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cellulare", sostituì quella secolare degli "umori" e la "patologia cellulare" sostituì la "patologia<br />
umorale".<br />
Le nuove "conchiglie" misero le premesse per una novità sostanziale: oltre a conoscere la patologia<br />
(tramite gli organismi malati), nel laboratorio era possibile sondare e studiare anche gli organismi<br />
sani e avvicinarsi alla "fisiologia", cioè al modello di funzionamento "normale" del soma-corpo. Anzi,<br />
si avanzò la teoria che i processi patologici (lesioni anatomiche) erano solo disturbi funzionali,<br />
verificabili in laboratorio.<br />
Pasteur nel 1860 e Kock nel 1882 scopersero i germi o microrganismi. E, con l'evidenziazione dei<br />
batteri ("micro-biologia" o "piccola vita"), alcune malattie furono ridefinite come infettive.<br />
Generalmente le entità patologiche venivano descritte per mezzo di un misto di criteri anatomici,<br />
fisiologici, microbiologici.<br />
Claude Bernard introdusse nel 1865 un'altra importante novità. Affermò che ogni teoria sulla<br />
malattia andava controllata empiricamente, mediante sperimentazione su animali viventi. Gli<br />
animali viventi, forme di vita "extra" e inferiore a quella umana, potevano rappresentare i "nuovi<br />
cadaveri" dai quali attingere nuovi proto-elementi e nuovi modelli, e sui quali sperimentare nuovi<br />
antidoti e paradigmi.<br />
L'assistenza medica migliorò ulteriormente con l'introduzione dell'etere in anestesia, la chirurgia<br />
antisettica, il miglioramento della nutrizione e delle misure igieniche, la scoperta e l'uso dei raggi X.<br />
Alla fine del secolo ci fu l'introduzione dello sfigmomanometro.<br />
Lilliput, insomma, impose alla conoscenza scientifica medica una "empiria" più complessa e più<br />
difficile. Innanzitutto, bisognava dubitare delle osservazioni "ad occhi aperti" che "vedono" solo e<br />
appena una insignificante "scorza" del soma-corpo. Infatti, sotto l'evidenza che ci appare, sono<br />
nascosti i veri proto-elementi, le vere eziologie. Solo conoscendo ciò che non ci appare, è possibile<br />
produrre una vera teoria del "soma-corpo". Altro aspetto della nuova empiria: le premesse per il<br />
"male-habitus" stanno già dentro il "soma-corpo" e nella sua "fisiologia". Ancora: vi sono forme di<br />
piccola-vita ("micro-bi", da "micro-bios"), assai pericolose e nemiche (ostili) all'uomo: popolano<br />
l'oceano della vita e possono essere più vitali del soma-corpo, colonizzarlo, riprodursi in colonie e<br />
sfaldare la sua struttura d'argilla. Infine, la "empiria" deve venire prima della "patologia" e deve<br />
"sondare-identificare-coniare modelli" partendo fin dall'inizio da organismi viventi, da animali vivi,<br />
fisiologicamente più vicini all'organismo umano di altre entità in-animate.<br />
Notevole erano pure le conseguenze implicite nel nuovo paradigma. Col progredire di questa<br />
"empiria" e della fisiologia del soma-corpo, sicuramente sarebbe stato possibile prevenire ogni<br />
"patogenesi-malattia". Era dunque possibile una vera "salute-guarigione" in cui le malattie fossero<br />
assenti. L' "assenza di malattia" era dunque il nuovo paradigma di "salute-guarigione".<br />
* Le famiglie dell'anima<br />
Per l' "anima" fu introdotta una novità assoluta, una vera "rivoluzione": per la prima volta nella<br />
storia della scienza medica si tentò di "com-prenderla" e di inserirla nel concetto di "saluteguarigione",<br />
finora limitato al solo "soma-corpo". Ma per conoscere questo "oceano" fu necessario<br />
dividerlo in tre laghetti, non molto profondi.<br />
* L'azzurro si misura con la mente<br />
La prima famiglia, quella più "nobile", si costituì nella seconda metà del secolo XIX. Nel 1860, col suo<br />
"Trattato di psicofisica", Fechner diede inizio come "scienza" alla "Psicologia": letteralmente<br />
"raccogliere la Psiché", essere in possesso di una "conchiglia" che poteva "sondare-identificare<br />
protoelementi-produrre modelli" riguardanti l'anima, l'oceano fino ad allora considerato solo "extra"<br />
rispetto alla conoscenza universale-scientifica. Wundt, non da meno dei colleghi del soma-corpo,<br />
avviò a Lipsia nel 1879 il primo "laboratorio" di psicologia, dove sarebbe stato possibile scendere nei<br />
"micron e nanogrammi" della psiché e ri-velarne il suo funzionamento, a cominciare dalla psiché<br />
degli animali (psicologia sperimentale) osservabili e penetrabili prima e meno problematicamente<br />
dell'uomo.<br />
Veramente il padre, o ideologo indiretto, di questo approccio fu Cartesio con l'indicare l'anima come<br />
"res cogitans". L'oceano della "psiché" fu ridotto da Cartesio alla "cosa" ("res") che "si agita, si muove<br />
insieme" (da "cogitare o cum-agitare"). Per la psicologia bastò solo togliere la caratteristica di<br />
"qualità" che Cartesio aveva attribuito all'anima e fermarsi alla "cosa che si muove, si agita". Dopo<br />
averla "cosizzata" poteva essere "quantificata", "ponderata", "misurata" e tradotta in numeri,<br />
formule, leggi universali (conoscenza scientifica dell'anima), così come già era avvenuto con successo<br />
per lo studio del movimento dei corpi in fisica. Le operazioni programmate dalla nuova scienza,<br />
"ponderare, misurare", fanno già intravedere cosa diventa l'anima per la psicologia, quando l'<strong>intero</strong>tutto<br />
si circoscrive al "movimento-agitazione". L'anima si riduce a "mente" (che significa "misurare"),<br />
a "pensiero" (da "pensare" che significa "pesare", ponderare", "valutare con la bilancia"), a "ragione"<br />
(da "ratus" che significa "calcolato, contato, misurato"). La psicologia, "misurando-pesando-contandocalcolando",<br />
si sente così in grado di conoscere "scientificamente" la mente-pensiero-ragione" ("ex<br />
anima-psiché") e definirne le "leggi universali".