di Stefano Di Marino - Words from Italy

izzarro. Quell’atmosfera aveva davvero qualcosa di stregato. Gli tremavano le
gambe e lo stomaco brontolava. Avrebbe voluto essere in un altro luogo, in un
altro tempo. Invece...
Stark sbucò dalla foresta come un demone che improvvisamente fosse stato
partorito dall’inferno più buio.
Per reazione il guidatore malese pigiò il piede sul freno. Il resto dell’azione
durò pochi secondi.
Julius sentì una voce che gli gridava qualcosa dentro di sé. Si mosse con
l’irreale sensazione di non essere che uno spettatore della scena.
Il gomito scattò in una traiettoria circolare, andando a colpire il setto nasale
dell’indonesiano che ancora giocava con la collanina. Sentì l’osso rompersi un
attimo prima della detonazione che trapassò il lunotto.
Lo Spas 12 di Stark aveva vomitato due lingue di fuoco direttamente sul
guidatore.
Mentre questi restava spiaccicato sul sedile, ridotto in poltiglia, Julius calò
un colpo di taglio dall’alto verso il basso alla nuca dell’indonesiano. Gemette,
instupidito dal dolore.
Estrarre la Browning e far fuoco fu un movimento unico. Il cervello dell’uomo
si spappolò per tutta la cabina.
Julius rimase un secondo interminabile con il rumore della morte nelle
orecchie. Poi ancora spari. Lo stacco dell’UZI e un mitragliatore che
rispondeva.
Un urlo selvaggio; arma da taglio, giudicò. Sicuramente Lal. Con una
spallata Julius aprì la portiera, facendo rotolare sulla strada il cadavere
decapitato dell’indonesiano.
— Julius! — urlò Stark lanciandogli l’UZI.
Il mercenario lasciò la pistola afferrando con le due mani il mitragliatore
israeliano. Era una sicurezza avere un’arma simile tra le mani.
Fiammate nella notte, urla. I pistoleri si difendevano da un nemico invisibile.
Stark azionò meccanicamente la pompa dello Spas 12. La cerata che copriva
il camion fu attraversata da una scarica di pallini. Qualcuno urlò e il telone si
tinse di rosso. Julius intravide la sagoma scimmiesca di Lal balzare sul camion.
In un bagliore di luna vide scintillare l’acciaio.
Rumori indistinti, grida, il tonfo di un corpo che cadeva. Uno sparo isolato.
Era finita.
— Siamo ricchi! — urlò A.J. prendendo un sacchetto d’eroina sporco dei
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