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Libro intero - Nuova Specie

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una entità-rappresentazione può finalmente soggiornare nel paradiso degli accoppiamenti inediti,<br />

nel paese dei balocchi dove è possibile giocare liberamente, senza il batticuore delle specificità<br />

vive e concrete e senza temere le conseguenze dannose o definitive che si possono verificare fuori<br />

di Flatlandia nell'oceano vivo.<br />

*Ma una rappresentazione di tal fatta ancora non è un vero concetto: è ancora troppo in<br />

rappresentanza di una specifica entità viva, concreta, storicamente in viaggio, da cui è stata<br />

tratta; non è ancora l'universale, riferibile cioè all'universo di entità vive, dello stesso genere, che<br />

sono presenti nell'oceano e che potranno chiedere di entrare a Flatlandia. Secondo il pensiero<br />

greco-occidentale, il mondo interno può funzionare meglio se, piuttosto che fermarsi alla<br />

rappresentazione di ogni entità viva-concreta-specifica, ne produce una rappresentazione<br />

"originale" di cui tutte le altre non saranno che copie. Questa, infatti, sarà la vera<br />

rappresentazione "universale", quella che contiene in sé e rappresenta tutto il genere di entità<br />

vive-concrete ipotizzabili e prevedibili: sia quelle che sono state presenti nell'esodo di vita in altri<br />

tempi, in altri contesti, per altri "soggetti"; sia quelle che lo stesso "soggetto" ha già<br />

precedentemente incontrato; sia quelle che potrà incontrare successivamente nel suo viaggio. Il<br />

funzionamento del mondo interno sarà così semplificato ed efficiente e maggiore sarà la<br />

fusionalità possibile nel mondo bidimensionale di Flatlandia.<br />

Ma come una rappresentazione riuscirà a contenere in sé e rappresentare una molteplicità di<br />

entità vive concrete e specifiche? Come l'originale rappresenterà tutte le copie possibili in ogni<br />

tempo e in ogni contesto? La rappresentazione di una entità viva-concreta potrà diventare<br />

universale-astratta, e accogliere in sé tutte le altre copie che incontrerà, solo dopo che da essa<br />

saranno scorporati, distaccati, tolti via ("astratti", da "ab-traho") tutti i riferimenti, legati alla<br />

specificità e alla storicità di quella entità. Solo così diventerà "generica", in grado di<br />

rappresentare tutte le copie dello stesso genere. La rappresentazione universale (o concetto<br />

astratto-generico di quelle entità vive-concrete-specifiche), dunque, dovrà obbligatoriamente<br />

contenere solo ciò che è fuori di ogni specificità e di ogni storia e, quindi, ciò che può essere<br />

univocamente riscontrato in tutte le entità vive in ogni tempo e in tutti i contesti. Questo<br />

"concetto-astratto" sarà il vero universale: l'unica vera entità originaria, in grado di<br />

rappresentare in tutti i tempi e in tutti i contesti tutte le entità vive-concrete-specifiche che<br />

potranno apparirci durante il viaggio. Queste saranno solo "copie conformi" e non potranno<br />

fuorviarci, spiazzarci o confonderci. Saranno solo copie generiche (appartenenti tutte allo stesso<br />

genere) e contingenti, tra di esse sostituibili e intercambiabili flessibilmente, utili solo per<br />

rappresentare nel concreto della vita lo stesso Universale in vari (secondari) contenutiesemplificazioni.<br />

*Ma come fissare definitivamente e proteggere-difendere queste preziose rappresentazioni<br />

originali, che aiuteranno il mondo interno a sopraelevarsi e stare fuori, al di là, della mischia<br />

sconvolgente delle entità vive-concrete-specifiche "copie-conformi"? È semplice. Ad ognuna di<br />

queste rappresentazioni astratte-concetti viene attribuita una specifica identità, un marchio<br />

specifico che può incidere solo Flatlandia. Ogni rappresentazione originale verrà contraddistinta<br />

specificatamente da un "verbum", da una parola: un simbolo (parlato e scritto) che verrà a<br />

indicare "quel" concetto in maniera univoca, sempre e in tutti i contesti. Per rappresentare quella<br />

rappresentazione originale e riconoscerla, d'ora in poi basterà un nome, uno specifico "verbum".<br />

Grazie al nome di battesimo, la identità di quella parola-concetto non si potrà scambiare con<br />

nessun altra identità (principio di identità) e non si potrà contraddire (principio di non<br />

contraddizione) con nessuna altra identità-nome-concetto. Nessun'altra identità-nome-concetto<br />

può avere qualcosa in comune con essa; l'unico dio di quell'universo di entità vive-concretespecifiche<br />

è quel nome; ogni comproprietà o sfumatura tra identità-nomi-concetti va<br />

categoricamente esclusa, perché ogni identità-nome-concetto è da sola un <strong>intero</strong>-tutto, un oceano<br />

di copie, e non va confusa con niente altro. L'unica parentela possibile tra due identità-nomiconcetti<br />

è quella di essere l'una l'opposto dell'altra: una parentela tra opposti che serve a marcare<br />

ancora di più la reciproca specificità, distanza e non contraddicibilità.<br />

E così, grazie ai concetti, si è accumulato a Flatlandia occidentale un prezioso scrigno dove<br />

dimorano tutte le rappresentazioni universali astratte-concetti-nomi, dove sono disponibili tutti i

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