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* le economie di alcuni Stati produttori e le connivenze di alcuni "burocrati-funzionari"<br />
negli Stati consumatori, le cui "azioni" riguardavano e riguardano l'affievolimento o la<br />
sospensione del "controllo-repressione" nei confronti del traffico illecito. Grazie a questi<br />
rappresentanti dello Stato, per una partita di droga che veniva sequestrata ce n'erano cento che<br />
passavano la frontiera;<br />
* il traffico delle armi, alcune banche, alcune attività imprenditoriali, alcuni orafi e<br />
riciclatori di beni scippati o trafugati, ecc., le cui "azioni" riguardavano e riguardano il cambio dei<br />
narcodividendi in moneta pulita o in "azioni" ordinarie e legalmente permesse, sì da potersi<br />
trapiantare saldamente nella società civile e rappresentare un potere parallelo. A questo<br />
narcoazionista si collegano noti fatti di cronaca nera italiana recente, che hanno visto coinvolti<br />
famosi banchieri, il Banco ambrosiano, il cardinale Marcinkus gestore della finanza vaticana;<br />
* i numerosissimi "piccoli azionisti" locali, appartenenti a esercizi commerciali, notabili<br />
"perbene" solo in apparenza, arrampicatori sociali, accumulatori "flash" di patrimonio, inguaiati<br />
finanziariamente, disoccupati e infine gli stessi tossicomani… i "polli" della situazione. Sapete<br />
che fece scandalo, agli inizi degli anni Ottanta, quando si scoprì che erano noti professionisti<br />
quelli che preferivano finanziare il mercato locale della "roba", piuttosto che investire in BOT e<br />
CCT, affidando la manovalanza dell'operazione a delinquenti locali e tossicodipendenti di piazza.<br />
Anche per molti commercianti e per molti disoccupati fare soldi spacciando risultava una<br />
modalità di facile portata, con un minimo di rischio e immediatamente molto redditizia. La gran<br />
parte degli arresti della polizia appartenevano a questa categoria di piccoli azionisti, specie i<br />
tossicomani, gli spacciatori di piazza, che hanno permesso alle forze dello Stato di ostentare<br />
successi clamorosi, mentre continuava la latitanza dei grossi azionisti.<br />
Tutta questa segreta "società per azioni", oltre a non conoscere limiti di mezzi e di strategie,<br />
sapeva e sa come rinvigorire perennemente la domanda: sonda in anticipo l'evolversi dei bisogni e<br />
dei gusti; rinnova periodicamente la merce disponibile al supermarket, sì da orientare<br />
attivamente i consumi di chi si "intrippa"; moltiplica continuamente il popolo degli utenti,<br />
adescando i neofiti e terrorizzando spietatamente gli "scimmiati". E, cementata saldamente dal<br />
dio "mammona", questa "società per azioni" non conosceva e non conosce tentennamenti o<br />
rallentamenti di crescita: anzi, vi è gara spietata tra chi accaparrarsi quelle "azioni" poiché, come<br />
ho scritto anni fa 3 , «…il mercato è come un vestito di tessuto speciale e con preziosi ornamenti,<br />
che non si logora mai e che si fa indossare a gara ora da uno, ora da un altro… anche da persone<br />
insospette o da chi in precedenza sembrava averlo disdegnato o combattuto».<br />
Target senza pubblicità e promozioni<br />
Un vantaggio inedito per questa "s.p.a." dei narcotici riguardava e riguarda il rapporto<br />
"domanda-offerta". Una novità pressoché assoluta nel campo della "production target" era ed è<br />
proprio che la "domanda" non viene per niente stimolata dall'industria: non servono capitali per la<br />
promozione, per gli spot pubblicitari, per i "consigli per l'acquisto", per mantenere il cliente fedele<br />
al consumo di una determinata merce. L'unica industria che funziona senza una "domanda"<br />
stimolata dall'esterno è proprio l'industria della droga, perché lì la "domanda" sta già dentro le<br />
persone, nasce da ciò che è il loro stile di vita e si autogenera come l'appetito e la sete. È inutile<br />
esagerare la piccola induzione al consumo che viene fatta attivamente dallo spaccio di piazza. Non<br />
si capirebbe in questo modo, e si sottovaluterebbe il grande numero di persone che, senza che<br />
nessuno glielo dica o glielo imponga, va attivamente alla ricerca di questa merce pur correndo<br />
tanti rischi e potendo andare incontro alla repressione poliziesca, al carcere, a malattie infettive,<br />
a morte. È una industria che non deve spendere un soldo bucato per distribuire la merce, per<br />
mantenere locali commerciali, per pagare rivenditori, commessi, commercialisti. È il consumatore<br />
che va direttamente in piazza a cercarsi il luogo dove di volta in volta viene stabilito lo spaccio.<br />
Addirittura, ai tempi della tossicodipendenza storica, la gente si muoveva e andava da Foggia a<br />
Pescara o anche in posti più lontani, per procurarsi la "roba". I "bisnonni", abbiamo visto,<br />
facevano viaggi attraverso le nazioni -specie orientali- per una voglia di introspezione e per vivere<br />
3 M. Loiacono, op. cit., pag. 77.