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Libro intero - Nuova Specie

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Minosse, re di Creta, la quale si era accoppiata nelle stalle col toro che Poseidone aveva fatto<br />

uscire dal mare e che Minosse non aveva voluto sacrificargli. Il Minotauro fu rinchiuso nel<br />

labirinto costruito da Dedalo e, come sacrifici umani, esigeva in pasto giovani e fanciulle.<br />

Lascio a voi la facile identificazione dell'intricato labirinto in cui versa oggi l'arnia elettronica<br />

del mondo-villaggio e il sacrificio di giovani e fanciulle che richiede in continuazione l'odierno<br />

Minotauro. È da quasi quarant'anni che, come Atene, le nostre città occidentali in vario modo<br />

sono costrette a dare in pasto i propri giovani, come sacrifici umani al nuovo Minotauro.<br />

È per questo che riprenderò nuovamente la teoria del disagio giovanile, perché i giovani hanno<br />

accompagnato finora le varie fasi di crescita di questo labirinto e hanno pagato in sacrifici umani<br />

il prezzo che finora ha richiesto la nascita del mondo-villaggio. Vi sembrerà strano, ma i giovani si<br />

accorsero subito che, dietro l'avvenente economia del capitale e del suo prezioso vaso, si<br />

nascondevano presagi di sofferenza, mali che si sarebbero sparsi per tutto il mondo. Già avevano<br />

intuito che il Minotauro era stato concepito e che il labirinto in costruzione era a lui destinato per<br />

nasconderne la mostruosità e voracità di vite umane.<br />

È per questo che vi invito a rileggere in chiave di "sintomo" l'<strong>intero</strong> disagio giovanile, come se si<br />

sia trattato di una specie di febbre o dolore di un organo generazionale per spingere l'organismo<br />

sociale a darsi da fare, individuare il morbo, trovare gli antidoti e bloccarne la crescita e la<br />

diffusione. Infatti, man mano che il sintomo restava inascoltato e ininfluente per l'organismo<br />

sociale, i giovani passavano a manifestazioni sempre più profonde e destrutturanti, coinvolgendo<br />

linguaggi analogici e neurovegetativi dopo l'inefficacia di quelli della contestazione verbale.<br />

Di quella via crucis, già descritta nell'albero genealogico del disagio giovanile, restano solo<br />

flebili onde, voci antenate ormai incomprensibili se non si fa un grande silenzio e ci si svuota delle<br />

tante faccende di superficie che continuano a parlarci e a richiederci ancora sacrifici umani.<br />

È per questo che, nel ricostruire il senso più profondo di quegli eventi, vi chiedo davvero<br />

silenzio e sacro rispetto, perché se le ascolteremo adeguatamente e le decodificheremo<br />

opportunamente, forse da quelle voci potranno arrivarci vecchie profezie e nuovi annunci.<br />

Barbablù e la piccola stanzina<br />

La fiaba di Charles Perrault Barbablù (trad. C. Collodi) è particolarmente adatta a dare il<br />

senso di quello che è successo ai giovani in questo percorso di disagio che dura da circa<br />

quarant'anni.<br />

Personaggio centrale è Barbablù, - potremmo dire l'economia del capitale - che "aveva palazzi e<br />

ville principesche, e carrozze tutte dorate di dentro e di fuori. (…) due grandi guardarobe: ecco<br />

quella dei piatti d'oro e d'argento: ecco quella dei miei scrigni, dove tengo i sacchi delle monete:<br />

ecco quella degli astucci dove sono le gioie e le pietre preziose". Un uomo che "per sua disgrazia<br />

aveva la barba blu: e questa cosa lo faceva così spaventoso, che non c'era donna che, a vederlo, non<br />

fuggisse dalla paura". Volendo sposare una delle due figlie di una vicina, che non volevano<br />

saperne nulla "… per entrare in relazione le invitò in una sua villa, e lì fu tutto un organizzare di<br />

passeggiate, partite di caccia, balli, feste: insomma, la figlia minore finì col persuadersi che non<br />

aveva la barba tanto blu, e che era una persona molto per bene. Tornati in campagna, si fecero le<br />

nozze".<br />

I giovani, insomma, all'inizio (nella contestazione) cercarono di stare lontani dalle<br />

magnificenze del palazzo della nuova economia, ma poi (nelle successive generazioni di disagio) vi<br />

coabitarono pienamente e si resero conto che il palazzo delle magnificenze nascondeva un<br />

importante segreto. Infatti Barbablù, nel partire per un improvviso viaggio, diede alla nuova<br />

sposa anche una chiavicina raccomandandole: "è quella della stanzina, che rimane in fondo al<br />

gran corridoio del piano terreno. Padrona di aprir tutto, di andar dappertutto: ma in quanto alla<br />

piccola stanzina, vi proibisco d'entrarvi".<br />

Invece i giovani, tormentati "dalla gran curiosità di andare a vedere la stanzina del pian<br />

terreno", sono scesi giù e ne hanno svelato attraverso il proprio disagio gli intrighi più profondi e i<br />

segreti più reconditi in essa custoditi.<br />

Secondo me, è in questa ottica che bisogna leggere le varie manifestazioni del disagio giovanile<br />

e del disagio diffuso. Infatti, quelle diverse generazioni di giovani hanno manifestato con piena<br />

lucidità i vizi profondi del capitale, vizi che sono emersi pienamente proprio nel mondo-villaggio,

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