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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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d’origini: situazione socio-economica e struttura della famiglia sono i primi che<br />

mi vengono in mente.<br />

Forse ciò che più mi ha turbato è il modo leggero in cui Mariela pronuncia<br />

quella frase e con cui mi racconterà il seguito della storia, ma anche in questo<br />

caso è <strong>di</strong>fficile capire quanto celi il suo dolore <strong>di</strong>etro un comportamento <strong>di</strong><br />

pacata, ma apparente accettazione, o quanto realmente riesca a comprendere<br />

l’atteggiamento <strong>di</strong> questi suoi figli. Alla fine della conversazione mi convinco che<br />

sia una donna veramente provata da tutte le vicende che ha passato, ma per la<br />

quale l’amore per i figli continua a essere il fattore dominante che la spinge a<br />

giustificarli e cercare <strong>di</strong> comprenderli, soprattutto <strong>di</strong> fronte ad un estranea quale<br />

sono io. Quel che è certo è che sono certamente un po’ <strong>di</strong>sorientata e<br />

impreparata a gestire una conversazione assai <strong>di</strong>fficile, poiché il desiderio <strong>di</strong><br />

comprendere e <strong>di</strong> farsi raccontare non poteva certo essere più forte della<br />

necessità <strong>di</strong> una certa <strong>di</strong>screzione per salvaguardare i sentimenti della Signora.<br />

Mariela mi <strong>di</strong>ce che all’inizio le cose andavano piuttosto bene: le due<br />

ragazze erano iscritte alle superiori ed “erano intelligentissime a scuola;<br />

però si sono innamorate delle persone sbagliate e via, è cominciato tutto.<br />

Vabbé, è andata così, che vuoi farci… ma guarda, tu non ti immagini, alle<br />

volte <strong>di</strong>co: - Oh, Signore mio quante ne mancano ancora, mandamene<br />

ancora; che devo fare?” Riba<strong>di</strong>rà nel corso dell’intervista più volte questa loro<br />

riuscita scolastica: “Ma guarda che a scuola, lì [dalla scuola] mi mandavano<br />

delle lettere <strong>di</strong>cendomi che era un peccato che mollasse perché era brava<br />

e or<strong>di</strong>nata e tutto quanto. E l’altra, Ramona, era più birichina, ma anche<br />

l’altra era brava… L’altra l’hanno messa lì in seconda, poi è dovuta andare<br />

giù e ha dovuto ricominciare <strong>di</strong> nuovo e l’hanno portata [in un'altra scuola],<br />

e lì stava facendo la terza superiore…. Un giorno mi sono arrabbiata sul<br />

serio e le avrei dato tante <strong>di</strong> quelle botte e le ho detto: -Perché non ti<br />

pren<strong>di</strong> almeno un <strong>di</strong>ploma?-”<br />

<strong>La</strong> nipote più grande porta il cognome <strong>di</strong> Noemi; quando è nata la bambina<br />

Mariela ha dovuto mettere la sua firma a tutela, poiché Noemi era ancora<br />

minorenne. Ramona, la sorella maggiore, gode ancora della vicinanza del<br />

padre della bambina, ma costui non si prende cura <strong>di</strong> loro come dovrebbe:<br />

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