di Stefano Di Marino - Words from Italy

AppuntAmento A SAmAringA
Il plurale era prettamente accademico.
— Suppongo che la mossa più logica sia che io cerchi di infiltrarmi
nell’organizzazione di Hakermann — constatò Julius.
— Sarebbe fantastico — cinguettò Jade. — Dovresti imbarcarti sul Malacca
Queen. Una volta sul posto non dovrebbe essere difficile farti assumere come
pistolero nel piccolo esercito di Hakermann.
Parlava come se il particolare che lo stesso giochetto era stato già tentato dai
suoi uomini senza successo non avesse importanza...
— Sa di leggermente pericoloso... — buttò là Julius più per la bandiera che per
vera convinzione. Sapeva già che si sarebbe lasciato convincere.
— Be’, se non hai il coraggio... — fece maliziosa la ragazza. Julius la guardò di
storto.
Più per orgoglio che per altro, tardò ancora qualche secondo a rispondere.
— D’accordo — capitolò.
Seguirono gli entusiastici commenti di Oliver, pacche sulla spalla e lodi al suo
coraggio.
L’agente della CIA propose di affidargli una piccola radio per rimanere in
contatto con loro.
— Non ce ne sarà bisogno — precisò Jade. — L’ultimo nostro infiltrato ne
aveva una con sé. Mi risulta che sia ancora in perfetto stato, nascosta presso un
tempio chiamato Keckak Lot, il tempio delle scimmie. Potrai servirti di quella. Se
avessi dei problemi accorreremmo in pochissime ore.
— E come mai il mio predecessore non se n’è servito?
Jade fece spallucce.
— Forse è stato scoperto prima di riuscire a servirsene. Sono cose che
capitano, ma con te sarà diverso.
Julius preferì non parlare. In quel momento aveva solo voglia di sculacciare la
bella cinesina. Non era detto che non lo facesse prima di imbarcarsi. Dopo tutto
anche i condannati a morte hanno diritto a un ultimo desiderio...
— Quando parte il Malacca Queen? — si infornò.
— Domani alle undici, hai tutto il tempo di procurarti il biglietto d’imbarco. Sono
trenta dollari da Singapore a Samaringa. Naturalmente solo andata...
Oliver pareva imbarazzato. Continuava a rigirare tra le dita la sigaretta senza
decidersi ad accenderla.
— L’apprezzo molto, sai — disse quando rimasero soli. Julius annuì evitando lo
sguardo diretto dell’amico.
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