di Stefano Di Marino - Words from Italy

— Ora gli parleremo, il suo gallo non è in condizioni di proseguire i
combattimenti per questa sera.
In effetti il povero animale, già ferito, stava tirando gli ultimi, stretto per il collo
dalla manona di A.J. Era pronto per il brodo. Mentre sul ring delimitato da una
palizzata di bambù stavano entrando altri due contendenti, Stark abbordò il nero.
— Salve Stark, hai già finito di spennare i tuoi polli? — domandò il negro con
una vocetta che stonava decisamente con l’aspetto.
— Per stasera ho di meglio da fare; A.J., ti presento un amico: Julius Colleoni,
ha da proporci un affare.
— Piacere. Che genere d’affare? — replicò A.J. con la sua voce da paperino.
Stark sorrise.
— Non far caso alla voce di A.J., non è una checca. Solo un proiettile cong
che gli ha reciso parte delle corde vocali. Da allora ha deciso di combattere solo
per se stesso.
— Non è la voce che mi interessa — ribatté Julius fissando diritto negli occhi il
negro — è il fegato.
A.J. scoppiò in una sonora risata, colpendosi con la mano sozza di sangue il
ventre prominente.
— Qui ce n’è abbastanza per affrontare una portaerei.
— Non sarà necessario, si tratta solo di rubare un carico...
Un’aria furbetta prese a brillare negli occhi di A.J.
— Che carico?
— Eroina — intervenne Stark prendendo da parte il nero, quasi avesse paura
di essere sentito. — Ce n’è per sistemarsi per tutta la vita, se la rivendiamo bene.
— Conosco della gente a Giacarta che la comprerebbe a un ottimo prezzo.
Dove si fa il lavoro?
Fosse stato per lui avrebbe concluso la faccenda in cinque minuti.
— Qui sull’isola, ma meno ne sapete per adesso, meglio è. Questioni di
sicurezza — e di fiducia, pensò tra sé Julius, meglio calmare gli spiriti. — Vi dirò
io quando e come, voi preoccupatevi solo delle armi.
Il nero parve non gradire la riservatezza di Julius. Stark gli batté una pacca
sulla spalla, incoraggiante.
— Garantisco io per lui — fece indicando Julius — ci si può fidare.
— Sarà... ma vorrei saperne di più.
— Bastano questi a lenire la tua curiosità? — era il momento di tirar fuori la
carta. — Sono cinquanta dollari di Singapore.
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