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Vediamo ora i problemi a-sintomatici "giovani-correlati" che sono emersi nel rapporto con i<br />
gruppi sia spontanei che istituzionali (famiglia, scuola, parrocchia, partiti, associazioni, ambiti<br />
lavorativi, nazioni, ecc.).<br />
Per quanto riguarda i gruppi spontanei che si formano tra i giovani, prevalgono le seguenti<br />
caratteristiche. Innanzitutto sono soprattutto gruppi che si formano per aspetti-motivazioni<br />
contingenti, che nella loro composizione rispecchiano la contingenza di riferimento; le persone<br />
concretamente incluse o includibili sono sia singoli individui, sia coppie in formazione o già formate,<br />
sia gruppetti preesistenti. Manca una vera e propria delimitazione di campo ed esclusione attiva, se<br />
non quella nei confronti delle fasce adulte. Spesso si tratta di sottogruppi che hanno riferimenti<br />
diversi, ma che con-vivono nello stesso spazio all'aperto, occupando piazze e spazi della città<br />
particolarmente significativi per la popolazione giovanile; periodicamente questi "branchi" possono<br />
spostarsi in altri ambiti spaziali e modificare sostanzialmente le abitudini, le attività, la dinamica<br />
ordinaria di quei luoghi. Frequenti sono i ritrovi di sottogruppi in locali di consumazione o di<br />
intrattenimento. Il periodo della giornata preferito è quello serale-notturno, venendo a rappresentare<br />
quasi dei "fuoricampo" o aree di elaborazione esperienziale a cielo aperto. I contenuti delle interazioni<br />
consistono spesso in: commenti-scambi su fatti della giornata vissuti all'interno delle istituzioni<br />
educative-maturative di appartenenza; confronto-gara sul possesso e caratteristiche di oggetti "status<br />
symbol"; commento su personaggi di spettacolo o particolarmente in evidenza; dibattito, anche acceso,<br />
su fatti di cronaca appresi dai mass-media; scambio di informazioni sul funzionamento di alcuni<br />
ambienti, sui criteri di scelta di determinate professionalità-consulenze-servizi; possibili scambi<br />
emotivi, preambolo o studio per successivi rapporti forti o primi approcci a relazioni amorose;<br />
complicità sottile per movimentare la vita del gruppo e far emergere al suo interno dinamiche<br />
aggressive-di esclusione o per favorire intrighi personali e di coppia. In genere, nessuna tematica o<br />
aspetto relazionale va al di là di un certo approfondimento, né viene residuata una precisa memoria<br />
storica ripresa il giorno dopo, proprio come un palcoscenico che ogni giorno mette in scena la<br />
medesima opera, con lo stesso soggetto, alla stessa ora, per gli stessi spettatori. In occasione di<br />
evenienze personali (compleanni, raggiungimento di un obiettivo, festività particolari) si organizzano<br />
riunioni festose nelle quali è assente la creatività o la partecipazione personale a partire da sé, ma ci<br />
si avvale di animazione organizzata da professionisti, musica da discoteca, giochi in voga molto<br />
affidati alla tecnologia o proposti da mass media, consumazione di alimenti pre-confezionati da punti<br />
ristoro; per molti sono momenti per divertirsi e stordirsi mediante l'uso di "canne" e alcolici vari,<br />
consumati sia prima di recarsi alla festa che durante la festa stessa. Periodicamente, e un po'<br />
casualmente, sono previste migrazioni di singoli o sottogruppi, con i quali residua una scarsa<br />
memoria storica del rapporto avuto fino ad un completo ignorarsi successivo, se non una vera e<br />
propria indifferenza ostile.<br />
Per quanto riguarda i gruppi istituzionali più vitali del tessuto sociale (famiglia, scuola,<br />
parrocchie, partiti, associazioni varie, ambiti lavorativi), avendo tempo e disponibilità potremmo<br />
dilungarci nel presentare contenuti specifici per ogni tipo di istituzione. Capite bene che non è il<br />
caso di farlo in questo contesto; vuol dire che potrà farlo ognuno di voi ed eventualmente potremo<br />
trovare altri momenti per un confronto aperto. Parlerò solo delle caratteristiche generali che, stando<br />
alle mie osservazioni, sono emerse nel rapporto tra giovani e gruppi istituzionali.<br />
Le singole istituzioni, più che come ambiti e occasioni di maturazione, sono vissute soprattutto<br />
come contenitori in cui soddisfare dinamiche soggettive, legati a bisogni personali, concreti,<br />
cortocircuitati, tesi ad un risultato immediato e verificabile. Infatti, le dinamiche avviate all'interno<br />
delle istituzioni partono in genere da bisogni primari ed esigenze immediate che richiedono una<br />
soddisfazione "tutto e subito", che non tiene conto della complessità in atto e delle diverse esigenze e<br />
conseguenze, potendo ricorrere anche a soluzioni illecite o pericolose. Tra i bisogni primari si stanno<br />
sempre più aggiungendo esigenze riferite all'esterno, legate alla moda o all'uso del virtuale<br />
(videogiochi, internet, ecc.). La catena di questi bisogni tende a crescere e a complicarsi col<br />
proseguire della permanenza in quella istituzione. La soddisfazione di queste dinamiche soggettive<br />
o pre-istituzionali diventa spesso pregiudiziale ad ogni altra dinamica di interesse istituzionale o<br />
legata alla identità dell'istituzione. La singola istituzione, insomma, mi pare un po' come un'arena<br />
attraversata in lungo e largo da tori in libertà che scagliano in ogni direzione continue e inattese<br />
cariche ad un torero un po' impacciato, titubante nell'infilzare la spada, preoccupato della brutta<br />
figura che sta facendo col pubblico presente.<br />
Operativamente, cosa consegue da questa pre-condizione presente nel giovane.