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Libro intero - Nuova Specie

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Per quei tanti bisogni indotti dalla urbanizzazione e non autogestiti o autogestibili, bisogna<br />

ricorrere a istituzioni burocratiche, prestazioni professionali e servizi, che spesso intervengono<br />

con ritardo e con scarsa efficacia o risolutività. In ogni caso sono diventate aree sussidiarie di<br />

differenziazione funzionale mercificata.<br />

La morte è sempre più un evento solitario che si consuma nelle camere mortuarie degli<br />

Ospedali o di case di cura. Per un litigio, una violenza subita, un torto ricevuto, una ingiustizia<br />

perpetrata, una perdita di salute, un figlio malformato e inabile, una scomparsa di persone care e<br />

importanti per il reddito familiare, mancano competenze individuali o persone in grado di farci<br />

ricominciare e riprogrammare.<br />

Come si vede, con la caduta della cataratta culturale del villaggio-mondo, si è buttato il<br />

bambino con l'acqua sporca. Pur avendo a disposizione empori ben guarniti, l'individuo del<br />

mondo-villaggio non riesce più a maturare una sufficienza di meccanismi di vita che sono sempre<br />

indispensabili per stare in una pienezza di vita e sentirsi interi. La struttura economica<br />

finanziaria è troppo aerea e invisibile per sostenere altre sovrastrutture o solide cataratte. Il cielo<br />

è buio e il vuoto si riempie sempre più di fantasie, allucinazioni, mostruosità vaporose e<br />

inafferrabili.<br />

L'abitante dell'arnia metropolitana è come un affamato che non riesce a trovare cibo adatto per<br />

soddisfare tutto ciò che non può elargire l'economia finanziaria, ma che veniva sufficientemente<br />

garantito nella gabbia del villaggio-mondo. I buchi allo stomaco sono tanti e forti e spingono a<br />

trovare inedite soluzioni, che si stanno sempre più diffondendo ed estendendo come frana nevosa<br />

di montagna che scende a valle.<br />

Una prima soluzione é la clonazione del medesimo consumo sotto forma di diversi contenuti:<br />

sempre di più oggi, nel volgere di pochi giorni, cambia il formato, le funzioni, le interazioni, le<br />

opportunità di un telefonino, un'auto, un frigorifero, un apparecchio Hi Fi, un software, ecc.,<br />

perché velocemente si sviluppa adattamento e tolleranza al formato-funzioni-interazioniopportunità<br />

del prodotto di fresco acquistato e da poco usato.<br />

Una seconda soluzione è viaggiare in esperienze perverse o nel proibito, sottoponendosi al<br />

rischio di una frantumazione profonda che spesso inghiotte come voragine centripeta.<br />

La soluzione più adottata resta comunque la realtà virtuale, che in questi ultimi anni sta<br />

sconfinando sempre di più. Penso che qualcosina in più debba dirvi a proposito di questa<br />

ammaliante sirena nata dalla epistemologia scientifico-tecnologica. Chi ha visto il film "Otto e<br />

mezzo" di Fellini forse ricorderà le scene iniziali di un uomo dentro una macchina, chiuso in un<br />

ingorgo asfissiante di auto e che, dopo il fastidio iniziale e lo scalmanarsi successivo, si catapulta<br />

fuori nel cielo librandosi tra le nuvole per un viaggio che pare liberatorio. Mi pare un'ottima<br />

metafora dell'individuo che vive nell'ingorgo del mondo-villaggio, bloccato e asfissiato dallo stesso<br />

viaggio che la tecnologia gli aveva assicurato, per evadere dal quale ha escogitato una semplice ed<br />

efficace trovata.<br />

La trovata è stata: virtualizzare la realtà; evadere in odio-amore-passionalità-doloredistruzione-creatività-cambiamento-viaggio<br />

secondo una versione fiction; vivere in scene di realtà<br />

verosimili rese possibili dai bit matematici, i nuovi magici cerini di cui si può dotare ogni piccola<br />

fiammiferaia per il proprio S. Silvestro. È come un viaggio culinario fatto attraverso le foto delle<br />

più famose osterie del mondo e dei piatti più esclusivi di chef ineguagliabili. Il vissuto c'è ma è<br />

scisso dalla realtà concreta e specifica; è un surrogato di vita affidato a queste immagini<br />

psicotrope o psicoattive che a basso costo sono generalizzabili, utilizzabili da tutti, riformulabiliricostruibili-intercambiabili<br />

senza dover dar conto a soggettività, dati di realtà, emergenze<br />

obbliganti, concretezze pressanti, normatività eteroreferenziale, esiti costosi e cicatriziali. La<br />

virtualità è diventata, dunque, l'ultima trovata di mamma economia per trattenerci nelle cellette<br />

sotto la cataratta finanziaria: è una mamma asfissiante che ha mammelle per tutti e che sembra<br />

realmente devota, se non fosse per il fatto che secerne falso latte; un latte che scorre<br />

illusoriamente e illusoriamente riempie, come la suzione di un ciuccetto per non sentire la fame o<br />

il dolore del viscere infiammato.<br />

Ancella della nuova rivoluzione è stata ovviamente la matematica con i suoi frattali e formule<br />

di complessa interattività; ultime trovate adatte proprio ad entità senza sostanza che a milioni

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