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di Stefano Di Marino - Words from Italy

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pericolo imminente, se non il silenzio prolungato e innaturale della natura<br />

circostante.<br />

— Dove sono, male<strong>di</strong>zione, dove sono? — A.J. tormentava la mitraglietta<br />

con le <strong>di</strong>ta, sudatissimo.<br />

A un tratto vide il mare come gonfiarsi sotto <strong>di</strong> lui. Nell’aria saettò qualcosa:<br />

un rampino d’abbordaggio che s’inchiodò con un rumore secco nella falchetta<br />

del Cormorano.<br />

Come un mostruoso ragno nero un ninja si arrampicò in un attimo sulla<br />

murata.<br />

Cominciava...<br />

A.J. premette il grilletto con rabbia, vomitando una lingua <strong>di</strong> fuoco sul<br />

giapponese, che cadde a mezz’aria senza neppure un grido.<br />

— Sei fatto, stronzo! — urlò A.J. Ma già altri tre uomini gli erano addosso. Ci<br />

fu un mulinare <strong>di</strong> lame nell’aria, una raffica ancora.<br />

— Lal, aiuto!<br />

Il nero fu imbrigliato da una rete che gli strappò <strong>di</strong> mano il mitra. Intravide<br />

appena la lama che saettava verso il suo petto. Morì con una bestemmia sulle<br />

labbra. Non avrebbe mai avuto la sua parte <strong>di</strong> gioielli...<br />

Vedendo il compagno a terra, Lal si gettò nei gruppo con il pugnale<br />

sfoderato. Ci fu un clangore metallico. La carne contro l’acciaio.<br />

Un ninja cadde con la gola trafitta. Per un attimo Lal fu come il <strong>di</strong>o della<br />

guerra, vittorioso nella battaglia, gli occhi iniettati <strong>di</strong> sangue e il viso trasfigurato<br />

dall’o<strong>di</strong>o.<br />

Spararono.<br />

Lal rimase per un attimo irrigi<strong>di</strong>to e poi, quasi incredulo, si volse verso il<br />

giapponese che l’aveva freddato alle spalle. Tentò un ultimo gesto <strong>di</strong> reazione,<br />

poi cadde riverso in avanti sputando sangue.<br />

L’ultima cosa che vide fu il ponte invaso dai giapponesi, almeno otto.<br />

— Bastar<strong>di</strong>! — Stark emerse dal boccaporto sparando senza neppure<br />

mirare. Lo Spas caricato a mitraglia era incandescente nelle sue mani. Lampi<br />

<strong>di</strong> fuoco spazzarono il gruppo.<br />

Da sotto Julius ascoltava gli echi della battaglia con il cuore in gola. Era<br />

venuto il momento.<br />

L’oblò <strong>di</strong> vetro si infranse sotto il peso del ninja catapultato all’interno come<br />

un proiettile. Agilissimo, il giapponese sembrava muoversi a <strong>di</strong>spetto della forza<br />

<strong>di</strong> gravità.<br />

— 132 —

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