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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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<strong>di</strong>menticare che esso offre un grande vantaggio, al pari dei flussi: si sa chi e<br />

quando migra. Se per i flussi l’integrazione è un poco più semplice perché<br />

generalmente si tratta <strong>di</strong> persone adulte e che partono essendo già inserite nel<br />

mondo del lavoro, il Ricongiungimento richiama fasce deboli che necessitano <strong>di</strong><br />

orientamento e sostegno. Non sono numeri esorbitanti quelli dei minori che<br />

hanno fatto ingresso nel quadriennio considerato, si tratta in totale,<br />

comprendendo tutte le fasce d’età, <strong>di</strong> 482 figli, all’incirca un centinaio all’anno.<br />

Si dovrebbe fare uno sforzo per investire su <strong>di</strong> loro, poiché sarà il loro positivo<br />

inserimento a ripercuotere sul nucleo familiare quella stabilità e<br />

quell’avvicinamento all’integrazione tanto ambite. Se è elevato la percentuale <strong>di</strong><br />

evasioni e abbandoni si tratta tuttavia <strong>di</strong> cifre più che gestibili, essendo modesto<br />

il numero degli ingressi. Vorrei dunque far presente che non è affatto<br />

impossibile rendere il Ricongiungimento un arma vincente nella scommessa<br />

che necessariamente va fatta sulla migrazione.<br />

Le istituzioni, in un’azione <strong>di</strong> concerto, dovrebbero tra l’altro perseguire<br />

l’inserimento scolastico, prevenendo e impedendo la <strong>di</strong>spersione (cercando <strong>di</strong><br />

rispettare il più possibile la reale età anagrafica e abbandonando la prassi della<br />

retrocessione); far seguire chi è appena arrivato da me<strong>di</strong>atori competenti (che<br />

attivino pratiche non escludenti); orientare i ragazzi all’interno delle scuole o del<br />

mondo del lavoro (badando alle loro reali aspettative); creare spazi <strong>di</strong> incontro<br />

in cui si favorisca l’incontro e il confronto. Queste sono le linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo che<br />

mi sento <strong>di</strong> suggerire agli operatori competenti al termine della ricerca, ma che<br />

sono pressoché simili alle buone prassi consigliate da Mara Tognetti Bordogna<br />

e Angela Lostia a conclusione dei loro prolungati stu<strong>di</strong> sull’argomento.<br />

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