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Potremmo dire che per un giovane oggi esistono uno, nessuno, centomila Globali Massimi<br />
possibili. Sono Globali Massimi effimeri, cangianti, ognuno vissuto di volta in volta con una<br />
scoppiettante euforia e con una convinta totalità che spesso dura quanto un mese lunare.<br />
Sono Globali Massimi più contemplati che vissuti; spesso sono vissuti solo come ammirazione<br />
degli altri-adulti che già li incarnano; un elemento determinante è se già vi aderiscono altri gruppi<br />
di giovani o amici significativi. In genere, questi Globali Massimi non portano a vere e proprie<br />
separazioni e a stili di vita pieni, ma solo a inclusioni parziali o solo transitoriamente totali per il<br />
periodo durante il quale rappresentano una novità esperienziale e danno la opportunità di<br />
sperimentare ruoli adulti e di responsabilità nelle istituzioni di riferimento. Ogni Globale Massimo<br />
in genere mette in second'ordine gli altri Globali Massimi a cui si era aderito in precedenza, anche<br />
se presentano una certa continuità-congruità col Globale Massimo in auge.<br />
C'è una certa sensibilità razionale-emotiva a problemi legati alla globalizzazione; c'è una buona<br />
disponibilità a partecipare ad iniziative collettive e spettacolari diretti a contestare i danni della<br />
globalizzazione, mentre si fa difficoltà a rivedere le contraddizioni ad essa collegate presenti nella<br />
propria ordinarietà o a integrare i vari aspetti di vita presenti nella propria organizzazione. Questa<br />
sensibilità è molto legata ai leaders carismatici che la sponsorizzano, alla risonanza data dai mass<br />
media o da associazioni di rilievo nazionale e internazionale.<br />
L'adesione razionale ad un Globale Massimo spesso convive con sacche di contraddizione e di<br />
comportamenti scaturenti da altri Globali Massimi, anche opposti o poco componibili. La<br />
permanenza è legata al modo in cui si viene trattati, alle esperienze di vita aggiuntive che offre, al<br />
tempo che occorre per fare l'esperienza specifica. Spesso si può venir meno ed eclissarsi per un certo<br />
periodo, portando un <strong>intero</strong> gruppetto a disertare l'istituzione o le iniziative collegate a quel Globale<br />
Massimo e poi riaffacciarsi e rifrequentarle senza apparente continuità e senza motivazioni nuove o<br />
frutto di rielaborazione critica, ma solo per orientamento pratico. Sembrano più stormi di uccelli<br />
migratori durante i voli preparatori, che si spostano or di qua or di là, ora si dividono in frange<br />
opposte e poi tornano a ricongiungersi, formando figure e intrecci imprevedibili, come le nuvole a<br />
pecorelle. Con la caduta dei tabù e delle proibizioni-esclusioni precedenti, questo sciame di giovani,<br />
che cambia, entra-esce con facilità dai Globali Massimi, sta determinando scompiglio nelle varie<br />
istituzioni-iniziative collegate ad un Globale Massimo, portando alcune istituzioni (specie partiti,<br />
associazioni e congregazioni) a transitorie e repentine illusioni-delusioni con rischio di cicli di<br />
depressione-euforia, sterilità-fertilità, vigore-sbandamento, proliferazione accelerata-chiusura di<br />
battenti.<br />
Nei periodi di crisi e di orientamento facilmente ci si rifugia in problemi di ordine generale, alla<br />
cui negatività si tende ad addebitare la propria crisi, il rifiuto di ogni Globale Massimo o di<br />
progettualità, l'adesione convinta ad un nichilismo che serve spesso come coltura di maggese prima<br />
di piantar nuovo grano o altro tipo di cereali.<br />
Dagli elementi che vi ho presentato, penso che abbiate percepito che si tratta di una tessitura<br />
alquanto scalcinata, di nodi che si sfilano di sera e che si ritessono l'indomani senza variazione, con<br />
la medesima prospettiva di sfilarsi a sera. Sembrano particelle atomiche che passano attraverso<br />
tanti contenitori (la famiglia, la scuola, i gruppi sociali, i partiti, le ideologie di ogni tipo, i mass<br />
media, le mode, le gite, le vacanze, ecc.) senza che nessuno di essi li riesca a catturare e a rimetterli<br />
in orbite regolari e costruttive. Di tante inclusioni e di tanto tempo interattivo residua davvero ben<br />
poco "kairòs" o tempo favorevole per la propria vita e per la propria crescita. Anzi, si sta<br />
evidenziando sempre più una schizofrenia tra giovani e famiglia-scuola-ideologie-lavoroprogettualità<br />
sociale-istituzioni produttive e formative-vita relazionale e associativa in genere.<br />
Ovviamente, il quadro individuale di questa "dismaturità a-sintomatica" può oscillare in un range<br />
legato alle caratteristiche personali e del contesto, al grado di flessibilità-interazione con le altre<br />
fasce di età, all'esistenza di ammortizzatori-contenitori progettuali e maturativi. Penso, comunque,<br />
che si intraveda la confusione e sovrapposizione di trame e orditi, da cui difficilmente verranno fuori<br />
tessuti resistenti, in grado di reggere alle intemperie della odierna complessità. Con questa tela di<br />
Penelope, tessuta a caso e senza dover attendere l'arrivo di nessun sposo, è molto probabile che le<br />
insidie dei Proci prevalgano e si radichino nei vari piani di relazioni, producendo una ricca varietà di<br />
fenomeni e comportamenti "problematici".<br />
Innanzitutto, oltre alle difficoltà di funzionamento vitale ed ordinario dei vari "rapporti" e delle<br />
istituzioni che su di essi si fondano, sta emergendo sempre più un problema di grande rilevanza,<br />
anche se ancora scotomizzato o sottovalutato. Infatti si sta prospettando sempre più una sorta di<br />
"sterilità istituzionale". Infatti, la condizione di dismaturità rende poco adatta la singola istituzione a