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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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<strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> tempo, si preferisce riunire subito la famiglia anche con la<br />

consapevolezza che la giovane età favorirà l’inserimento del giovane.<br />

Oppure capitano vicende come quella <strong>di</strong> Miguel: egli comincia a manifestare il<br />

proprio <strong>di</strong>sagio già quando la madre fa i primi progetti con i suoi figli per portarli<br />

qui. Quando le chiedo se loro tre si fossero <strong>di</strong>mostrati contenti, Dulce la prima<br />

volta, laconica, mi risponde <strong>di</strong> sì, ma quando poco dopo torno sul <strong>di</strong>scorso mi<br />

<strong>di</strong>ce: “Sì. Loro ben contenti <strong>di</strong> venire, Marino e Carolina sempre contenti <strong>di</strong><br />

venire.”. Questa precisazione mi fa presagire la presenza <strong>di</strong> un problema:<br />

l’inserimento <strong>di</strong> Miguel.<br />

Cerco <strong>di</strong> prendere l’argomento da un’altra prospettiva e le chiedo come abbia<br />

fatto a decidere in che or<strong>di</strong>ne far entrare i figli e lei mi confessa:<br />

“Perché lui non voleva venire, non voleva lasciare mia mamma quando ho<br />

portato i due più piccoli. Diceva che no, che non voleva lasciare mia<br />

mamma da sola, che ancora dormiva con mia mamma. Allora io ho portato<br />

qua, ma <strong>di</strong>cevo: “Non posso lasciare là da solo perché un domani se poi<br />

vuole venire…”. E poi quando l’ho portato qua lui voleva andare via, non<br />

voleva restare… però adesso si ha calmato un po’!”<br />

<strong>La</strong> decisione <strong>di</strong> Dulce Maria è alquanto <strong>di</strong>fficile: il figlio <strong>di</strong>mostra un forte<br />

attaccamento alla nonna e le <strong>di</strong>ce espressamente <strong>di</strong> non voler abbandonarla,<br />

tuttavia Miguel stava per compiere <strong>di</strong>ciassette anni e lo spauracchio della<br />

maggiore età cominciava a farsi sentire prepotentemente. Inizia dunque un<br />

lavoro <strong>di</strong> persuasione da parte della madre che alla fine riesce a condurre qui il<br />

figlio, il quale anche una volta entrato, manifesta subito l’intenzione <strong>di</strong> volersene<br />

riandare. Per Dulce comincia un periodo molto <strong>di</strong>fficile: deve ricostruire un<br />

legame con il proprio figlio adolescente, legame affievolito da anni <strong>di</strong><br />

migrazione.<br />

“Il primo giorno ti <strong>di</strong>co che era un inferno. Io ti <strong>di</strong>co non mi mangiava…<br />

niente... Niente! Non mangiava, piangeva. Io gli <strong>di</strong>ceva: “Te hai <strong>di</strong>ciassette<br />

anni, te devi capire.” Miguel non ha mai manifestato piacere all’idea <strong>di</strong> venire<br />

in Italia, neppure quando la madre glielo proponeva durante i suoi viaggi a<br />

casa. “però lui non era contento… Già allora <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> no.”<br />

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