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Libro intero - Nuova Specie

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tossicodipendenza storica, gli "specialisti" del terrorismo, gli "specialisti" dei suicidi, gli<br />

"specialisti" dei baby killer, gli specialisti dei lanciasassi dal cavalcavia, gli specialisti dei parricidi<br />

senza motivazioni congrue, gli specialisti degli anoressici-insonni-bulimici-ansiosi-depressicomportamentali<br />

da loro stessi psicofarmacologizzati ecc.. Ognuno ha preso una fetta di quanto<br />

stava accadendo e l'ha considerato come "il" disagio, la cosa più importante da interpretare,<br />

ricorrendo ad altrettante I.De.A. (Interpretazioni Deliranti Allucinatorie).<br />

Invece, il mio pensiero contadino mi portò, fin dalla prima metà degli anni '80, a cogliere la<br />

unicità di quel "disagio" che era iniziato a metà circa degli anni '60 e che stava manifestandosi in<br />

nuove fenomenologie, tutte però imparentate a quell'unico "fenomeno vivo" di disagio. In questi<br />

quarant'anni, secondo me, c'è stato ciò che io chiamo un "percorso di disagio", che pone la<br />

necessità di una interpretazione globale.<br />

Che significa, infatti, "percorso di disagio"? "Per-corso" significa "correre attraverso", indica<br />

una corsa che attraversa in continuità varie fasi, varie fermate, vari paesaggi e habitat. In questo<br />

seminario, ad esempio, parleremo delle tappe già percorse, parleremo di ex-protagonisti, di eroi<br />

già trapassati rispetto a ciò che sta succedendo oggi. "Per-corso", però, significa anche che c'è<br />

ancora "oggi" un tratto che stiamo percorrendo o possiamo percorrere. Nello stesso articolo,<br />

infatti, all'interno di questa visione globale, prevedevo e affermavo che questo percorso si sarebbe,<br />

prima o dopo, diffuso alle fasce adulte, ai gruppi, alle istituzioni. Previsioni purtroppo azzeccate,<br />

anche se inascoltate e inutilizzate per la operatività. In ogni caso documentano la "scientificità" di<br />

quelle mie riflessioni contadine e le connotano ancora di una drammatica attualità e di un intatto<br />

potere di stimolare ripensamento e di suggerire nuove prospettive operative.<br />

Spero che insieme possiamo riuscire a comprendere le prossime tappe di questo percorso, in<br />

modo da "pre-venire" altre tappe: cioè "venire prima" che nuove fenomenologie di disagio siano<br />

consistenti, forti, ci incalzino e ci trasportino come un fiume in piena. "Pre-venendo" forse è<br />

possibile indirizzare in maniera diversa questo percorso, se non ci fermiamo a descriverne solo la<br />

fenomenologia in auge.<br />

È per questo che proverò a manifestare anche a voi quelle mie riflessioni, aggiornandole con le<br />

più recenti osservazioni e sperimentazioni che ho continuato a fare anche dopo il 1988.<br />

L'album degli antenati<br />

Nei vari incontri vi proporrò un resoconto del "viaggio personale" che ho avuto la fortuna di<br />

fare in ciò che è capitato negli ultimi quarant'anni nel mondo occidentale. Sarà un resoconto<br />

teorico-prassico sulle esperienze di "fenomeni vivi" e sui tentativi fatti di riflettere, discernere,<br />

modificare l'esperienza stessa.<br />

Questo resoconto sarà un po' come trasmettervi la "memoria storica" degli avvenimenti e dei<br />

protagonisti che rappresentano l'albero genealogico di ciò che voi siete oggi. Vi racconterò la storia<br />

di altri giovani che vi hanno preceduto, le cui sofferte vicissitudini hanno determinato le<br />

condizioni per cui la vostra storia oggi è in un modo piuttosto che in un altro.<br />

In genere ognuno di noi, ma specialmente un adolescente o un giovane, si vive come l'inizio<br />

della storia, senza sapere che la sua vita si è inserita in un flusso di "ante-nati", in un flusso di<br />

eventi, di persone, di orientamenti che hanno determinato altri, "nati-prima" di noi. Per cui<br />

conoscere l'archeologia di questo "viaggio" o le tappe fondamentali è una cosa importante. È<br />

importante ri-prendersi questa memoria storica perché quello che siete oggi come giovani, quindi<br />

l'albero che voi rappresentate, è collegato a queste radici. La grossa schizofrenia attuale è che i<br />

giovani di oggi non conoscono le loro radici, partono come se oggi iniziasse tutto, come se non ci<br />

fossero state delle tappe precedenti molto importanti, che spiegano molte situazioni attuali.<br />

Purtroppo questa è anche la posizione corrente di molti intellettuali e ricercatori nell'avvicinarsi<br />

ai problemi dei giovani "oggi".<br />

Perché è importante questa "teoria" ("teoria" nel senso di "osservare, contemplare" il percorso<br />

già fatto)? Perché la prassi, quello che voi oggi potete fare e potete vivere dipende anche da come<br />

recuperate questa "teoria", queste radici; altrimenti siete persone senza bussola, non sapete da<br />

dove venite… probabilmente già non sapete dove andate, ma neanche sapete da dove venite.<br />

Invece si deve "com-prendere", prendere dentro di sé, il percorso già fatto. È una cosa grave che

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