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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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loro sono migrate qua in Italia, alcune anche alla <strong>Spezia</strong>. Questo non è<br />

sufficiente a staccare il suo cuore dal paese d’origine.<br />

I suoi racconti mi danno l’idea che lei stia <strong>di</strong>ventando una donna in<br />

bilico, spaccata tra il là e il qua, che vive in modo ambivalente i rapporti con i<br />

due contesti. Si è ben inserita in Italia, ma gli affetti le rendono pesante una<br />

prolungata separazione da casa e la felicità <strong>di</strong> tornarvi <strong>di</strong>venta, come visto,<br />

motivo per trascurare le responsabilità che si sono assunte nel paese <strong>di</strong><br />

migrazione. Lo <strong>di</strong>mostra il fatto che non ha ancora la minima idea <strong>di</strong> che cosa<br />

desidera dal suo futuro: prendere il <strong>di</strong>ploma è un obiettivo, ma non sa neppure<br />

se fermarsi all’attestato <strong>di</strong> qualifica <strong>di</strong> terza superiore, o proseguire fino alla<br />

quinta.<br />

Quando le chiedo se è stata contenta della decisione della madre <strong>di</strong> portarla in<br />

Italia, lei mi risponde con il solito “Normale!”. Chiedo dove vede la sua vita<br />

futura e lei mi risponde esplicitamente: “Un po’ qua e un po’ là”, come se le<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>visa tra due contesti non le fosse evidente.<br />

Ha tentato un primo inserimento nel mondo del lavoro quando, a inizio<br />

giugno è andata a fare la cameriera: l’esperienza è stata <strong>di</strong> breve durata<br />

perché, <strong>di</strong>ce, si trattava <strong>di</strong> un lavoro troppo pesante. Ora ha trovato un piccolo<br />

impiego come baby-sitter. Marino invece segue un corso <strong>di</strong> elettronica, sua vera<br />

passione fin da quando era piccolo.<br />

Cerco <strong>di</strong> farmi raccontare la vicenda <strong>di</strong> Miguel, il fratello maggiore che<br />

giunge qui <strong>di</strong>ciassettenne. Non sa come la madre alla fine abbia fatto a<br />

convincerlo a lasciare Santo Domingo, ma rammenta che lui non ha mai avuto<br />

alcun interesse nello stu<strong>di</strong>o, neppure quando era ancora nel paese d’origine. E’<br />

piuttosto reticente a scendere nei dettagli dell’ arrivo <strong>di</strong> Miguel in Italia e mi<br />

racconta solo dei suoi tentativi <strong>di</strong> inserirsi nel mondo del lavoro che sono stati<br />

però tutti deludenti.<br />

Il suo più grande problema, almeno all’inizio, pare essere stato quello <strong>di</strong> non<br />

aver amici, ma ora finalmente sta cominciando a frequentare la città e a fare<br />

conoscenze, sia con ragazzi dominicani sia italiani. L’immagine del ragazzo che<br />

scende nel cortile sotto casa, dove si incontra con gli amici per ascoltare<br />

musica, mi rimanda l’idea <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo che non è ancora riuscito a costruirsi<br />

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