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Libro intero - Nuova Specie

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"Roba" di classe<br />

Quando incominciai ad interessarmi di "droga" esistevano distinti luoghi di spaccio per le varie<br />

sostanze: vi era un luogo separato per il "fumo", uno per l'eroina, uno per le sostanze stimolanti o<br />

per gli "acidi", come se appartenessero a "classi" diverse di soggetti e di "stili di vita". Inoltre per<br />

rifornirsi di alcuni tipi di sostanze, almeno dalle nostre parti, bisognava recarsi in certe città fuori<br />

provincia o fuori regione.<br />

Lo spaccio solidale<br />

Tale selettività spaziale era in stretto rapporto con la tipologia dello spaccio allora in auge.<br />

Infatti chi doveva procacciarsi la "roba" e recarsi in quegli spazi era, in genere, lo stesso<br />

tossicomane. Gli spacciatori a cui si rivolgeva erano altri tossicomani. Le modalità di incontro e di<br />

intesa corrispondevano quasi ad un codice iniziatico, accessibile ai pochi adepti. Tornato in sede, il<br />

piccolo "mercato" che a sua volta costui attivava era rivolto quasi esclusivamente alla stretta<br />

cerchia di consumatori a lui prossimi e di affidabile segretezza. Per chi stava "scoppiato" c'era<br />

posto anche per un po' di compassione e per uno "schizzo" di solidarietà. Infine non v'era molto<br />

interesse ad estendere l'offerta e fare nuovi proseliti; il clan segreto era fatto per pochi "heroi".<br />

I narco-azionisti<br />

Poi si manifestò sempre più l'era industriale dello spaccio, gestito da un formidabile pool<br />

internazionale di narcoazionisti: un "gruppo di lavoro" molto efficiente perché cementato dai lauti<br />

"dividendi" celermente accumulabili. Infatti, la cordata internazionale vedeva, e vede tutt'oggi, la<br />

partecipazione dei seguenti partners-alleati:<br />

* alcune zone povere e isolate di nazioni sottosviluppate con una economia povera e di<br />

sfruttamento, le cui "azioni" erano e sono rappresentate dal mettere a disposizione i propri terreni<br />

coltivabili (che normalmente non producono reddito), ideali per la crescita delle "piante-madri"<br />

delle sostanze illegali. Tali coltivazioni non solo permettevano di sopravvivere, ma non<br />

necessitavano di nessuna rete di trasporto e di distribuzione, perché questa era totalmente a<br />

carico degli altri narcoazionisti che la acquistavano;<br />

* la mafia internazionale, le cui "azioni" riguardavano e riguardano il prelievo della droga<br />

grezza, la sua raffinazione e introduzione nei mercati nazionali. È un azionista formato da un<br />

popolo di delinquenti che fa funzionare una efficiente organizzazione in rete a livello locale,<br />

regionale, nazionale, internazionale. Le "droghe" hanno favorito un momento di grande prosperità<br />

per la mafia, perché non c'è merce al mondo che rende uno a mille come l'eroina, ad esempio. La<br />

prostituzione, l'edilizia, alcune attività commerciali, il racket non sono "industrie" che rendono<br />

quanto rende il mercato delle "sostanze psicoattive". Non vi sembri un'affermazione sconveniente,<br />

ma la mafia è una esatta copia della economia capitalistica, solo che non è una economia<br />

capitalistica controllata dallo Stato, ma come ogni organizzazione fondata sul capitale da<br />

accumulare è diffusa capillarmente e dà lavoro a molte persone e famiglie, dispone di<br />

professionisti "perbene", commercialisti, esperti di finanza, possiede negozi, uffici, imprese, navi,<br />

aerei, missili, ecc.. È solo che si tratta di una società che noi chiamiamo illegale, ma è una azienda<br />

efficacissima, perché lì non si assumono dei burocrati, ma si assumono persone fino a quando<br />

rendono, persone che ci mettono del proprio, persone disposte a tutto che hanno il monopolio della<br />

violenza, uno strumento molto forte per far procedere l'industria. È una economia capitalistica<br />

uguale a quella legale, solo che è gestita da persone che non pagano le tasse, non fanno concorsi,<br />

non pagano stipendi a fine mese con le cedole, non intervengono con le lettere di sanzione; ma c'è<br />

una gestione della "produzione industriale" molto più efficace. La situazione è ancora più<br />

favorevole oggi in cui i capitali della economia capitalistica planetaria ormai si controllano<br />

attraverso i computer;<br />

* il narcoterrorismo, un'altra forza molto viva e determinata, le cui "azioni"<br />

rappresentavano e rappresentano in parte una specie di "dazio-pedaggio" per il transito della<br />

"roba" dai paesi produttori a quelli consumatori. Il connubio è rappresentato dal traffico di armi e<br />

dai "narcodollari";

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