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L'evoluzione del rapporto è anch'essa poco prevedibile. Per un periodo, anche lungo, il rapporto<br />
può continuare pur nella caduta di ogni tensione o nel manifestarsi di segni e situazioni negativi, di<br />
sofferenza soggettiva o di incompatibilità. Eventuali periodi di rottura e di separazione durano pochi<br />
tramonti di sole e si alternano con una successiva ripresa della relazione senza apparenti variazioni<br />
o significativi cambiamenti, conseguenti alle vicissitudini appena trascorse. Frequentemente vi sono<br />
rotture determinate da sentimenti di gelosia, dovuti a motivi futili o a modesti segni di relazione più<br />
attenta verso altri; la rottura può diventare definitiva o paradossalmente tramutarsi in proposta di<br />
semplice "amicizia". Si fa difficoltà a far evolvere la relazione, specie quella amorosa, verso livelli<br />
più impegnativi e definitivi. Spesso, proprio nel momento in cui il rapporto forte dovrebbe crescere e<br />
impegnare di più in scelte-prospettive stabili o adulte, la relazione si interrompe per aspetti parziali<br />
o per il prevalere di giudizi soggettivi, nonostante gli impegni pubblici presi, le soluzioni abitative e<br />
di arredo già prese, le date di matrimonio già decise e già prossime alla loro celebrazione. La rottura<br />
può ambivalentemente tramutarsi in un immediato inizio di una nuova relazione o in una chiusura<br />
dolorosa che pare non avere rimedi e prospettive ulteriori. É frequente, anche dopo la rottura<br />
ufficializzata, continuare a vedersi e a frequentare lo stesso gruppo di amici e gli stessi ritrovi, con<br />
scarsa manifestazione-elaborazione delle reazioni di delusione-gelosia-aggressività.<br />
I rapporti forti amorosi che giungono a nozze non vengono ufficializzati necessariamente col rito<br />
religioso o col rito civile; si privilegiano sempre più con-vivenze basate sulla reciproca intesa e su<br />
contratti soggettivi. I matrimoni non prevedono obbligatoriamente o, in ogni caso, immediatamente<br />
la nascita di figli; viene inizialmente privilegiata una convivenza sostenuta e alimentata da<br />
occasioni di svago-divertimento e di nuove esperienze, compresa quella di elaborare la separazione<br />
con la famiglia d'origine e sperimentare legami diversi. La stessa gravidanza può innescare la prima<br />
lacerazione della coppia, proprio a causa dei cambiamenti anche somatici che impone e delle ansiepaure<br />
per presunte patologie-disfunzioni che alcuni ginecologi alimentano e che trasformano quei<br />
nove mesi di attesa in una pesante via crucis tra laboratori di analisi, esami strumentali vari,<br />
analisi citologiche e genetiche, ecc.. Alla nascita, ai ginecologi si sostituiscono pediatri e psicologi per<br />
riempire i primi anni di vita del figlio di nuove paure-ansie-traumi-esigenze di cure e spazi<br />
particolari, che ancora di più centrifugano il rapporto di coppia. Facilmente dopo qualche anno,<br />
specie dopo la nascita di figli, vi può essere caduta della tensione amorosa o della progettualità di<br />
coppia stabile. Non sottovalutiamo quello che rappresentano per il nostro orientamento di vita ciò<br />
che ci giunge dalle rappresentazioni dei mass media: nella fiction si presenta un prototipo di marito<br />
e di moglie che sicuramente non sta nella realtà, o non include gli aspetti di realtà che sono molto<br />
importanti per mantenere la presenza della vita. Né si tiene conto dell'adattamento-tolleranza che<br />
sopravviene in tutto e in tutti e che col tempo sgualcisce ogni molla di attrazione automatica e di<br />
integrazione spontanea. Manca nella coppia una vera e adeguata formazione-preparazione a saper<br />
rinnovare il rapporto, pur nella continuità dello stesso e nell'adattamento-appiattimento che c'è<br />
stato rispetto alle novità iniziali; variazioni significative non scaturiscono spesso nemmeno dagli<br />
stimoli positivi esogeni o da situazioni negative interne. Spesso con la relazione ufficiale con-vivono<br />
precocemente interessi e innamoramenti extraconiugali che perdurano per molto tempo.<br />
Mancano delle figure o dei contesti fuori campo che aiutano la coppia a includere questi pezzi in<br />
una visione globale, in una prospettiva all'interno della quale sia possibile ripartire, nonostante le<br />
cose successe. Adesso c'è la coppia nucleare nel senso che il nucleo vive per sé e dentro di sé. Di<br />
conseguenza è sempre più frequente, dopo alcuni anni di matrimonio (alcuni anche dopo la "luna di<br />
miele"), chiudere l'esperienza amorosa, rompere il matrimonio, separarsi e avviare abbastanza<br />
precocemente altre relazioni, spesso con altri partner anch'essi separati, componendo una prole<br />
tribale espressione dei rispettivi matrimoni precedenti e di quello acquisito insieme. La separazione,<br />
specie quella consumata davanti al Giudice, è spesso teatro di grandi risentimenti e conflittualità,<br />
che evidenziano dinamiche notevolmente aggressive e spesso malvagie, col coinvolgimento delle<br />
famiglie d'origine. Sono possibili intense lacerazioni che non permettono una soluzione rapida e<br />
adeguata di situazioni condivise o per le quali vi è corresponsabilità. In molti casi la soluzione del<br />
neo-separato è quella di ritornare nella famiglia d'origine e rimettersi in equilibri superati che<br />
comportano problemi e risentimenti per tutti. Non sempre viene preservato un ambiente formativo<br />
ed educativo idoneo per i figli che, spesso, devono con-vivere con la conflittualità palese o latente dei<br />
genitori separati e con la complicazione vitale che ne deriva al proprio tempo-spazio esperienziale.