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Libro intero - Nuova Specie

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isvegliando vecchi rancori della passata pacificazione-unificazione armata; le regioni e i sottogruppi<br />

tendono a opporsi e a separarsi. Se voi leggete anche alcune cose che sono avvenute a livello<br />

internazionale, e le leggete in termini di disagio diffuso, vi ci ritrovate benissimo; lo stesso vale per i<br />

recenti fatti di cronaca nella ex Jugoslavia, nei rapporti tra boemi e slavi, in Albania, negli stati di<br />

cultura islamica prima inglobati nel regime sovietico, ecc..<br />

In ogni caso, per tutti rimane il problema di come trovare una sintesi in un mondo che è fatto a<br />

pezzetti, a logiche settoriali; un mondo in cui ognuno pensa solo a replicare se stesso cercando di far<br />

fuori, di emarginare ciò che è debole, meno efficiente o peggio piazzato a livello internazionale. C'è da<br />

aggiungere, come conseguenze di separazione tra opposti, anche il recente dilagare del terrorismo<br />

internazionale, specie quello legato a queste dinamiche di frammentazione e di ricomposizione<br />

oppositiva nei paesi dell'Est o dell'arcipelago islamico.<br />

La nuova Roma ha dovuto tornare ad armarsi in maniera sempre più sofisticata per mantenere<br />

un ordine psicotico, in cui le paranoie sono divenute locali e le carneficine si consumano porta a<br />

porta, senza rispetto per soggetti deboli o per beni e memorie culturali che dovrebbero trasmettersi<br />

nel tempo e nutrire le generazioni future. Le sofisticate armi da guerra della nuova Roma seguono<br />

da lontano questa deriva delle nazioni in una miriade di localismi guerreggianti e scendono in campo<br />

per tutelare essenzialmente obiettivi economici per loro strategici ai quali si aggiungono opportune<br />

questioni di minoranza o di diritti internazionali, rispolverati a secondo dell'occasione e delle<br />

strategie economiche.<br />

Pur moltiplicandosi a dismisura, l'ONU o altri organismi internazionali a difesa dei diritti della<br />

nazioni sono un po' come il grillo parlante di Pinocchio: abitano nella stessa casa di Pinocchio e sono<br />

perfettamente controllabili; sopravvivono o hanno voce fin quando non infastidiscono e non<br />

ostacolano troppo la nuova Roma imperiale.<br />

L'impero regge ancora, ma le contraddizioni hanno superato il livello di guardia e sempre meno i<br />

"muscoli imperiali" potranno reggere le tensioni internazionali, l'immigrazione clandestina, i<br />

problemi di vita globale che sono emersi. Come si diceva in precedenza, questo gigante ha piedi<br />

d'argilla al pari di ogni impero che ha già dominato e non tarderà a sfiancarsi anche per merito delle<br />

nuove fenomenologie di disagio diffuso che attanagliano prima di tutto i palazzi imperiali e i suoi<br />

abitanti. Di questo spero di parlarne prossimamente nella "teoria globale".<br />

Per quanto riguarda i "rapporti con i gruppi istituzionali sociali" (famiglia d'origine, scuola,<br />

parrocchia, partiti, associazioni, ambiti lavorativi, ecc.), vi sono delle caratteristiche comuni di<br />

disagio che proverò a indicare in maniera generale, invitandovi anche qui ad aggiungere i vostri<br />

specifici contenuti esperienziali o di osservazione sociale.<br />

Prima caratteristica di disagio. Nei gruppi potete riscontrare un'evanescenza o addirittura<br />

assenza di un "fondo comune". Un fondo comune è ciò che accomuna le specificità nonostante le<br />

diversità, è un humus che fa sì che ci sia una relazione fra le varie parti, fra le varie componenti del<br />

gruppo stesso, è un qualcosa di vivo senza il quale difficilmente può esserci un gruppo. Mancando un<br />

fondo comune, si ha che dentro quel contenitore istituzionale si potrà essere uno, nessuno e<br />

centomila identità, per cui apparentemente ci si trova davanti "un" gruppo, in realtà l'istituzione<br />

diventa un involucro che mantiene insieme meccanicamente tanti sottogruppi che non hanno niente<br />

o pochissimo in comune. Ciò rende difficile e improponibile la formazione di un "gruppo di lavoro"<br />

ma anche del semplice lavoro di gruppo con divisioni meccaniche di compiti.<br />

L'evanescenza di questo fondo comune si è rivelata diffusamente anche nel rapporto che<br />

l'individuo ha con la famiglia d'origine. Sempre più parenti stretti diventano amicizie o relazioni<br />

avviate sul lavoro o in altre interazioni di gruppi significativi. La famiglia d'origine continua a<br />

mantenere un minimo di senso e di relazione solo dove si è trasformata in contenitore-pronto<br />

soccorso per emergenze-bisogni individuali o per esigenze ordinarie (gestione figli, oneri alimentari o<br />

burocratici) non soddisfatte o aggravate dalla organizzazione sociale dei servizi. Anche le parrocchie,<br />

le congregazioni religiose, i movimenti politici e associativi continuano a manifestare una certa<br />

evanescenza del fondo comune legato alla ideologia-carisma del fondatore, allo statuto-regole di vita<br />

che li rappresentano e li esplicitano.<br />

Nel mondo di oggi i gruppi più coesi, più omogenei, sono proprio i gruppi delinquenziali o i gruppi<br />

cementati del profitto, perché in quel caso non c'è bisogno di alcuno fondo comune in quanto il<br />

collante già c'è ed è il profitto stesso, funzionano perché hanno già un fondamento comune, l'obiettivo<br />

comune di aumentare il valore di scambio. <strong>Specie</strong> in Italia si sono messe in evidenza vari di questi<br />

gruppi delinquenziali ricoperti di apparente legalità. Vi ho già parlato in precedenza della "Loggia<br />

P2", l'associazione di affari che vedeva intruppati rappresentanti di vertici della finanza, della

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