di Stefano Di Marino - Words from Italy

un bicchiere. Lieto di vederti, Julius.
— Come te la passi?
Stark corrugò per un attimo la fronte tormentata dalle rughe. — Scherzi? —
disse poi. — Se me la passassi bene credi che mi sarei venuto a seppellire in
questo buco del cavolo, dove non c’è lavoro?
— Mi sembra che di pistoleri qui ce ne siano a sufficienza.
— Brutta gente, tutti orientali comunque, non c’è posto per un occidentale —
disse con amarezza il mercenario inglese.
— Io ci lavoro.
— Si vede che hai referenze migliori delle mie — replicò secco Stark.
— Non ti scaldare, fratello, sono in un guaio. Ma forse tu mi puoi aiutare e
guadagnarci anche qualcosa.
Stark masticò il sigaro fin quasi a spezzarlo. — Dimmi di più.
Quasi senza accorgersene Julius si guardò attorno. Abitudine alla prudenza.
Tutto sommato in quel bailamme erano più sicuri che altrove.
— Che ne sai dei traffici di Hakermann?
— L’olandese?
— Tedesco, amico, ci puoi giurare, e uno di quelli che quarant’anni fa giravano
con le uniformi nere e le croci uncinate.
— Diavolo, un nazi! — esclamò Stark. — Si è nascosto bene da queste parti...
Commercia in caucciù, dicono... ma mi sembra che assuma troppi pistoleri per un
semplice affare di gomma.
Julius squadrò il suo vecchio compagno. Lesse nella sua voce la scintilla
dell’avidità. Poteva fidarsi?
— Traffica in eroina — sibilò.
In un attimo Stark comprese al volo la situazione. Aprì il viso in una risata da
pirata.
— Tu non lavori veramente per lui.
— No — sorrise Julius — lavoro per me stesso e per chi ha abbastanza fegato
per tentare un colpo.
— Quanto?
— Tanto da toglierti da queste bettole per tutta la vita. Ma è ancora presto
perché io ti spieghi tutto, sono appena arrivato e mi devo ancora ambientare.
— Ma di cose ne hai scoperte.
— Come dicevi, ho ottime credenziali. A proposito, hai qualcuno su cui contare,
uno che si presterebbe a rischiare la buccia?
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