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Libro intero - Nuova Specie

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Quali sono state le amanti comparse soprattutto all'epoca dei giovani-nonni innamorati e in<br />

quali alcove si sono sigillate?<br />

L'amante preferita dai giovani-nonni fu il "virtuale", reso possibile dalla sostanze psicoattive o<br />

droghe. L'alcova fu proprio la separazione tra l'apparato neurorecettoriale, a fondamento delle tre<br />

esperienze base, e gli eventi di vita reale. Eventi di vita che, come già dicemmo nella teoria<br />

particolare del disagio giovanile, grazie anche alla economia capitalistica si erano impoveriti,<br />

omologati, clonati e non regalavano più esperienze psicotrope vive. Nell'alcova, invece, erano<br />

possibili sballi chimici possenti, frenesie lucide con stimolanti sintetici, trip sensazionali<br />

respirando fumo e nanogrammi lisergici. Delusioni-rischi-litigi-tolleranze-astinenze e<br />

allontanamenti da questi amanti chimici erano solo una necessaria maggese prima di tornare più<br />

agguerriti e vogliosi nella medesima e insostituibile alcova. Vi era una sola condizione da<br />

soddisfare per mantenere l'alcova: era necessario molto danaro per acquistare l'amante psicotropa<br />

al mercato illegale.<br />

L'amante preferita dai mafiosi, gli adulti che per primi si consorziarono con l'alcova giovanile,<br />

era il "capitale virtuale" o "mafitale". Il capitale veniva accumulato direttamente, separando lo<br />

strumento di capitalizzazione ("valore aggiunto di scambio") dalla produzione viva o reale di merci<br />

e sostituendola col "pizzo". Il "pizzo" era ed è la sostanza psicoattiva o droga del mafitalista,<br />

ottenuto mediante l'uso di aggressività e violenza distruttiva praticata in varie situazioni. Vale a<br />

dire che l'amante viene acquistata praticando una specie di "dipendenza oppositiva" rivolta verso<br />

chi possiede o ha capitalizzato valore aggiunto di scambio nelle sue varie forme e versioni. Con<br />

questo amante l'alcova-bunker del mafioso poteva prosperare, aprendo opportunità illimitate.<br />

L'unica condizione che necessitava era evitare le sanzioni e restrizioni di attività e libertà che<br />

potevano derivare dagli organi di repressione e di reclusione dello Stato.<br />

Conquistata la rispettiva amante, ogni monade poteva estraniarsi dal resto, isolarsi<br />

completamente nella propria alcova, godersi la propria "dipendenza simbiotica" e sostenere un<br />

proprio stile di vita differente, autoreferenziale, possibile al di fuori di ogni convivenza con l'<strong>intero</strong><br />

vivo. L'unico punto debole di questa dipendenza simbiotica era proprio il prezzo-rischio da pagare<br />

per accaparrarsi la rispettiva amante: un punto debole, però, che aveva la sua rilevanza e che<br />

quasi sempre, per essere tamponato o risolto, imponeva un'altra dipendenza: la dipendenza<br />

parassita.<br />

* Due "dipendenze simbiotiche", infatti, per stabilizzarsi e crescere ulteriormente hanno<br />

bisogno prima o dopo di stringere una dipendenza parassita, di vivere l'una in "funzione"<br />

dell'altra e utilizzare l'uno il materiale organico dell'altro. In pratica ogni monade per mantenere<br />

la propria alcova è obbligata a differenziarsi in una funzione (differenziazione funzionale): cioè ha<br />

necessità di approntare un materiale organico per gli aspetti parassitari di altre monadi, in modo<br />

da ricevere in cambio a sua volta il materiale organico di cui ha bisogno e che non riesce a<br />

produrre da sé ma che viene prodotto da altre differenziazioni funzionali. È una rete di materiali<br />

organici che rappresenta l'unica modalità di scambio tra alcove impenetrabili, ognuna strutturata<br />

col proprio amante, ognuna senza finestre per vedere altre entità o per cogliere la frantumazione<br />

dell'<strong>intero</strong> vivo al quale si era appartenuti e al quale si continua a essere legati per gli equilibri di<br />

vita. È una rete in cui sono già previsti e regolamentati gli obblighi-doveri / premi-sanzioni che<br />

permettono la relazioni tra queste monadi parassite.<br />

A pensarci bene, la "differenziazione funzionale" (o dipendenza parassita) è in parte l'asse<br />

portante del "mondo-villaggio": una strana formula che vorrebbe ottenere la quadratura del<br />

cerchio. Infatti, da una parte si accetta e si spinge le varie cellule sociali a divenire cancerose,<br />

monadiche, assolute ovvero sciolte da ogni convivenza e condizionamento proveniente dall'<strong>intero</strong><br />

vivo. Dall'altra si esige che ognuna di queste cellule cancerose, prima di abbandonarsi all'ebbrezza<br />

monadica nella propria alcova, produca un qualche materiale organico che dovrebbe soddisfare<br />

una qualche esigenza di probabili e ipotizzabili monadi parassite. Sarebbe come un far arrivare<br />

dall'alto di un aereo, che vola ad alta quota, cibi e beni di prima necessità a profughi che abitano<br />

in zone montagnose e impervie; per di più, "aiuti" che vengono catapultati giù da un pilota cieco e<br />

senza radar. Ciò che assicura che l'operazione ha avuto successo e può essere ripetuta<br />

ordinariamente è solo lo scambio di danaro che avviene all'atto dello sganciamento dei viveri con<br />

nessuna verifica ulteriore fatta sul campo. Fuori della metafora, la proliferazione metastatica

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