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psicoattive o "droghe" in tal modo rendono possibile la separazione tra effetti psichici e vita reale,<br />
tra mente e bios, tra rappresentazioni e concretezza, tra archeologia di vita e attimo fuggente. Nel<br />
caso dei giovani-bisnonni, abbiamo visto che si aggiunge anche la virtualizzazione della realtà<br />
mediante la musica rock: quel battito-pulsazione ritmica che ossessivamente ricorda una realtà<br />
viva che non c'è più, ma che si è persa nei meandri dell'economia capitalistica o nello sballo e<br />
allucinazioni delle sostanze psicoattive.<br />
Come nel caso dei giovani-bisnonni, un altro esito dei perdenti-minoritari è il passaggio da una<br />
contestazione indiretta ad una diretta, dialettica, realizzata attraverso denuncie, occupazioni,<br />
scioperi, boicottaggi. Data l'imparità delle forze in campo, la parte perdente tende ad allearsi in<br />
congrega con altre parti minoritarie che si riconoscono in un comune nemico. Alleanze spesso<br />
senza collante duraturo che finiscono solo per dare ancora più risalto di numeri e di definitività<br />
alla sconfitta finale dei perdenti e alla vittoria in campo del vincitore. Come insegnano i giovani<br />
della contestazione, la lotta armata tra opposti prevede sempre armi impari: in genere le identità<br />
più vicine alla vita sono anche quelle meno dotate di risorse, arsenali e strategie concrete o<br />
traducibili immediatamente in prassi; sono destinate dunque ad esaurirsi prima nella<br />
competizione e ad essere battute-sconfitte. Nel caso dei giovani-bisnonni, la sconfitta era quanto<br />
mai prevedibile: per quanto numerosi che fossero a livello mondiale e per quanto entusiasmo<br />
avessero, era davvero impossibile combattere con mezzi e strategie artigianali un meccanismo di<br />
produzione "industriale" di opposti quale quello dell'economia capitalistica adottato dagli adulti. Il<br />
valore aggiunto di scambio, come abbiamo già detto, è stato il peccatore più importante e<br />
ineguagliabile che abbia mai sfornato questo primo vizio capitale della specie uomo.<br />
* Per finire con la logica degli opposti, vediamo gli esiti letali che ne conseguono al viaggio della<br />
vita.<br />
Come insegnano i giovani-bisnonni, la storia umana è stata quasi sempre seminata di<br />
Cassandre e di grilli parlanti che sono finiti inascoltati o spiaccicati sul muro dagli Universali<br />
dominanti. Oltre tutto, molto spesso si è trattato di Universali impegnati a tutelare aspetti molto<br />
parziali della vita, ritardandone in tal modo il viaggio e la sua crescita complessa. Quanti<br />
germogli di future querce sono stati cestinati e scambiati con semi di piante di finocchio selvatico.<br />
Quanto tempo è dovuto passare prima che da altri milioni di semi si riproducesse un altro<br />
germoglio di quercia. Quante volte questo nuovo germoglio è stato nuovamente cestinato e<br />
scambiato col medesimo finocchio di turno dall'opposto dominante psicotico e godereccio.<br />
Questo aborto di semi vivi non danneggia solo lo sconfitto-minoritario. Il danno c'è anche da<br />
parte del vincitore perché non coglie il messaggio rivelatore, elaborato dallo sconfitto, e perde<br />
un'occasione importante per comprendere alcune dinamiche in atto al suo interno e modificare in<br />
positivo la propria parte per recuperare nuovamente l'<strong>intero</strong> vivo.<br />
C'è comunque un'altra persecuzione per il vincitore: i fantasmi degli sconfitti continueranno col<br />
tempo a ripresentarsi ossessivamente; ciò che si pensava di aver buttato dalla porta rientra<br />
prepotentemente dalla finestra (ad es., l'attuale disagio diffuso giovanile e adulto) e impone di<br />
venir considerato e compreso in una nuova identità e prospettiva, pena la lenta implosione dello<br />
stesso vincitore.<br />
Dall'altra parte gli sconfitti, ridotti in cenere e umiliati, non scompaiono mai definitivamente<br />
dal palcoscenico degli eventi vivi. Sotto la cenere si può covare un residuo di brace, pronta ad<br />
attizzarsi nuovamente e a continuare a bruciare in altre versioni di fuoco. Quella cenere residuale<br />
della battaglia persa si trasforma in un segno inquietante per i posteri, nel ricordo di una guerra<br />
di famiglia in cui i padri hanno preferito "mangiare" i figli, pur di conservare la dominanza della<br />
propria parte. Da quella cenere, inoltre, quasi sempre si generano nuove fenomenologie di<br />
resistenza e di disagio, sempre più sottili e sempre più in grado di attentare alle sorti del<br />
vincitore, nonostante costui ostenti nuove conquiste e piccoli aggiustamenti o riforme.<br />
La fine ingloriosa di una intera generazione di giovani-bsinonni a livello mondiale ci deve far<br />
veramente pensare. Quei giovani avevano avuto l'ardire di ricordare all'opposto spocchioso,<br />
rappresentato dagli adulti, che quella strada non portava a nulla e prima o dopo ne avrebbero<br />
risentito pure loro (attuale disagio diffuso giovanile e adulto), perché la vita prima o dopo sta<br />
male in tutti se è gestita in modo parziale o asservita solamente ad accumulare simboli<br />
convenzionali.