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Studio sui ricongiungimenti familiari - Comune di La Spezia

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venendo inseriti in una quinta elementare. Riusciranno tuttavia a trascorrere lì i<br />

pochi mesi che li separavano dalla fine dell’anno scolastico, per venire poi<br />

inseriti alla scuola me<strong>di</strong>a.<br />

Carolina, nelle parole <strong>di</strong> sua madre, è l’intelligente <strong>di</strong> casa, quella che è<br />

sempre andata bene a scuola, che ha voglia <strong>di</strong> terminare gli stu<strong>di</strong>. Ora<br />

frequenta un istituto professionale. Più volte, nel corso della nostra<br />

chiacchierata, mi ripeterà che tutti gli insegnanti hanno sempre avuto un debole<br />

per Carolina, puntando molto al suo percorso scolastico al punto da ricercarla a<br />

casa se non andava a scuola per troppi giorni.<br />

Dulce non parla in modo altrettanto elogiativo, dal punto <strong>di</strong> vista<br />

scolastico, <strong>di</strong> Marino che, a quanto pare, si è spesso appoggiato alla sorella nei<br />

momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà scolastica. E’ stato inoltre bocciato quando frequentava la<br />

terza me<strong>di</strong>a, ma ripetuto l’anno è stato promosso. Le sue <strong>di</strong>fficoltà non iniziano<br />

tuttavia in Italia, ma già a Santo Domingo manifesta un ambiguo attaccamento<br />

alla scuola: “lui ha voglia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are… quando si mette fa, però ci sono<br />

settimana che non si trova…”. Non è certo la volontà che gli manca, quanto,<br />

mi pare <strong>di</strong> capire, la costanza.<br />

Il loro inserimento a scuola è stato agevolato dalla presenza <strong>di</strong> una<br />

me<strong>di</strong>atrice culturale che i Servizi Sociali, su segnalazione della scuola, hanno<br />

provveduto ad affiancargli; la madre ne parla con sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong>cendomi che<br />

non si è trattato <strong>di</strong> un mero sostegno linguistico e che la ragazza ha sempre<br />

tenuto i bambini in classe, facendoli lavorare insieme al resto della classe.<br />

Questa è la metodologia corretta per un progetto interculturale, poiché<br />

l’allontanamento dal contesto della classe può lasciare intendere la presenza <strong>di</strong><br />

una <strong>di</strong>versità risolvibile solo con la separazione dal gruppo dei pari.<br />

L’allontanamento può essere tentato in casi particolarmente problematici, ma<br />

non è auspicabile quando si interagisce con ragazzi come Carolina o Marino.<br />

<strong>La</strong> me<strong>di</strong>atrice ha il compito <strong>di</strong> aiutare il ragazzo ad inserirsi nell’attività<br />

<strong>di</strong>dattica che svolge l’insegnante, non <strong>di</strong> crearne una alternativa poiché<br />

altrimenti può accadere che “nel modo <strong>di</strong> funzionare delle classi c’era in atto<br />

questo meccanismo che faceva sì che ci fosse un continuo riba<strong>di</strong>re la presenza<br />

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