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É una tendenza da me osservata da alcuni anni, ma attualmente ben consistente e verificabile. Mi<br />
sembra che i giovani di oggi, quindi voi compresi, siete proprio la fascia di età che può prendere il<br />
testimone, fare il giro di boa e andare verso qualcosa di nuovo. Vi vedo un po' come avanguardie di<br />
nuova specie.<br />
Spero che questo filo di speranza, col passar dei giorni e grazie anche al contributo che voi stessi<br />
potete dare, diventi un filo resistente e aiuti anche noi adulti a uscire dall'astronave in avaria e<br />
passeggiare in questi spazi senza apparente atmosfera, senza ossigeno e senza gravità di usuale<br />
riferimento.<br />
3.2. Il disagio diffuso degli adulti<br />
Già nel 1984, in "Bilancio e ipotesi" del saggio "Droga, drogati e drogologi", accennai ad una<br />
condizione diffusa di disagio. Ritengo che dobbiate conoscere quelle paginette, già piene di lucide<br />
percezioni e di interrogativi non superficiali, che più volte ho ribadito in vari ambiti e contesti anche<br />
se quasi sempre ignorato e talora ironizzato. Ve le propongo da leggere come premessa a quanto<br />
specificherò successivamente.<br />
Il circuito "a.p.e."<br />
«Qualcuno potrà giudicare l'analisi che seguirà eccessivamente sottolineata ed estremizzata in<br />
alcuni punti, …ma si sa che un albero si può leggere nel seme e la realtà futura può essere prevista in<br />
alcuni spunti del mondo di oggi. Per mettere in evidenza i limiti strutturali, analizzerò il sistema<br />
uomo relativamente a tre aspetti. Più precisamente analizzerò l'aspetto "afferenziale" del sistema<br />
uomo, ovvero la dinamica degli stimoli o variazioni energetiche in "entrata" al sistema; l'aspetto<br />
"preefferenziale", ovvero la elaborazione di questi stimoli all'interno del sistema uomo; l'aspetto<br />
"efferenziale", ovvero le risposte in "uscita" dal sistema in relazione alle variazioni che sono entrate.<br />
In sintesi, considererò il circuito "afferenziale-preefferenziale-efferenziale" del sistema uomo o circuito<br />
"a.p.e.".<br />
«Per quanto riguarda le "AFFERENZE", la situazione ai vari livelli appare esplosiva e<br />
incontenibile.<br />
«Infatti, per quanto riguarda gli stimoli che partono da "dentro di noi", dai cosiddetti bisogni<br />
primari, si può dire che ormai siamo costantemente bombardati dal bisogno di ingoiare… dal bisogno<br />
di bere… dal bisogno sessuale… dal bisogno di stimolazioni piacevoli. Tutti questi bisogni hanno<br />
rotto l'argine e sembrano non aver mai quiete, come se avessero radici in una voragine. E appena<br />
sembrano soddisfatti sbucano le immagini scritte sui muri, ci raggiungono ovunque i suoni<br />
pubblicitari e i megahertz che non conoscono ostacoli: un'immagine aiuta l'altra, un suono si combina<br />
con un altro suono, il suono con l'immagine, l'immagine con i suoni scritti… e tutto questo per<br />
mantenere desta la nostra corteccia e piazzare ogni giorno un nuovo prodotto ammaliante per quei<br />
bisogni. E i bisogni appena quieti ritornano alla ribalta, ci rientrano nel sangue e ci portano a<br />
consumare con sempre maggior intensità e a ritmo sempre più serrato. E su questa scia ci stiamo<br />
abituando a "ingoiare" amori… case… macchine… motorini… elettrodomestici, a "bere" ferie…<br />
hobby… audiovisivi… giochi elettronici… musica a tanti watt. Sono tutti prodotti già pronti per il<br />
consumo; per confezionarli non c'è sudore della nostra fronte o arte delle nostre mani; per farli nostri<br />
non occorre più come prima gran parte dell'esistenza e tante vicissitudini, ma bastano pochi minuti e<br />
tanti capitali. E questo vortice di bisogni e di consumo ci lega sempre più al mondo esterno che<br />
contiene quei prodotti, ai soldi che servono ad ogni costo per fare nostri quei prodotti, agli sbattimenti<br />
necessari per fare soldi senza guardare in faccia a nessuno e a niente, agli equilibri necessari per<br />
realizzare quei comportamenti, alle tante variabili per rendere possibili quegli equilibri… e le ore di<br />
veglia spesso trascorrono solo così, senza intravedere altri orizzonti di vita!<br />
«Ma a parte questa pazza dinamica dei bisogni individuali, mediante i mass media si sono moltiplicati<br />
a dismisura gli stimoli riferiti a bisogni di altri individui e di altri territori; da tempo ormai<br />
arrivano ai nostri occhi immagini e suoni da tutto il mondo… e il presente che prima ci arrivava in<br />
anni ora non conosce distanze. Mentre siamo a tavola può farci compagnia l'immagine dell'affamato<br />
d'altri continenti… l'eccidio mafioso… l'inquinamento delle acque e delle risorse… un paesaggio a<br />
colori di danze e riti. E mentre si desidera la solitudine e l'intimità col proprio corpo e con la realtà<br />
interna, può tornare l'ossessione delle immagini di poco prima, la previsione che prima o dopo quelle