di Stefano Di Marino - Words from Italy
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AppuntAmento A SAmAringA<br />
<strong>di</strong>mestichezza, avviando il motore.<br />
— Benvenuto a Singapore, ora andremo alla centrale all’altro capo del porto.<br />
— Non è imprudente? Sono già stato seguito una volta.<br />
— Se nessuno l’ha seguita fin qui, nessuno la seguirà — fece sarcasticamente<br />
lei. — L’NSC è sicurissimo, il Presidente stesso ne ha organizzato i ranghi.<br />
— Sembra un dépliant pubblicitario — ribatté Julius che cominciava a trovare<br />
irritante l’atteggiamento della ragazza.<br />
Lei rise.<br />
— Si tenga forte, faremo una corsa.<br />
Imme<strong>di</strong>atamente dopo partì a razzo. Lo scatto in avanti catapultò sui se<strong>di</strong>li<br />
posteriori Julius. Quella ragazza era un demonio. Il Riva schizzò come una<br />
freccia costeggiando il porto. La vista era mozzafiato da quell’angolazione.<br />
Schiaffeggiata dal vento e dagli spruzzi d’acqua, Jade pareva godere<br />
fisicamente della velocità. Inserì nel mangiacassette un nastro che cominciò a<br />
<strong>di</strong>ffondere Satisfaction a tutto volume.<br />
Il viaggio durò una decina <strong>di</strong> minuti. Il tempo necessario perché Julius si<br />
abituasse al sensuale ondeggiamento delle anche <strong>di</strong> Jade che, al ritmo dei<br />
Rolling Stones, batteva il tempo.<br />
Giunsero a una caletta tra i docks, dove venivano caricati enormi contenitori <strong>di</strong><br />
colore rosso su una chiatta che sembrava reggerne appena il peso.<br />
Nel vedere sopraggiungere il Riva alcuni marinai cinesi si precipitarono a<br />
raccoglierne gli ormeggi.<br />
— Siamo arrivati, questi sono tutti nostri agenti. Si rilassi, siamo in territorio<br />
amico.<br />
Gli sorrise maliziosamente, mentre con una mossa agile saliva sulla banchina.<br />
Mostrò un bel pezzo <strong>di</strong> coscia.<br />
Julius sospirò. Portava calze nero fumo, che le inguainavano le gambe<br />
trattenute da sottili giarrettiere. Decisamente una donna <strong>di</strong> classe...<br />
L’ufficio <strong>di</strong> Jade era situato al terzo piano <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio scuro che aveva come<br />
copertura una <strong>di</strong>tta <strong>di</strong> trasporti.<br />
Arredato con gusto sobrio, aveva come unica frivolezza un <strong>di</strong>pinto su carta<br />
<strong>di</strong> riso che pendeva alla parete tra due schedari. Jade aveva offerto a Julius un<br />
bicchiere <strong>di</strong> bibita fredda e si era messa al lavoro. Da un classificatore metallico<br />
aveva tratto una cartella rigida su cui era stampigliato il nome del trafficante <strong>di</strong><br />
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