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di Stefano Di Marino - Words from Italy

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AppuntAmento A SAmAringA<br />

6<br />

Oltre la porta del drago si entrava in un altro mondo.<br />

Thian Hok Cheng era l’ultimo baluardo dell’antica Cina in una metropoli<br />

dominata dal cemento. O forse era solo una porta per un mondo sotterraneo che<br />

permaneva vivissimo nelle sue tra<strong>di</strong>zioni, nascosto da un’apparenza occidentale.<br />

Fatto sta che Julius si sentì vagamente intimi<strong>di</strong>to scavalcando lo zoccolo <strong>di</strong><br />

pietra alto una ventina <strong>di</strong> centimetri che ostruiva la porta del tempio.<br />

— Impe<strong>di</strong>sce agli spiriti malvagi <strong>di</strong> entrare — bisbigliò Jade intuendo la sua<br />

perplessità. — Loro strisciano per terra.<br />

Julius aveva vissuto a lungo in Oriente, conoscendone la realtà esoterica.<br />

Aveva rispetto per le tra<strong>di</strong>zioni e anche un po’ <strong>di</strong> timore.<br />

Fissò il grande drago color oro affrescato sul battente del tempio.<br />

L’interno dava <strong>di</strong>rettamente su un piccolo cortile che fungeva da chiostro.<br />

Effetto strano, il rumore del traffico giungeva lontanissimo.<br />

In un angolo, un cinese magrissimo accu<strong>di</strong>va un braciere infilandovi piccole<br />

stecche d’incenso.<br />

Un vecchio con un mozzicone <strong>di</strong> sigaretta pendente dalle labbra era<br />

accartocciato sul terreno, la mano tesa per la questua.<br />

— Dov’è? — domandò Julius.<br />

Jade lo zittì seccamente. Camminando radente al muro giunsero in un<br />

porticato, dove la luce del sole scolpiva intarsi d’ombra. La litania <strong>di</strong> alcuni<br />

monaci in processione li avvertì <strong>di</strong> scansarsi per non ostacolare la funzione.<br />

Li lasciarono passare, severissimi nelle loro tonache color zafferano, fissate su<br />

una sola spalla come nell’uso del bud<strong>di</strong>smo Chan.<br />

Le piccole <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Jade si conficcarono nella carne <strong>di</strong> Julius. — Guar<strong>di</strong>! —<br />

bisbigliò.<br />

L’ultimo della fila portava una tonaca completa, con tanto <strong>di</strong> cappuccio. Non<br />

partecipava al salmo<strong>di</strong>are degli altri e si muoveva con un ritmo decisamente<br />

<strong>di</strong>fferente da quello dei confratelli.<br />

Con gli occhi i due agenti lo seguirono lungo il porticato. Improvvisamente<br />

l’incappucciato svoltò a destra, in un portoncino che si richiuse alle sue spalle<br />

con un tonfo <strong>di</strong>screto.<br />

— 33 —

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