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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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Qualora tutti i documenti fossero risultati impeccabili, sarebbe stato concesso<br />

un “Nulla Osta” per l’ingresso. Rispetto alle <strong>di</strong>sposizioni precedenti<br />

l’aggravamento burocratico per i richiedenti era notevole, come denota il fatto<br />

che una pratica poteva richiedere fino a due anni per essere correttamente<br />

vagliata, ma ciò non ha significato uno scoraggiamento ad intraprendere le<br />

domande che anzi sono aumentate costantemente.<br />

Nel 1992 sono state apportate significative mo<strong>di</strong>fiche alla legge Martelli<br />

soprattutto per quel che concerne la tempistica; semplificando alcune procedure<br />

si è giunti al più ragionevole periodo <strong>di</strong> 90 giorni entro il quale la pratica doveva<br />

essere vagliata.<br />

Nel 1993 l’Italia aderisce al trattato <strong>di</strong> Schengen e, aprendo le proprie frontiere,<br />

si vede costretta a ripensare in parte le norme per gestire l’immigrazione: il<br />

risultato più sensibile è stato un ulteriore decentramento a livello delle<br />

amministrazioni locali, in particolare Questure e Ambasciate.<br />

Ulteriori mo<strong>di</strong>fiche sono state fatte nel 1995/96, ma per significativi cambiamenti<br />

è necessario attendere la legge 40 del 1998 i cui scopi principali erano, da una<br />

parte combattere l’immigrazione illegale, dall’altra offrire maggiori garanzie a<br />

chi risiedesse qui regolarmente auspicando così una positiva integrazione.<br />

Quest’ultimo obiettivo è stato perseguito investendo proprio sull’istituto del<br />

Ricongiungimento Familiare: si concedeva <strong>di</strong>ritto a farne domanda a tutti i<br />

migranti in possesso <strong>di</strong> carta 2 o permesso <strong>di</strong> soggiorno superiore ad un anno.<br />

Si doveva <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> possedere un contratto <strong>di</strong> locazione per un immobile<br />

che doveva risultare a norma secondo i parametri minimi previsti dalla legge<br />

Regionale per gli alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica ed inoltre un red<strong>di</strong>to<br />

annuo pari all’importo dell’assegno sociale nel caso si fosse ricongiunta una<br />

sola persona, doppio per due-tre persone, triplo per quattro o più persone. Per<br />

<strong>di</strong> aspettare tutte le carte, <strong>di</strong> ultimare le procedure previste dalla nostra normativa, oppure<br />

perché vi è un’inadeguatezza abitativa o red<strong>di</strong>tuale” (Cfr. Tognetti Bordogna M. (2004), p. 31)<br />

2 Secondo la legge 40/98 la carta <strong>di</strong> soggiorno poteva essere rilasciata a chi avesse i requisiti<br />

economici e soggiornasse in Italia da almeno 5 anni; la Bossi-Fini ha portato a 6 il numero <strong>di</strong><br />

anni necessari per farne richiesta. Agli inizi del 2007 un nuovo decreto ha riportato a 5 gli anni<br />

necessari per la richiesta del Permesso <strong>di</strong> Soggiorno Europeo <strong>di</strong> lungo periodo.<br />

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