di Stefano Di Marino - Words from Italy
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— Qui a Samaringa?<br />
Hakermann scosse il capo. — Ce ne andremo da Samaringa. Dopo quel che<br />
accadrà la prossima notte non saremmo sicuri.<br />
— Si riferisce ai suoi amici giapponesi?<br />
— Amici? Sì — fece melanconico Hakermann — sì, penso che un tempo<br />
avrei potuto considerarli amici. Ero uno <strong>di</strong> loro. Durante la guerra lottai in queste<br />
giungle fianco a fianco con uno <strong>di</strong> loro... Matsushita Kono, <strong>di</strong>ventammo come<br />
fratelli... e <strong>di</strong> più. Io ero un gaijin, ma la mia fedeltà al gruppo mi concesse l’onore<br />
<strong>di</strong> entrare a far parte della Yakuza. Ricordate che ho parlato <strong>di</strong> un legame d’onore<br />
la prima sera che lei arrivò qui? Io feci parte <strong>di</strong> un patto non scritto che mi legava<br />
a Kono. Per tutti questi anni l’ho onorato a costo della vita, ma ci sono doveri più<br />
gran<strong>di</strong>... inderogabili.<br />
— Per questo ha deciso <strong>di</strong> vendere la droga a qualcun altro invece che agli<br />
Yakuza?<br />
— Vedo che ha capito molte cose...<br />
— Non abbastanza. Perché tra<strong>di</strong>re Kono se siete legati così profondamente?<br />
Hakermann ebbe uno sguardo triste.<br />
— Molti anni fa feci un giuramento a un ideale. Allora lo ritenevo giusto e giunsi<br />
a cambiare la mia vita per servirlo. Ma non ero ancora venuto qui in Oriente. Non<br />
sapevo nulla del Bushido e della legge che domina l’universo. Sono cambiato in<br />
questi anni, ma il giuramento che feci allora è ancora valido. Prima o poi sapevo<br />
che qualcuno sarebbe venuto a esigere da me quel che dovevo.<br />
— E quel momento è venuto?<br />
— Sì. Ho cercato <strong>di</strong> oppormi, ma non è stato possibile.<br />
— Parla per enigmi.<br />
— Un giorno forse capirà che non avevo altra scelta. Non è ancora giunto il<br />
momento <strong>di</strong> far cadere la maschera. In ogni caso ormai è troppo tar<strong>di</strong> per tornare<br />
in<strong>di</strong>etro, il patto <strong>di</strong> fedeltà con Kono è già virtualmente rotto. Manca solo l’atto<br />
materiale, ma il seme del tra<strong>di</strong>mento è già germogliato. Dobbiamo andarcene <strong>di</strong><br />
qui, da questa parte del mondo. Gli Yakuza sono ven<strong>di</strong>cativi, soprattutto Kono. Lui<br />
è un Ninja, fa parte <strong>di</strong> una setta segreta <strong>di</strong> guerrieri abilissimi in ogni sorta <strong>di</strong> arte<br />
della guerra e della morte. Mi raggiungerebbe quale che fosse la <strong>di</strong>fesa da me<br />
pre<strong>di</strong>sposta.<br />
Compì un paio <strong>di</strong> passi avvicinandosi alle due spade da samurai davanti alle<br />
quali bruciava un bastoncino d’incenso. Le spade <strong>di</strong> Muramasa, il forgiatore<br />
pazzo, che portavano sventura. Anche per Hakermann la profezia era<br />
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