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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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conoscere lo stato della loro pratica. I tempi burocratici nell’approvazione delle<br />

domande sono stati piuttosto lunghi arrivando le prime risposte nel corso del<br />

2003. Nell’arco <strong>di</strong> questo periodo l’incontro frequente con le operatrici <strong>di</strong> questo<br />

ente (come dei molteplici altri che operano sul territorio) apre i migranti a nuove<br />

possibilità ed agevolazioni offerte dalla Stato italiano che essi spesso<br />

ignoravano. Non stupisce dunque che, ottenuta la regolarizzazione durante il<br />

2003 e finalmente venuti a conoscenza dei requisiti per accedere all’istituto del<br />

Ricongiungimento Familiare, nel corso del 2004 molteplici siano stati coloro che<br />

vi hanno fatto ricorso. <strong>La</strong> tendenza sembra tuttavia esaurirsi in quello stesso<br />

anno, visto il calo <strong>di</strong> domande dell’anno successivo.<br />

E’ utile sottolineare il ruolo notevole <strong>di</strong> conoscenza reciproca e<br />

conseguente apertura svolto dal Comitato Solidarietà Immigrati, ma per<br />

estensione, da tutti gli enti fondati sul volontariato. Il loro lavoro contiene<br />

sempre una percentuale <strong>di</strong> donazione che per vari motivi è preclusa alla<br />

macchina statale. L’aspetto umano che tali enti rivestono su <strong>di</strong> sé è un’arma<br />

vincente quando si devono risolvere delicate questioni come l’inserimento in un<br />

nuovo territorio. L’apparato statale, per sua intrinseca natura, mira a trattare i<br />

citta<strong>di</strong>ni come tutti uguali e a fornire risposte standar<strong>di</strong>zzate, non potendo<br />

tenere conto delle singole peculiarità in<strong>di</strong>viduali; l’unica eccezione è<br />

rappresentata, in parte, dagli operatori dei Servizi Sociali che si trovano ad<br />

interagire in modo particolarmente profondo e <strong>di</strong>retto con i propri utenti. Rimane<br />

evidente tuttavia, e molti sono gli stu<strong>di</strong> in merito, che chi opera nel settore del<br />

volontariato, anche se solo parziale come nel caso del C.S.I., aggiunge sempre<br />

una maggiorazione, a livello <strong>di</strong> impegno e cura, nel proprio rapporto con chi<br />

cerca il loro aiuto; è proprio questo dono a creare un legame tra chi mette a<br />

<strong>di</strong>sposizione le proprie competenze e chi ne usufruisce. <strong>La</strong> donazione <strong>di</strong> tempo<br />

e attenzione che caratterizza gli enti <strong>di</strong> volontariato è ciò che permette la<br />

generazione <strong>di</strong> fiducia e solidarietà, presupposti in<strong>di</strong>spensabili per favorire<br />

l’integrazione, fattore talmente intimo e personale da essere <strong>di</strong>fficilmente<br />

gestibile dal re<strong>di</strong>stributivo apparato statale. 9<br />

9 Per un approfon<strong>di</strong>mento sull’argomento si può far riferimento agli autori aderenti alla Revue du<br />

M.A.U.S.S. In particolare cfr. Godbout J.T. (2002), Lo spirito del dono, Bollati Boringhieri, Torino<br />

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