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Libro intero - Nuova Specie

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«E se pure un ruolo potesse durare una vita, a quanti potrebbe bastare solo questo? Ci resterebbe<br />

sempre l'amaro per tutti quei ruoli che non abbiamo potuto ricoprire o essere nello spazio di tempo<br />

che ci è dato di vivere… e molte delle nostre genuine potenzialità resteranno sepolte insieme a noi. E<br />

così l'uomo di storia non sperimenterà mai la vita da mistico, chi lavora la terra non volerà mai dove<br />

i fatti diventano astrazioni, il giusto non assaporerà mai l'euforia della vendetta, chi predica morte<br />

non farà mai nascere, chi è maschio resterà senza femminilità. Così che spesso, sul finire dei giorni,<br />

quello che ci rimane per tutte queste impotenze è navigare sulle fantasie, nei "sarebbe bello", negli<br />

"avrei potuto e avrei dovuto", …surrogati paganti solo fino a quando non ci diventa chiaro che anche<br />

il cervello è piccolo e il solo fantasticare è senza efficacia.<br />

«E se pure in vita potessimo essere uno, nessuno e centomila e riuscissimo a cambiare ruolo come<br />

attori in una commedia, ci continuerebbe a restare l'amaro per gli abissi mai sondati, per i cieli mai<br />

scrutati, per i buchi neri troppo pesanti, per le galassie distanti troppi anni luce, per lo spazio<br />

interstellare che non ha cibo e gravità per noi e che non conosceremo mai nelle sue dimensioni perché<br />

il treno su cui viaggeremmo non potrebbe mai superare la velocità della luce e perché i nostri anni di<br />

vita non potranno oltrepassare la vecchiaia.<br />

«Presi come siamo da tutti questi limiti senza vie d'uscita, non sappiamo più qual è la nostra<br />

immagine e non ci riconosciamo più in una precisa identità e funzione. Ed è forse per questo che<br />

quando è ora di fare da utero all'età evolutiva non riusciamo più ad essere Enzimi.<br />

«Ormai ad aiutare i bimbi nel maturare ruoli a capacità ci son pochi pedagoghi; sin dalla nascita<br />

i genitori stanno sempre meno e gli asili sempre più; non c'è più tempo a sufficienza per comunicare<br />

coi bimbi e regredire ai loro ritmi e necessità. Spesso le facce sorridono mentre la mente sta altrove, le<br />

braccia giocano mentre stringono altri desideri; le voci parlano mentre altre emozioni ci stanno<br />

scuotendo; …e i bimbi corrono dove stanno scrivanie e divani, devono svegliarsi mentre stanno<br />

sballando, pensare mentre navigano nei colori, uscire di casa mentre stanno in paranoia; mentre si<br />

sta formando la "dipendenza" spesso si impone il distacco; quando la famiglia è morta si impone<br />

l'Edipo; quando sta nascendo l'amicizia si dà fiato all'avidità e al possesso; quando si dovrebbe<br />

vivere l'amore come Platone c'è chi prostituisce e rovina l'aria di mistero; mentre sta nascendo una<br />

verità c'è chi spoetizza e rende tutto relativo; quando sta per sbocciare l'utopia e la voglia di nuovo c'è<br />

chi ripropone le cose di sempre e rende tutto prosaico; quando c'è l'urgenza di sentirsi "Io", un essere<br />

unico e irrepetibile, c'è chi ci assegna un numero, ci introduce nella massa, ci fa adorare meccanismi<br />

collettivi… emozioni di folle… ragioni di Stato e produttività.<br />

«E spesso la scuola vorrebbe formare senza didattica e senza cultura; le parrocchie aggregare<br />

senza oratori e senza "don Bosco"; i partiti associare senza più statuti e strategie politiche; gli<br />

intellettuali incuriosire con libri senza immagini e con idee senza senso.<br />

«E nonostante si possa offrire in genere solo questo surrogato di scambi individuali e istituzionali,<br />

i tempi tollerati per far maturare e le fasce dell'età evolutiva si sono ristretti di molto: l'autonomia<br />

dovrebbe iniziare col primo giorno di vita; l'omino dovrebbe già comparire all'età scolare; il senso<br />

degli affari e dell'efficientismo portarselo da sempre nel sangue.<br />

«Ammesso pure che questo surrogato di incontri e di scambio fosse sufficiente, resta il fatto che il<br />

cervello è diventato una macchina troppo lenta e ha sempre le stesse regole dispendiose per assimilare<br />

ruoli e capacità: vuole stimoli ricchi, concreti e pieni di disponibilità; vuole il tempo per provare<br />

interesse a questi stimoli; tempo per trasferire gli stimoli in immagini; tempo per mescolare le<br />

immagini di oggi con quelle di ieri e di domani; tempo per scartare i circuiti zavorra e imboccare la<br />

strada giusta; tempo per memorizzare la strada buona e trasformarla in comportamento ordinario;<br />

tempo per fare accettare all'esterno i suoi comportamenti e integrarli con le altre variabili; tempo per<br />

rafforzare i comportamenti buoni e farli diventare sicurezza… ruolo… personalità!<br />

«Tutti questi sono in embrione i limiti strutturali che stanno facendo configurare sempre più il<br />

sistema uomo ad una specie abortiva; …e abortiva è diventata pure la sua capacità uterina.<br />

«A causa di ciò, negli individui del mondo di oggi si sono ridotti diffusamente gli "sballo" e la<br />

quiete piacevole; spesso il sonno è l'unico intervallo per abbandonare la tensione di sempre. E il<br />

recupero al mattino è sempre più fragile e senza sogni, la stanchezza aumenta, l'attenzione è sempre<br />

più fiacca e il pensiero scorre lento e pesante fino a sentire quasi che non ci controlliamo più e che non<br />

siamo più nostri. E le cose irrisolte di ieri restano anche oggi e niente di nuovo è sotto gli occhi del<br />

sole; …e i colori e i suoni sono sempre più sotto tono e compongono sempre le stesse figure, gli stessi

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