, spendibili solo come verbosità magiche per addomesticare giornali, aule di<br />

tribunali, dibattiti televisivi, interviste di penne "d.o.c.".<br />

Vedremo nel prossimo capitolo che per queste interpretazioni fritte e rifritte c'è anche una<br />

spiegazione più profonda, di tipo "epistemologico". Secondo me, queste interpretazioni banali sono<br />

molto lontane da una interpretazione strutturale, un po' per la miopia insita nelle epistemologie<br />

adottate, un po' per il fatto che nel frattempo anche gli adulti sono stati coinvolti-condizionatiimpoveriti<br />

dal disagio diffuso.<br />

Comunque, penso che vi stiate rendendo conto che stiamo parlando di cose vecchie e quindi<br />

vedete che scarto abbiamo tra il momento in cui noi prendiamo coscienza-interpretiamo-elaboriamo<br />

strategie e il "fenomeno vivo" che non riusciamo a percepire nei suoi "tempi reali" e nemmeno<br />

minimamente ritardati.<br />

I Servizi virtuali e le reti senza nodi<br />

Volete una conferma eloquente del fatto che stiamo parlando di cose vecchie ma che è ancora<br />

notevole lo scarto tra il momento in cui noi prendiamo coscienza-interpretiamo-elaboriamo strategie<br />

e il "fenomeno vivo" che non riusciamo a percepire nei suoi "tempi reali" e nemmeno minimamente<br />

ritardati? Basta guardare i servizi pubblici e di privato sociale ai quali lo Stato ha delegato il<br />

trattamento delle tossicodipendenze o dei disagi psichici.<br />

Personalmente, in tutti questi anni di presenza e impegno nelle Tossicodipendenze Giovanili e<br />

nel disagio diffuso, ho assistito alla girandola di iniziative, susseguitesi a ritmo precipitoso e spesso<br />

affannoso. É stato un procedere "usa e getta", a caccia più di novità da consumare, che di sentieri da<br />

tracciare e sperimentare, come se i che fare? fin qua adottati mancassero di un "Io" che li<br />

progettasse e li valutasse in relazione al globale e alla temporalità; infatti, più che strategie, si è<br />

trattato di parzialità psicotiche, alternativamente consumate.<br />

Attualmente i servizi pubblici per le dipendenze e i disagi psichici sono soprattutto un'ottima<br />

tenuta di caccia per organici floridi, finanziamenti speciali, trattamenti e poteri gestionali<br />

incontrollati dalla società, che precocemente delega a loro questi poteri come ad un'autorità assoluta.<br />

<strong>Specie</strong> nel campo delle dipendenze, gran parte dell'organico è finalizzato a rispondere ad esigenze<br />

burocratiche determinate da normative vigenti. Normative a loro volta determinate da una visione<br />

miope su un fenomeno vivo che non c'è più, frutto dei soliti stereotipi degli specialisti dell'aria fritta,<br />

santificati da un decreto o legge dello Stato.<br />

Oltre al già citato fenomeno del "nomadismo", che sta facendo impazzire Servizi già di per sé<br />

psicotici e l'un contro l'altro armati, c'è da dire che i servizi pubblici per le dipendenze e i disagi<br />

psichici ormai hanno una identità fragile ed evanescente. La identità di un Servizio non può più<br />

consistere nel fatto che si hanno delle strutture, un organico, dei beni di proprietà specifica.<br />

Mancano dei Servizi e delle risorse da investire, adatti alle nuove tipologie di disagio. In mancanza<br />

di identità e strategie adatte, ci si limita all'uso massiccio di psicofarmaci, alle camice di forza<br />

chimiche che sono invisibili all'esterno, anche se controllano potentemente e in profondità le<br />

manifestazioni esteriori del disagio e la possibilità di comunicare inquietudini ed esigenze di

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!